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L'allarme dell'Ance Sicilia: blocco totale delle opere pubbliche

L'associazione siciliana dei costruttori edili lancia l'Sos governo sulla paralisi del settore opere pubbliche

01 maggio 2012

In Sicilia il settore delle opere pubbliche è ormai alla totale paralisi, al punto che si sta fermando persino il meccanismo delle gare d'appalto. A lanciare l'allarme è Ance Sicilia che rivolge un accorato Sos al governo e denuncia come, durante le prime tre settimane di aprile, siano stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale appena 15 bandi, a fronte dei 75 dello stesso periodo dello scorso anno. "Il dato - dice in una nota - conferma il trend in calo dall'inizio del 2012 messo a confronto con il primo trimestre del 2011: a gennaio 29 gare contro le 34 dell'anno precedente; febbraio ha visto pubblicati 35 bandi a fronte dei 53 di febbraio 2011; marzo, infine, ha registrato 32 incanti proposti rispetto ai 50 di un anno prima".

Inoltre, l'aggiudicazione di lavori di nuove infrastrutture, quando c'è, "procede con una lentezza inesorabile" come dimostra l'esito dei 571 bandi pubblicati nel 2010 per un importo di 535,2 milioni. Alla fine del 2011, infatti, solo 272 gare (47,6%) per 210,6 milioni risultano espletate con aggiudicazione pubblicata in Gazzetta ufficiale; e se 4 sono state annullate o sospese (0,7% per 4,1 milioni), delle altre 295 gare per 320,4 milioni di euro, ad oltre un anno di distanza non si hanno più notizie.
E, calcola ancora Ance Sicilia, in 11 anni, "il numero di gare pubblicate si è contratto di oltre l'80% e che le aggiudicazioni hanno seguito la stessa tendenza, con tempi che superano di gran lunga i dodici mesi".

"Ormai acquistare la Gazzetta ufficiale è diventato soltanto un costo - commenta amaramente Salvo Ferlito, presidente di Ance Sicilia - visto che bandi praticamente non se ne pubblicano quasi più e che questi stessi non sempre si traducono in una gara aggiudicata. Troppi i vincoli che pesano su questo sistema - aggiunge - dalla burocrazia ostile alla lentezza degli Uffici regionali gare, fino alla legge che apre troppe possibilità di interpretare in maniera soggettiva i controlli e i loro tempi e che non sbarra la strada, invece, ai ribassi anomali, fenomeno invece in crescita". L'Ance Sicilia, quindi, torna a sollecitare "un'azione riformatrice realmente capace di frenare i ribassi anomali, che superano il 26% per gare di importo medio e il 45% per gare di importi elevati; nonche' l'emanazione del nuovo prezzario regionale e dei nuovi bandi-tipo". [Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ASCA]

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01 maggio 2012
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