L'Amministrazione catanese ha chiesto un monitoraggio costante della cenere vulcanica
Una squadra che effettui un monitoraggio costante non soltanto dei fenomeni in corso sull'Etna ma anche degli eventuali danni che tali fenomeni, come la caduta improvvisa delle ceneri vulcaniche, provocano alla città di Catania.
E' quanto ha chiesto il sindaco Umberto Scapagnini al responsabile della Protezione Civile Nazionale, Guido Bertolaso, e al presidente della Regione Totò Cuffaro, subito dopo la pioggia di cenere che si è abbattuta sulla città la scorsa settimana.
''Non vorremmo - ha affermato il primo cittadino - che si verificasse quanto successo tre anni fa, quando, con un sacchetto pieno di cenere, siamo dovuti andare in giro per l'Italia per fare capire a tutti che quello che stavamo dicendo non era frutto della nostra fantasia ma che in effetti la nostra città era stata messa in ginocchio dalla pioggia nera. Per tre anni la cenere caduta ha inciso negativamente sul nostro bilancio, per l'ingente numero di interventi che abbiamo dovuto effettuare per pulire le caditoie e per liberare le strade soffocate dalla polvere. Sin da venerdì sera sono entrato in contatto con il direttore Bertolaso che è venuto a controllare la situazione e mi ha assicurato che sin dalla prossima settimana sarà presente una squadra, una sorta di autorità terza di controllo, che vigilerà non soltanto sulla sicurezza, ma che verificherà anche i danni causati dall’eruzione del Vulcano. Questa volta non ci lasceremo sopraffare né dalla cenere, né da nessun altro, e qualsiasi danno verrà rimborsato per quanto è giusto. In parallelo ho anche scritto al Presidente della Regione Cuffaro affinché anch’egli possa accogliere la nostra richiesta di un controllo capillare sul territorio dal momento che tutto deve essere valutato prima dalla protezione civile regionale e poi da quella nazionale. Mi auguro che questa istanza possa trovare un riscontro positivo''. ''Ognuno - ha concluso Scapagnini - si dovrà assumere le proprie responsabilità''.