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L'Ambiente... politico

I consigli e gli appelli del WWF e di Legambiente al 'Governo che verrà'

20 febbraio 2013

Un appello al 'Governo che verrà' è quello che il WWF Italia ha diffuso attraverso la voce di 4 opinion leader, 'I Fantastici 4' secondo la defininizione dell'associazione ambientalista, che spiegano - ciascuno per la propria materia (tutela della biodiversità; assetto idrogeologico e consumo del suolo; green economy; ambiente in Costituzione e delitti ambientali) perché i temi ambientali sono una priorità per il Paese e perché debbano essere inseriti nell'agenda politica della prossima Legislatura.
I 4 appelli, pubblicati in video su Youtube, si aprono con lo slogan "Pensare all'Ambiente conviene. A tutti!", mentre si chiudono con la richiesta di inserire l'Ambiente tra i principi fondamentali della Costituzione. Una conclusione che anticipa quella che sarà una delle prime richieste del WWF Italia in occasione dell'insediamento del nuovo Governo.

Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF Italia e padre dell'ambientalismo italiano, descrive l'importanza della "Biodiversità e dei suoi servizi per l'uomo" ("aria, acqua, paesaggi, terreno coltivabile e altro"), evidenziando il primato dell'Italia in Europa, con 58mila specie animali e 12mila specie floreali. "Per questo - conclude Pratesi - bisogna battersi nel prossimo Parlamento e nel prossimo Governo ci si impegni assolutamente a inserire tra i principi fondamentali della Costituzione la difesa non solo del Paesaggio, che è già presente, ma anche dell'Ambiente e la biodiversità".

A Mario Tozzi, geologo del CNR e divulgatore scientifico, è invece affidata la missione "Territorio: salviamo l'Italia che frana!" su consumo del suolo e rischio idrogeologico. "Nessun altro Paese europeo è soggetto al rischio idrogeologico come l'Italia. Negli ultimi 60 anni sono morte in Italia 3600 persone per frane e alluvioni e 5 milioni di persone oggi vivono in un territorio a rischio che copre l'82% dei comuni italiani", esordisce Tozzi. Passando poi al legame tra le cosiddette 'bombe d'acqua' e i cambiamenti climatici, Tozzi descrive come altro fattore determinante per la vulnerabilità del territorio in Italia il consumo del suolo, che divora dai 2 ai 6 mq al secondo. Per questo bisogna indirizzare gli investimenti verso quest'opera di messa in sicurezza, partendo dalla "rinaturalizzazione del corso dei fiumi e dalla valorizzazione dei bacini idrici".

Nel proprio intervento, intitolato "Green Economy: Un'economia a zero emissioni", Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, spiega al futuro Governo le potenzialità dell'economia verde citando uno studio in base al quale "attraverso misure precise di efficienza energetica, che possono essere ripagate in 12 anni, si possono produrre 1,5 milioni di posti di lavoro in 10 anni". Pertanto, conclude più avanti Ronchi, "bisogna capire che l'ambiente deve diventare un driver fondamentale per riqualificare il nostro sviluppo".
Si apre con una sorta di filastrocca "Reato ambientale: scrivilo nella Costituzione e nel Codice penale!" il video appello del magistrato Gianfranco Amendola che sintetizza nella sua clip la richiesta finale di tutti gli opinion leader: "Inserire tra i principi costituzionali non solo il diritto alla tutela del paesaggio ma anche quello alla tutela dell'ambiente, all'epoca escluso solo perché non se ne aveva ancora l'attuale consapevolezza. Inoltre, bisogna cambiare le leggi: ad esempio è assurdo che oggi chi ruba nel supermercato rischi la galera e chi inquina le nostre acque invece rischi appena una sanzione amministrativa. Occorre quindi dare attuazione a ciò che l'Europa ci ha chiesto gia' da anni: inserire i delitti contro l'ambiente nel Codice penale, oltre a rafforzare gli organi di controllo che oggi sono senza risorse e senza mezzi".

Intanto, la politica raccoglie il messaggio lanciato da Legambiente: "la bellezza è il nostro futuro". Al momento sono 97 i candidati alle prossime elezioni, in programma il 24 e 25 febbraio, che si impegneranno a portare nel prossimo Parlamento la proposta di legge sulla bellezza redatta dall’associazione ambientalista. Un numero destinato nei prossimi giorni a crescere e che coinvolge candidati appartenenti a diversi schieramenti politici (Fli, Lista Monti, Mir, Movimento a Cinque Stelle, Pd, Rivoluzione Civile e Sel). Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, spiega che "l'intento della nostra proposta è quello di attivare nei territori processi di trasformazione che puntino a rendere più belle, moderne e vivibili le città italiane, a migliorare la qualità della convivenza, del benessere individuale e collettivo, a muovere la creatività, a tutelare il patrimonio paesaggistico dell’Italia". Per questo, aggiunge Cogliati Dezza, "chiediamo e proponiamo una legge che difenda e valorizzi la bellezza dell’Italia, troppo spesso minacciata e rubata da fenomeni come l’abusivismo, l’emarginazione dei giovani, l’individualismo esasperato, i tagli alla cultura e alla scuola. Il nostro Paese deve tornare a produrre bellezza, motore del futuro".

Composto da 10 articoli, il disegno di legge riorganizza in un sistema unico i provvedimenti legislativi inerenti alla qualità del territorio e definiscono chiaramente il percorso da intraprendere per rimettere al centro la bellezza nelle sue tante declinazioni operative. Il testo è stato sottoscritto anche da numerose personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, delle imprese e della scienza e sarà sottoposto ai candidati alle elezioni affinché lo facciano proprio e ai sindaci italiani. Tra i primi firmatari spiccano i nomi illustri di don Luigi Ciotti, Roberto Saviano, Moni Ovadia e Oscar Farinetti.
Per far conoscere ai cittadini la proposta di legge, trovare adesioni e creare mobilitazione, Legambiente ha organizzato una campagna itinerante che lega i temi oggetto della legge a situazioni territoriali concrete e simboliche, attraversando fino ad aprile diversi luoghi d’Italia. La campagna il 18 marzo farà tappa a Bari con i sindaci che stanno sottoscrivendo il testo proposto da Legambiente. Infine l'associazione ambientalista sta raccogliendo le citazioni sulla bellezza ed ha chiesto anche ai cittadini di partecipare inviando le loro citazioni sulla pagina facebook di Legambiente o su twitter (#bellezzafuturo). [Informazioni tratte da Adnkronos/Ign]

 

 

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20 febbraio 2013
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