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L'affidabilità delle piccole e medie imprese italiane con le nuove norme di ''Basile 2''. Ma il Sud lascia a desiderare

12 luglio 2006

Piccole ed affidabili, anche se meno al Sud
(Gazzetta del Mezzogiorno del 5 Luglio 2006)

Aziende affidabili, a scarso rischio di insolvenza, clienti potenzialmente ottimi per i finanziamenti bancari. Sono le piccole e medie imprese italiane, praticamente tutte (96,1%) in regola con le nuove norme di ''Basilea 2'' e nel 95% dei casi ''molto o abbastanza affidabili in vista di eventuali finanziamenti''.
E' quanto emerge dall'indagine di Unioncamere ''L'affidabilità delle imprese minori'' condotta sui principali settori di attività delle 'pmi'. Secondo i risultati dello studio solo il 3,9% delle imprese minori è da considerare in stato di default, ovvero insolvente secondo il parametro fissato da ''Basilea 2''. Analizzando quindi la probabilità di default a 12 mesi emerge che solo il 4,7% delle imprese si colloca nella fascia di rischiosità elevata. Il 73,8% si raccoglie invece nelle classi di ''eccellenza'' che comportano un rischio di insolvenza quasi nullo o accettabile.
Un ulteriore 21,5% di imprese, precisa Unioncamere, appartenente a tre classi di vulnerabilità, mostra una relativa esposizione al rischio, rientrando comunque fra le imprese solventi.

L'identikit dell'impresa meno rischiosa è quello di una società di persone, operante nel Nord-Est, attiva nel settore manifatturiero, nata 30-40 anni fa, con un mercato di riferimento limitato alla provincia o alla regione di appartenenza, con meno di 10 collaboratori, un fatturato inferiore ai 500mila euro l'anno, bassi tempi d'incasso per le forniture e fedele ad una banca soltanto.
Il rischio di impresa, insomma, la voglia di crescere, di innovare e di cimentarsi con i mercati internazionali, sottolinea Unioncamere, ''incide sulla stabilità finanziaria di una azienda, specie se piccola''. Al crescere del numero di collaboratori, infatti, la percentuale di imprese presenti nelle fasce alte di solvibilità e vulnerabilità progressivamente si riduce e aumenta invece nella fascia di minor solidità finanziaria. ''Paradossalmente - commenta il presidente di Uniocamente, Andrea Mondello - più le imprese sono piccole, più sono affidabili. Lungi dal rafforzarle la grande dimensione in Italia le rende più deboli. Le imprese hanno difficoltà a crescere, ma in Italia ci sono aziende troppo piccole. Per questo dobbiamo trovare un tavolo di lavoro con il governo e con le banche per favorire uno sviluppo dimensionale coerente e solido''.

Come emerge dall'identikit, il settore manifatturiero risulta il meno rischioso; le costruzioni e i servizi sembrano invece relativamente più rischiose. Il Nord Est è l'area più sicura, mentre le imprese a rischiosità elevata si concentrano in maggiore percentuale al Centro e al Sud.

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12 luglio 2006
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