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L'approvvigionamento idrico non è più un problema per la Sicilia. L'acqua è in tutte le case della regione

04 maggio 2007

SICILIA ANCORA A SECCO
di Toni Mira (La Nuova Ecologia, 3 maggio 2007)
 
''Non dir gatto se non l'hai nel sacco'' recita un adagio popolare. Un adagio spesso dimenticato dai nostri politici, tutti presi dalla tentazione dell'effetto annuncio.
E' il 23 maggio 2006 quando il presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro annuncia trionfante che la questione della crisi dell'acqua è stata risolta, si può chiudere lo stato di emergenza. Presenta un libretto dal titolo ''Un quinquennio di impegno sui problemi dell'acqua in Sicilia''. E assicura: ''L'approvvigionamento idrico non è più un problema per la Sicilia. L'acqua è in tutte le case della regione''.
Non era vero. Cuffaro un anno fa lo diceva con orgoglio interessato visto che era proprio lui il commissario straordinario per l'emergenza. Una paradossale figura quella del presidente-commissario per una situazione che avrebbe dovuto gestire da presidente-presidente. Lo è per Cuffaro così come per tanti altri governatori nominati commissari straordinari per uscire da emergenze che hanno contribuito a provocare per incapacità a gestire l'ordinaria amministrazione, dai rifiuti al dissesto idrogeologico.

Ma tornando all'acqua, il ''gatto'' siciliano non vuole proprio entrare nel sacco. Lo rivela poche settimane fa il capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso nella sua critica al sistema dei commissariamenti ''che hanno fatto comodo a tanti e hanno rappresentato l'alibi per non prendere decisioni''. Poi cita il caso siciliano: ''Quando la regione Sicilia mi ha chiesto la riapertura dell'emergenza idrica in alcune province mi sono molto seccato e ho detto che aveva avuto troppa fretta nel dichiarare chiusa l'emergenza''. Parole chiare.

Aggiungiamo un po' di cronistoria. Il 5 giugno 1999 è dichiarato lo stato di emergenza idrica per cinque province: Palermo, Enna, Caltanissetta, Agrigento e Trapani. Nel corso del 2002 viene esteso a tutte le province siciliane. Il 30 giugno 2006 si dichiara la cessazione della situazione emergenziale consentendo al commissario (e presidente) di chiudere le opere ancora in itinere, con le procedure ordinarie, entro il 31 dicembre 2006. Ma nei primi mesi di quest'anno proprio dalla regione Sicilia arriva la richiesta di riaprire lo stato di emergenza nelle province di Enna e Caltanissetta.
Insomma, almeno in una parte della Sicilia il gatto, pardon, l'acqua non c'è ancora.

 

 

 

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04 maggio 2007
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