Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

L'Apocalisse caraibica

Le vittime del violento terremoto che ha colpito Haiti potrebbero essere oltre centomila

14 gennaio 2010

E' un day after apocalittico quello vissuto dai sopravvissuti al terribile terremoto che ha colpito ieri Haiti e che ha quasi che ha quasi raso al suolo la capitale Port-au-Prince. Le cifre della sciagura sono da incubo, si parla infatti di oltre centomila morti. In migliaia hanno aspettato il giorno all'aperto, trovando riparo nei giardini pubblici, accanto ai molti cadaveri rimasti per strada. Stamane è tornata la paura per una nuova scossa di magnitudo 4,7 (molto più lieve rispetto a quella devastante di intensità 7) e un nuovo allarme tsunami, poi rientrato.
A Port-au-Prince regna il caos e mentre proseguono, anche se a rilento, i soccorsi possibili in loco e inizia a muoversi la macchina degli aiuti internazionali, non c’è alcuna certezza sull’effettivo bilancio delle vittime. La mancanza di comunicazioni e di infrastrutture efficaci fa temere che con il passare delle ore il numero dei morti possa raggiungere l’ordine delle centinaia di migliaia. "Ci sono 500mila vittime" ha detto il senatore Youri Latortue, basando la sua stima sui danni provocati dal terremoto. Mentre il premier Jean-Max Bellerive ha parlato di oltre centomila morti.

E cresce la preoccupazione per la sorte degli italiani che si trovano ad Haiti. "Non abbiamo notizie positive sugli italiani ad Haiti, nel senso che mancano all'appello alcune decine di persone, ma per fortuna non abbiamo neanche notizie negative", ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini da Addis Abeba. E la conferma arriva dal responsabile dell'Unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, in una conferenza stampa al ministero: "Abbiamo contattato circa 80 persone che consideriamo in salvo, ma c'è qualche decina di persone che manca all'appello, ci sono ragioni serie per essere preoccupati" ha detto Romano, annunciando l'arrivo "a Port-au-Prince di un volo della Protezione civile con un nostro funzionario che attiverà un'antenna dell'Unità di crisi, ovviando al problema delle comunicazioni e operando con un funzionario dell'ambasciata italiana a Santo Domingo".
Quanto alle notizie secondo cui alcuni italiani si trovavano nell'Hotel Montana della capitale haitiana, crollato del tutto, Romano ha riferito che non appena arrivato sull'isola "il nostro uomo andrà sul posto" per una verifica, certo "il rischio c'è". Il responsabile dell'Unità di crisi ha poi detto di "non avere informazioni di italiani che lavoravano all'Onu coinvolti nella tragedia".
Parlando dei numeri della presenza italiana ad Haiti, Romano ha invitato a essere "prudenti" perché "non è detto che tutti gli iscritti all'anagrafe consolare si trovassero ad Haiti''. E a questo numero, ha precisato, potrebbe "affiancarsi quello di altre persone che potrebbero trovarsi sull'isola senza avercelo comunicato". Per questa ragione, ha lanciato un appello perché "gli italiani che fossero a conoscenza di parenti o amici ad Haiti telefonino all'Unità di crisi, al numero 06.36225".
Notizie di due italiane arrivano intanto da Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione 'Francesca Rava-Nph Italia Onlus': salve per fortuna due volontarie orginarie di Milano che collaborano con l'associazione, Caterina, 80 anni, sull'isola da diverso tempo, e Lucrezia di 38, arrivata all'inizio di ottobre scorso. "Caterina si trovava nell'orfanotrofio, in una zona meno colpita dal sisma - ha spiegato Rava all'Adnkronos - Lucrezia invece si è salvata per miracolo: era nell'ospedale di Petionville fino alla sera prima ma fortunatamente si era spostata nell'orfanotrofio". Rava è abbastanza ottimista sulle condizioni dei volontari italiani presenti sull'isola, "una decina circa": "Sono in contatto con la Farnesina e mi risulta che i volontari stanno tutti bene". Purtroppo "un nostro volontario americano, che si trovava nell'ospedale di Petionville è morto - ha raccontato ancora - mentre è riuscita miracolosamente a salvarsi una seconda volontaria americana" ha affermato Rava che sottolinea come in queste ore l'ospedale pediatrico Nph Saint Damien, danneggiato dal terremoto ma ancora in piedi, sia l'unico sull'isola ad avere due sale operatorie funzionanti e per questo è preso d'assalto da centinaia di feriti. "Le persone invadono le strade, sono in condizioni drammatiche, abbandonate a sé stesse - ha raccontato ancora Mariavittoria Rava - il muro di cinta del nostro ospedale è crollato, così affluiscono centinaia di feriti. Abbiamo allestito delle tende all'esterno per cercare di soccorrere più gente possibile. Il nostro ospedale e' pediatrico ma stiamo accogliendo anche gli adulti".

Intanto sull'isola caraibica sono cominciati ad arrivare gli aiuti internazionali. Il governo americano ha messo in moto mezzi e uomini: navi da guerra, elicotteri, aerei da carico e portaerei, oltre ad equipe civili e militari di risposta ai disastri. In partenza 3.500 soldati della 82/ma Divisione Aviotrasportata e 2mila marines. Ad Haiti sono già atterrati due aerei militari Hercules C-130 con una squadra di esperti per la valutazione del disastro, mentre un team delle forze speciali dell'aeronautica sta lavorando per ristabilire le comunicazioni all'aeroporto e dirige il traffico aereo. Inoltre è partito un aereo con a bordo 300 medici. Il ministro della sanità Usa Kathleen Sebelius ha detto che sono stati allertati oltre 12mila medici disponibili ad essere inviati nel Paese. A Washington l'impegno è massimo: Obama ha promesso "aiuti rapidi e coordinati", il segretario di Stato Hillary Clinton ha interrotto un tour in Asia e il segretario alla Difesa Robert Gates ha cancellato un viaggio in Australia per coordinare gli aiuti. L'emergenze ha fatto scattare anche un asse tra Usa e Brasile: "Voglio discutere con Obama quale tipo di aiuti congiunti possiamo offrire ad Haiti, il Paese più povero del mondo" ha detto il presidente Lula.
Ad Haiti è arrivato anche il Falcon con a bordo l'advanced team italiano, coordinato dalla Protezione civile e composto da funzionari della Farnesina, del Comando operativo interforze e della Croce Rossa: tra i primi compiti quello di verificare la presenza degli italiani ad Haiti e le loro condizioni. Nell'invio dei soccorsi ci sono però dei problemi logistici: l'aeroporto di Port-au-Prince è stato temporaneamente chiuso al traffico aereo. Non atterra né decolla alcun velivolo a causa dell'eccessivo numero di voli in arrivo. Oltre ai cronisti, in attesa di imbarcarsi ci sono anche i volontari di una ong spagnola, Intervenction Ayuda Y Emergencia, con i loro quattro cani specializzati nel recupero di superstiti sotto le macerie. Invece sta riprendendo a funzionare nella capitale haitiana la telefonia mobile. "Siamo riusciti a metterci in contatto con i nostri - ha spiegato il direttore di Medici senza Frontiere Kossas Moschochoritis -. Questa è una novità importante, i cellulari anche se parzialmente funzionano, e così la corrispondenza via mail".
Il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) ha attivato uno speciale sito Internet per aiutare gli haitiani ad avere notizie dei propri cari. L'indirizzo è www.icrc.org/familylinks. L'obiettivo del sito, già usato in passato per altre catastrofi, è di accelerare il "processo per ristabilire un contatto tra membri della famiglia separati", spiega il Cicr in una nota pubblicata oggi a Ginevra. Attualmente la pagina web consente agli haitiani, ad Haiti e all'estero, di iscrivere il nome delle persone con cui vogliono entrare in contatto. "Le risposte saranno inserite non appena saranno disponibili". Il sito è gestito dal Cicr in collaborazione con la Croce rossa locale ed altre società nazionali di Croce rossa e Mezzaluna rossa nel mondo.



[Informazioni tratte da Corriere.it, Adnkronos/Ing, Ansa.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

14 gennaio 2010
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia