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L'allarmante situazione delle scuole siciliane

L'Isola nell'annuale Rapporto di Legambiente "Ecosistema Scuola"

11 marzo 2011

Il 66,5% degli edifici scolastici siciliani è in situazione di emergenza e necessita di interventi di manutenzione straordinaria, una percentuale che non ha fatto registrare variazioni positive negli ultimi anni. Solo il 29% possiede il certificato di agibilità, in una regione che ha quasi l'intero territorio esposto ad alto rischio sismico.
I dati sono contenuti nel "Rapporto Ecosistema Scuola" di Legambiente, giunto alla sua undicesima edizione, che fotografa lo stato allarmante dell'edilizia scolastica in Sicilia.
"Per uscire dall'emergenza che da undici anni Ecosistema Scuola denuncia - si legge in una nota di Legambiente - è necessario garantire organicità e stabilità al trasferimento delle risorse e valorizzare il ruolo delle scuole autonome per una più efficace gestione dei fondi ed una maggiore tempestività degli interventi per la piccola manutenzione. Oltre alle scarse e discontinue risorse finanziarie messe a disposizione, mancano poi una programmazione e una pianificazione a medio e lungo termine, che permettano di analizzare i bisogni del patrimonio edilizio scolastico nella sua complessità ed interezza".

Per l'associazione, investire nella manutenzione e nel rinnovamento degli edifici scolastici, deve rappresentare "una priorità nell'agenda politica del governo regionale. Il complesso degli interventi potrebbe costituire il più grande cantiere dell'isola. Un cantiere in cui costruire la sicurezza e il futuro dei giovani siciliani". Da qui l'appello alle Amministrazioni locali, proprietarie degli edifici scolastici, affinchè "riconoscano come prevalente la tutela della salute e della sicurezza". Solo l'8% delle scuole siciliane, poi, utilizza energia ricavata da fonti rinnovabili. La diffusione del fotovoltaico sui tetti degli edifici scolastici stenta a raggiungere un livello adeguato.

Agibilità statica, prevenzione incendi, manutenzione, ma anche risparmio energetico, fonti rinnovabili, aree verdi, cibi biologici e raccolta differenziata dei rifiuti: sono alcuni degli aspetti di un'indagine dettagliata sulla qualità, la vivibilità e la sicurezza del patrimonio immobiliare delle scuole, elaborati da Legambiente per definire la graduatoria delle scuole nelle città capoluogo. I dati sono raccolti attraverso autocertificazioni dei Comuni e delle Province coinvolte, con la somministrazione di un questionario o interviste telefoniche con gli assessorati competenti e vengono poi incrociati mediante coefficienti di importanza attribuiti alle singole categorie, determinando così dei punteggi sulla base dei quali sono stilate la diverse graduatorie.
Nella graduatoria del livello di qualità dell'edilizia scolastica nelle scuole dell'obbligo nei comuni capoluogo che hanno partecipato alla ricerca, Agrigento è la prima delle città siciliane, ma bisogna scorrere la graduatoria nazionale fino al 46esimo posto, le altre seguono, Caltanissetta al 51esimo posto, Ragusa al 68esimo posto, Enna al 70esimo, Trapani al 75esimo, Palermo al 76esimo, Catania al 78esimo e Messina all'81esimo e penultimo posto. Siracusa figura nella lista dei comuni 'bocciati' per non aver fornito i dati richiesti.
Nella graduatoria del rischio, che mette in testa i comuni in cui il livello di attenzione sull'edilizia scolastica è più basso, Trapani figura al secondo posto, Catania al 38esimo, Messina al 39esimo, Ragusa al 43esimo, Palermo al 47esimo, Caltanissetta al 54esimo, Agrigento al 57esimo e Enna al 67esimo posto.
Dal Rapporto emerge inoltre, lo scarso utilizzo delle fonti di energia rinnovabili, solo l’8 per cento delle scuole siciliane, infatti utilizza energia così ricavata. "La diffusione del fotovoltaico sui tetti degli edifici scolastici stenta a raggiungere un livello adeguato".
Ancora più in basso le città siciliane nella graduatoria delle buone pratiche, che mette in evidenza i servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche e l’avvio di pratiche ecocompatibili. Enna, la prima delle città dell'isola, è alla 53esima posizione, Caltanissetta alla 56esima, Ragusa alla 58esima, Palermo alla 64esima, Trapani alla 71esima, Agrigento alla 72esima, Catania alla 75esima e Messina alla 81esima, in penultima posizione.

Nel 2010 sono stati investiti in Sicilia, in media 34.253,65 euro in manutenzione straordinaria per ogni edificio, e 5.931,85 euro in manutenzione ordinaria. Messina è la città in cui è stato massimo l'investimento in manutenzione straordinaria, che è stato di 105.798,56 euro per ogni edificio. Ad Agrigento va invece la palma della città siciliana in cui si è investito di più in manutenzione ordinaria: 24.324,32 euro per ogni edificio. [Adnkronos]

- L'edilizia scolastica: un'altra eterna emergenza italiana (Guidasicilia.it, 02/03/11)

 

 

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11 marzo 2011
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