Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

L'altra faccia dell'intesa Cuffaro-Tremonti sull'art. 37 dello Statuto autonomista

La Sicilia dovrà occuparsi di pagare spese prima coperte dallo Stato

28 ottobre 2005

''C'eravamo sbagliati: avevamo definito una patacca l'accordo Cuffaro-Tremonti che avrebbe risolto a favore della Sicilia il contenzioso Stato-Regione, in verità si tratta di una vera e propria polpetta avvelenata, che avrà effetti devastanti''.
Non ha usato mezzi termini il segretario dei Ds, Angelo Capodicasa, che ha convocato ieri una conferenza stampa per illustrare ''i contenuti veri'' dell'intesa sul cosiddetto art. 37 dello Statuto autonomista, ''dopo le espressioni trionfalistiche di Cuffaro e di tutta la Cdl''.
La norma statutaria di cui la Regione ha rivendicato l'applicazione, l'art. 37, appunto, prevede che i tributi versati dalle aziende che operano nell'Isola vanno versati alla Regione, anche se la loro sede legale è altrove. La somma di questi trasferimenti ammonterebbe a circa 600 milioni l'anno.

''Ma a fronte di questo risultato - dice Capodicasa - la Sicilia dovrà occuparsi di pagare spese finora coperte dallo Stato''.
Le voci che passano per intero alle competenze della Regione sono i trasferimenti agli enti locali, la pubblica istruzione, la sanità e l'assistenza (voce che comprende le pensioni di invalidità e gli interventi di sostegno alle fasce deboli). L'ammontare, che coincide con la quota finora versata dallo Stato, è di circa 12 miliardi di euro.
Per Capodicasa ''la soluzione del contenzioso è diventata un boomerang per la Sicilia''. Secondo il segretario dei Ds ''la questione dell'art. 37 era stata favorevolmente risolta dalla commissione paritetica Stato-Regione, che il 26 settembre scorso aveva formulato una norma nella quale si prevedevano le modalità di riscossione dei tributi, senza per questo gravare la Sicilia di altre competenze''. ''Ma il 21 ottobre - ha continuato Capodicasa - viene richiesta la convocazione urgente della commissione paritetica, che varia il vecchio testo aggiungendo che simmetricamente all'applicazione dell'art. 37 vennero trasferite alla regione competenze finora dello Stato''.

Secondo il segretario dei Ds sarebbe proprio quel ''sibillino avverbio del creativo ministro Tremonti ad annullare ogni vantaggio per la Sicilia''. Per Capodicasa ''tutto quello che lo Stato darà alla Regione con una mano, sarà preso dall'altra per coprire le spese''.
Per quanto riguarda i 953 milioni di euro di quote Rc Auto che lo Stato trasferirà alla Regione, ''finiranno - dice Capodicasa - per alimentare operazioni di cartolarizzazione, cioè ulteriori debiti della Regione con le banche. In verità - conclude il segretario dei Ds - quando Cuffaro minacciava le dimissioni se non fosse arrivato questo denaro, non lo faceva per il bene della Sicilia ma perché senza queste somme non avrebbe potuto tecnicamente chiudere il Bilancio''.

Fonte: La Sicilia, 27 Ottobre 2005

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

28 ottobre 2005
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia