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L'anno maledetto della Sanità siciliana

Il 2005 della Sanità siciliana si è chiuso tragicamente, con tre nuove vittime della presunta malasanità

02 gennaio 2006

Quello che si chiude per la Sanità siciliana è un vero e proprio anno maledetto. Come frutto di una maledetta negromanzia, dalla fine dell'agosto 2005 negli ospedali siciliani è stato un susseguirsi di morti sospette. Tante vittime decedute subito prima o subito dopo interventi detti di routine, interventi ''da tutti i giorni'' che per troppe persone si sono trasformati in operazioni da ultimo, fatale giorno. Neonati, ragazzi, gente matura ed anziani, queste le fasce d'età colpite dalla malasanità diventata, purtroppo, nell'ultimo scorcio del 2005, sinonimo di sanità siciliana; un destino ingiusto per l'impegno sanitario dell'Isola che, come nell'anno appena passato e negli anni scorsi, non ha registrato solo tragedie ma anche successi insperati e grandi interventi. Ma la crudele legge dell'informazione marca e segna più una vittima che una persona salvata... 

E sono stati altri tre casi di ''presunta malasanità'' che hanno chiuso un anno, pieno di decessi, sospetti e di conseguenti polemiche.
A Palermo un'anziana donna, P.Z., di 71 anni, è morta durante un intervento chirurgico nel reparto di Ortopedia dell'ospedale ''Vincenzo Cervello''. La paziente era stata ricoverata quale giorno fa per essere sottoposta a un intervento all'anca. Secondo i sanitari l'intervento era ''perfettamente riuscito'' e la donna sarebbe deceduta per ''morte improvvisa''. Inutili le procedure di rianimazione immediatamente attivate.
La direzione sanitaria dell'azienda ospedaliera ha subito disposto una prima ricognizione autoptica sul corpo della pensionata, che verrà effettuata stamani all'istituto di Anatomia patologica del Policlinico di Palermo, per accertare le cause del decesso, mentre i carabinieri hanno avviato i primi accertamenti e hanno informato la Procura della Repubblica.

Intanto sette medici dell'ospedale Cervello sono stati iscritti nel registro degli indagati per la morte di un uomo, Francesco Galioto, deceduto il 17 settembre dello scorso anno. Un mese prima era stato ricoverato nel nosocomio dopo un incidente stradale con lo scooter. I medici del Cervello gli prescrissero solo una terapia antidolorifica, non accorgendosi, nonostante le radiografie, che Galioto presentava una frattura al bacino. Ora l'accusa per loro è di omicidio colposo perché, secondo gli inquirenti, ''a causa dell'errata diagnosi e dell'errata terapia'' la frattura ha provocato a Galioto ''un'embolia traumatica da occlusione totale e improvvisa dell'arteria polmonare'', embolia che gli è stata fatale.

Sempre a Palermo la magistratura e la polizia indagano sulla morte di un feto nel grembo della madre. La donna, 37 anni, alla prima gravidanza e alla trentottesima settimana di gestazione, mercoledì scorso si è presentata all'Ospedale Ingrassia del capoluogo denunciando dei dolori. Secondo la ricostruzione dei medici, sarebbe stata sottoposta a una ecografia, che ha rivelato la morte del bimbo. A quel punto si è proceduto con un taglio cesareo per l'estrazione del feto. Gli inquirenti sentiranno sulla vicenda il ginecologo che ha seguito la gravidanza della donna. I magistrati hanno disposto l'autopsia sul corpicino per stabilire le cause del decesso.

Infine, un operaio di 59 anni di Bagheria, Antonio Tarantino, è morto nel centro di medicina nucleare della clinica di Bagheria Santa Teresa, mentre veniva sottoposto a una scintigrafia miocardica: sono indagati tre medici - il medico curante e due sanitari della clinica - ai quali sono stati notificati avvisi di garanzia. La clinica di proprietà dell'imprenditore bagherese Michele Aiello, in carcere per mafia, è sottoposta attualmente a sequestro nell'ambito dell'indagine ''talpe in Procura''. L'indagine è stata assegnata al sostituto procuratore Antonino Di Matteo che ha disposto l'autopsia sul corpo dell'operaio per accertare se ci siano stati errori dei medici fatali. I familiari non hanno presentato denuncia. Le indagini sono condotte dai carabinieri del Nucleo operativo e da quelli di Bagheria.

Nuovi provvedimenti ministeriali per la Sicilia
Ulteriori misure sono allo studio dopo gli ultimi casi di decessi verificatisi negli ospedali siciliani. Ad annunciarlo è stato il ministero della Salute. ''Il ministero della Salute - ha dichiarato il portavoce del ministro Francesco Storace, Pierguido Cavallina - ha allo studio misure da valutare per ulteriori provvedimenti da adottare a seguito dei nuovi decessi negli ospedali siciliani, al fine di restituire rapidamente certezza di cura ai malati''.

L'elenco delle vittime del tragico Settembre del 2005
30 agosto. Angela Pagano, 39 anni, dipendente del comune di Bagheria, al nono mese di gravidanza, muore per una emorragia interna, dopo che non ha trovato posto al Buccheri La Ferla ed era stata trasferita al Policlinico, dove è deceduta.
14 settembre. Il piccolo Francesco Paolo Spoto, di nove mesi, operato all'Istituto materno infantile (Imi) per correggere una labioschisi (il labbro leporino), è entrato in coma dopo l'anestesia. Trasferito all'ospedale dei Bambini è morto. La procura di Palermo ha indagato cinque medici.
19 settembre. Al Policlinico di Messina muore Davide Campo, 12 anni, durante un'anestesia. Per questa vicenda la procura ha indagato dieci medici e l'azienda ospedaliera ha aperto una inchiesta interna.
20 settembre. Muore al Policlinico di Messina, Rosaria Puliatti, di 68 anni, dopo una colangiografia endoscopica, un esame necessario prima di essere sottoposta ad un intervento per eliminare una calcolosi alle vie biliari. Per questo decesso la procura di Messina ha indagato otto medici tra gastroenterologi, chirurghi e anestesisti.
21 settembre. Miriam Bucolo, 12 anni, muore nell'ospedale Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dopo aver subito un intervento di appendicite. Per questo decesso sono indagati quattro medici.
26 settembre. Muore a Palermo Giovanni Vaccaro, 51 anni, dopo aver tolto all'ospedale Buccheri La Ferla il gesso ad una gamba che si era fratturato.
27 settembre. La casalinga Maria Grazia Ingegnoso, di 48 anni, muore nell'ospedale Vittorio Emanuele di Gela, durante la fase di preanestesia, per essere sottoposta a un intervento chirurgico, programmato il giorno prima dai medici per un sospetto tumore all'addome.
27 settembre. Rosa Spezia, 30 anni, muore di parto in sala chirurgia del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Sant'Antonio di Trapani; la neonata è rimasta viva. Secondo i familiari della partoriente i medici dell'equipe chirurgica (che stava procedendo al cesareo) sarebbero colpevoli di negligenza.

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02 gennaio 2006
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