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L'allarme dell'ANCE: "A Trapani imprese edili sull'orlo del fallimento"

21 settembre 2012

Anche il presidente di ANCE Trapani, l'Ing. Rosario Ferrara, si unisce al grido d'allarme lanciato da Salvo Ferlito, Presidente di ANCE Sicilia ed Antonello Montante, Presidente di Confindustria Sicilia, che da mesi denunciano assieme con le organizzazioni sindacali la grave crisi, che non è solo economica, in cui versa la Sicilia e in modo particolare il settore edile (LEGGI). "Stiamo rischiando seriamente l’implosione del sistema produttivo con gravi conseguenze anche sul piano della coesione sociale. Ciò va scongiurato - dicono Ferlito e Montante - con iniziative concrete sia a livello regionale che soprattutto da parte del Governo nazionale che conosce bene la situazione della Sicilia".

"Il problema - aggiunge Rosario Ferrara - non lascia scoperta la Provincia di Trapani purtroppo. Anche qui la situazione è arrivata ormai al "limite" e le aziende edili in modo particolare ormai sono al collasso". Così come ribadisce lo stesso presidente di Confindustria Sicilia Montante, anche Ferrara da mesi ribadisce che "le imprese non possono continuare ad essere stritolate dalla morsa dei crediti vantati nei confronti della Regione e degli enti locali che sembra non interessi la sorte di migliaia di lavoratori".
Ferrara chiede allora: "Atti, strumenti ed azioni concrete per consentire alle aziende private che forniscono beni e servizi alla P.A. di pagare correntemente le retribuzioni ai propri dipendenti.  Non si può far finta di nulla, lasciando pagare il prezzo maggiore al settore edile che non riesce da tempo a riscuotere la massa di crediti che vanta nei confronti delle amministrazioni pubbliche per lavori realizzati o in corso d’opera e che stanno mettendo in ginocchio un intero comparto". "Se non si fa ripartire il settore edile - dice Ferrara - che muove un insieme di altri comparti, cemento e manufatti, impiantistica, marmo e piastrelle, acciaio, trasporti, macchine operatrici, sarà difficile far ripartire l'economia".

I crediti vantati dalle imprese edili secondo un approfondito monitoraggio nelle sezioni edili della Sicilia, superano ormai 1,5 miliardi di euro. Dal 2008 al 1° semestre 2012 il settore ha perso qualcosa come 46.300 occupati (che corrispondono a -30% in termini percentuali) e circa 30.000 nell’indotto, ed ha registrato il fallimento, nello stesso periodo, di 475 imprese.
"Al momento - conclude Rosario Ferrara - ci troviamo di fronte ad una Europa duplice. Una dove le imprese vengono pagate a 60 giorni. L’altra dove fa parte la Sicilia dove per riscuotere i loro crediti bisogna aspettare 400 giorni se non di più". [Fonte: €conomiaSicilia.com]

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21 settembre 2012
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