L'Alboran Trio a Mussomeli (CL), un jazz nuovo, diverso, jazz e non jazz...

Con un band di valore internazionale, gli “Alboran Trio”, e che ha mietuto successi in tutta Europa, si effettua il terzo concerto della stagione “Round midnight for Massimo Urbani”, a cura della associazione musicale “Cool Jazz”, venerdì 22 febbraio, alle ore 21.00, presso il “Palazzo Sgadari”, a Mussomeli (CL).
Il critico musicale del “The Times” ha definito Paolo Paliaga, pianista del trio Alboran, il nuovo Keith Jarrett. Questo potrebbe bastare per dire come Paliaga e compagni, nella musica jazz, abbiano già riscosso consensi ed apprezzamenti in diverse parti d'Europa, come è recentemente accaduto al famoso Jazz Festival di Londra piuttosto che in concerto a Monaco o al Festival del Jazz di Lugo.

Il 28 marzo uscirà il loro secondo album “Near Gale”, pubblicato dalla nota casa discografica tedesca Act Music e, in anteprima nazionale, sarà possibile ascoltare alcuni brani tratti dal loro ultimo cd nel concerto che si terrà a Mussomeli. In Italia, tante sono le band di jazz in grado di dare uno spettacolo di buon livello, con una musica ben congegnata, tale da fare trascorrere godibilmente una serata, regalando qualche bella sensazione.
Gli Alboran (Paolo Paliaga pianoforte, Dino Contenti contrabbasso e Gigi Biolcati batteria) potrebbero essere questo e non lo sono. Perché ciò che colpisce lo spettatore, ascoltando la loro musica, è l'atmosfera originale: suoni, melodie, ritmi, così autentici ed accattivanti che non stancano di essere ascoltati, avvolgendo il fruitore in situazioni piacevoli e quasi di difficile distacco dall'ascolto. Un jazz nuovo, diverso, jazz e non jazz, una caratura e poliedricità musicale che affascina e conquista.

Nella loro musica riecheggiano i temi melodici delle culture mediterranee, lo spirito errabondo della ricerca e della scoperta navigando per mari ed oceani sconosciuti. Un viaggio sonoro che tradisce la sensualità e l'ardire di un viaggiatore sospeso tra curiosità e voglia di inventare senza frontiere, Ulisse di spazi musicali con il dono dell'improvvisazione. Non a caso prendono il nome dal mare di Alboran, l'ingresso nel Mediterraneo, mare che congiunge il continente africano e quello europeo.
Giocare con le note, tessere trame sonore di confine, in un genere musicale quale quello del jazz, non è cosa di poco conto per una arte dei suoni che ha fatto dell'improvvisazione il proprio leit-motiv. Un gruppo di sicuro successo che ha scelto l'impervia via del rischio suonando la propria musica per adesione ad un progetto innovativo fuori dalle mode.