L'Albero di Falcone è "rifiorito"
Palermo ha risposto all’oltraggio con decine di "pizzini" antimafia. Scoperto l'autore del fattaccio: una clochard della zona
Palermo ha risposto all'appello lanciato da Maria Falcone, la sorella del magistrato ucciso dal tritolo di Cosa nostra il 23 maggio del 1992. E a distanza di un giorno dallo sfregio al simbolo della lotta alla mafia la città risponde a chi sabato pomeriggio, in pieno giorno e in pieno centro, ha offeso la memoria di un intero Paese (LEGGI). Dopo il furto di disegni e messaggi dalla grande magnolia di via Notarbartolo, decine di 'pizzini antimafia' negli ultimi giorni sono stati nuovamente affissi dai palermitani.
"Potranno togliere i disegni e le foto dall'albero Falcone - ha detto Maria Falcone - cento volte, ma possono stare tranquilli che le rimetteremo mille volte. E a farlo saranno soprattutto i ragazzi". E infatti ieri mattina docenti e studenti delle scuole di Palermo, insieme al prefetto, Giancarlo Trevisone, hanno dato vita ad un 'pellegrinaggio' in via Notarbartolo per mettere sull'albero i disegni preparati in occasione del 18esimo anniversario della strage.
Sull’albero anche un messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, raccogliendo l’appello a "ricostituire prontamente il depredato patrimonio di memoria dell'albero", ha affidato al Prefetto di Palermo l'incarico di porre sulla pianta un suo "rinnovato messaggio" di omaggio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino "servitori dello Stato eccezionali per lealtà e professionalità, grandi magistrati, coraggiosi e sapienti combattenti per la causa della legalità, in difesa della libertà e dei diritti dei cittadini".
"L'albero non si tocca", si legge in uno dei nuovi "pizzini" antimafia lasciato da un anonimo. Ed un altro cittadino si rivolge direttamente al giudice: "Tranquillo Giovanni, renderemo questo albero ancora più bello di prima. Siamo tutti con te".
Il primo a rendere testimonianza dell'affetto dei palermitani verso la grande magnolia, divenuta ormai un simbolo della lotta alla mafia, era stato l'altro ieri il sindaco della città, Diego Cammarata, che aveva affisso il manifesto "Eroi per sempre" che raffigura insieme Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. "Nessuno potrà mai sottrarre a Palermo il patrimonio di intelligenza, coraggio e onestà che uomini come Giovanni Falcone ci hanno consegnato ed affidato" ha detto il primo cittadino.
E intanto, sul fronte delle indagini sembra che la Squadra mobile di Palermo possa chiudere il caso: la polizia ha individuato l'autrice dello sfregio alla magnolia di via Notarbartolo. È una barbona che si aggira di solito nella zona di viale della Libertà.
Una donna con un foulard in testa e un cappotto a tre quarti è stata ripresa di lato e di spalle da una telecamera posta davanti a un negozio molto distante dall'albero Falcone. Le immagini, anche se sfocate, hanno fornito agli investigatori la certezza che quella donna fosse una clochard. In mano teneva alcune lettere, foto e anche un lenzuolo: tutto il materiale portato via dall'albero Falcone. Nessun supporto alle indagini, invece, è arrivato dal sistema di videosorveglianza, risultato non funzionante, davanti al portone del condominio dove abitò il giudice Falcone. Gli uomini della sezione criminalità organizzata della squadra mobile hanno iniziato le ricerche da domenica pomeriggio, sperando di recuperare tutte le lettere e le foto. Già domenica, inoltre, una donna, residente in via Notarbartolo, aveva chiamato il 113 per raccontare quello che aveva visto. La testimone ha detto di avere notato una barbona davanti alla magnolia poco prima che si consumasse il saccheggio. A coordinare le indagini del pm Gianluca De Leo è il procuratore capo Francesco Messineo.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica/Palermo.it]
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