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L'apocalisse nipponica

In Giappone la terra continua a trema. Grande la preoccupazione per un'esplosione in una centrale nucleare

12 marzo 2011

La terra trema ancora in Giappone mentre si continuano a contare le vittime del terribile terremoto e dello tsunami che ieri hanno sconvolto il Paese (LEGGI). Cresce anche l'allarme per le centrali nucleari.
Un'esplosione si è verificata nella centrale nucleare giapponese di Fukushima 1, a 250 km da Tokyo. Il tetto e i muri dell'edificio sono crollati dopo l'esplosione, secondo quanto riferiscono le autorità, e alcuni operai sarebbero rimasti feriti. Le autorità hanno misurato il livello di radiazione all'entrata dell'impianto di Fukushima-Daiichi alle 15,29 ora giapponese e hanno ammesso che se la gente fosse esposta a questo livello di radiazioni per un'ora riceverebbe la stessa quantità di radiazioni che si assume normalmente in un anno. Tramite la televisione, le autorità consigliano alla gente, anche oltre un raggio di dieci chilometri dalla centrale, di chiudersi a casa. Chi si trova all'esterno deve proteggersi naso e bocca con un fazzoletto bagnato e ridurre al minimo il contatto diretto della pelle con l'aria.
Già in precedenza, all'esterno della centrale erano state rilevate tracce di cesio radioattivo considerate un indicatore di una fusione. Le autorità avevano ordinato l'evacuazione della zona entro un raggio di dieci chilometri dalla centrale, nota anche come Fukushima Daiichi. Le autorità prevedevano di far rilasciare all'esterno vapore radioattivo per ridurre la pressione sul reattore e prevenire un disastro.

Il terremoto di ieri, seguito da uno tsunami, ha danneggiato l'alimentazione della centrale bloccando il funzionamento del dispositivo di raffreddamento. Nella centrale Fukushima 1, sono stati rilevati livelli di radioattività 1000 volte più alti della norma, all'interno della sala di controllo. Nell'area esterna si sono registrati, invece, livelli 8 volte superiori alla soglia critica. Si tratta comunque di valori che, stando a quanto affermato dalla tv pubblica nipponica, non costituirebbero pericolo per la salute pubblica.
Il terremoto ha bloccato il sistema di raffreddamento anche in una seconda centrale nucleare a Fukushima. E anche in questo caso, le autorità hanno ordinato l'evacuazione della popolazione entro un raggio di tre chilometri, poi esteso a 10, dall'impianto, noto come Fukushima 2 o Fukushima Daini.

La Tokyo Electric Power (Tepco) ha poi lanciato in mattinata l'allarme sul rischio di un black out elettrico nella capitale e nei suoi dintorni, a causa dei danni provocati alle centrali che alimentano la regione. La società ha invitato i cittadini a ridurre il consumo di corrente elettrica, aggiungendo che la domanda potrebbe eccedere le sue capacità a fine giornata. Tepco ha chiesto aiuto alle altre società che alimentano il resto del Paese, stando a quanto riferito dall'agenzia Kyodo. L'azienda risente proprio dei problemi registrati nelle due centrali nucleari della prefettura di Fukushima.
Il primo ministro giapponese Naoto Kan ha perlustrato in elicottero l'area. Le autorità nucleari nipponiche hanno informato l'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) di aver dichiarato una situazione di emergenza all'impianto di Fukushima Daiichi e di aver diramato un'allerta per l'impianto di Fukushima Daini. Il governo giapponese si è riunito in seduta straordinaria per valutare la situazione di emergenza alle due centrali nucleari.

E la terra di Giappone continua a tremare. Dopo il terremoto magnitudo 8.9 di ieri, vi sono state almeno 100 scosse di assestamento di magnitudo 6 e oltre, secondo l'Agenzia metereologica giapponese. Oggi vi sono state almeno 16 scosse di magnitudo 5-6,8 sulla costa orientale del Giappone.
Quanto alle vittime, al momento è di 630 il numero dei morti accertati per il terremoto e lo tsunami. Lo riferisce l'emittente Nhk, ma si ritiene che il bilancio superi i mille morti. Secondo l'agenzia Nazionale della Polizia, più di 215mila persone sono state accolte nei rifugi di emergenza nella parte orientale e settentrionale del Giappone. Fra questi vi sono le 100mila persone della prefettura di Fukushima, evacuate in seguito all'allarme lanciato per le due centrali.
Per avere un'idea del bilancio delle vittime bisognerà comunque attendere. Lo tsunami ha travolto una nave con 100 persone a bordo. Quarantotto persone, tra le quali 23 studenti, sono dati per dispersi nel porto di Ofunato, nel nord est del Giappone.
Dalle 60mila alle 70mila persone sono state messe in salvo nei rifugi predisposti a Sendai, dove è esploso il complesso petrolchimico a nord-est della città di Sendai. La deflagrazione è avvenuta all'interno di un'ampia fabbrica di Shiogama, un sobborgo nei pressi di Sendai. Immagini diffuse dalla televisione mostrano fiamme alte decine di metri che avvolgono l'impianto.
Il terremoto ha provocato una serie di incendi anche nella capitale. Le immagini in televisione mostrano una raffineria in fiamme alle porte di Tokyo. L'aeroporto di Narita, vicino alla capitale, e quello di Sendai, sono stati chiusi.
Ieri, dopo la potente scossa è scoppiato un incendio nel locale turbine della centrale nucleare Onagawa della prefettura di Miyagi, nel nordest del Giappone. L'incendio è stato domato dopo alcune ore.

Notizie dalla Farnesina: "Al momento 18 italiani irreperibili" - Nessuna vittima italiana. Da un primo bilancio, secondo le autorità di Tokyo non ci sarebbero italiani coinvolti nel violento terremoto che ha colpito il Giappone. La conferma arriva in serata dalla Farnesina, anche se "continua senza sosta l'attività di ricerca" dei connazionali, almeno tremila tra residenti e turisti, che si trovano in Giappone, 18 dei quali mancano ancora all'appello: le forti scosse hanno fatto saltare tutte le linee telefoniche ed è impossibile raggiungerli. Per questo l'ambasciata sta tentando con le email. Fino ad ora, spiega la Farnesina, circa la metà degli italiani che all'Ambasciata a Tokyo risultano essere residenti nelle zone di Sendai e nelle zone limitrofe, è stata già contattata e si stanno anche facendo ricerche su eventuali turisti presenti nell'area. Mentre non risultano connazionali iscritti all'anagrafe degli italiani residenti all'estero nella località di Sukagawa, dove è crollata una diga.
"Non ci dovrebbero essere stranieri - ha assicurato l'ambasciatore d'Italia a Tokyo Vincenzo Petrone - nella città di Sendai", la più colpita dal sisma, raggiunta da un'onda di tsunami di 10 metri e "non risultano notizie di italiani coinvolti nei pochi incidenti provocati da terremoto a Tokyo".
Per quanto riguarda i 18 italiani al momento irreperibili (ieri mattina erano 28, poi in serata 10 sono stati contattati) secondo l'Ambasciata, 6 si trovano nella prefettura di Miyagi, 6 in quella di Ywate, 5 in quella di Aomori e 1 in quella di Fukushima. "L'attività di monitoraggio prosegue durante la notte in Giappone - assicura la Farnesina nella nota - e andrà avanti fin quando non saranno reperite notizie su tutti i cittadini italiani". Ma l'Ambasciatore è ottimista: "è verosimile che domani - ha assicurato - con l'attesa ripresa dei collegamenti di telefonia mobile, si possano avere notizie più certe" su di loro.
Inoltre, i 311 componenti dell'orchestra e dello staff del Maggio Musicale Fiorentino che si trovano dagli inizi di marzo a Tokyo per una lunga tournee', si sa che stanno tutti bene.
Per quanto riguarda la zona di Fukushima, nessun italiano registrato presso l'ambasciata si trova la. A riferirlo sono state fonti della Farnesina all'Adnkronos, precisando che gli italiani registrati sono almeno a cento chilometri di distanza.
Il ministro degli Esteri Franco Frattini, ha assicurato che il Ministero degli Esteri "segue da vicino l'evolversi della situazione" in costante contatto con l'ambasciata. Intanto l'unità di crisi ha aggiornato il sito Viaggiaresicuri e i canali Facebook e Twitter, anche relativamente al rischio di onde anomale per l'intero arco dei paesi sull'Oceano pacifico.

Pronti gli aiuti per il Giappone - Trenta squadre di soccorso delle Nazioni Unite già da ieri sono in allerta e pronte a fornire il loro aiuto in Giappone. Lo ha annunciato Elisabeth Byrs, portavoce dell'Ufficio Onu per il coordinamento delle questioni umanitarie. "I nostri esperti sono in stretto contatto con le autorità giapponesi e finora tutte le risorse nazionali del Giappone sono pienamente impegnate nella risposta all'emergenza", ha detto la funzionaria Onu, spiegando che ci sono "squadre internazionali in allerta con 30 team pronti a essere impiegati su richiesta del Giappone".
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha comunicato di avere "dato istruzioni" alla Federal Emergency Management Agency, la protezione civile Usa, di "essere pronta a fornire assistenza alle Hawaii e agli altri Stati e territori degli Stati Uniti che potrebbero essere interessati" dal rischio tsunami, a seguito del devastante sisma che ha colpito il Giappone.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Corriere.it]

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12 marzo 2011
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