L'archeologia in Sicilia riserva sorprese quotidiane...
A Rocca di Entella (Contessa Entellina) scoperti nuovi resti di antichi edifici databili all'inizio del II secolo a.C.
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La missione di scavi condotta a Entella, nel territorio di Contessa Entellina (PA), dalla Scuola Normale di Pisa ha portato in luce un ampio tratto di un antico edificio posto sul fronte nord-ovest dell'altura del Castello di Entella, proprio nella zona in cui si trova il palazzo fortificato medievale ovvero su un fronte di quasi 5 metri dove si sono sovrapposti edifici di epoche diverse.
Foto Cassanelli
La missione di quest'anno, coordinata da Anna Magnetto, direttrice del Laboratorio di Storia Epigrafia Archeologia e Tradizione dell'Antico della Normale e dall'archeologa Rossella Giglio, direttrice del Parco archeologico di Segesta e diretta sul campo da Maria Cecilia Parra (Università di Pisa), con la collaborazione di Alessandro Corretti, Chiara Michelini e Adelaide Vaggioli (Laboratorio SAET della SNS), ha fatto emergere un ampio vano di un edificio con due ambienti contigui e con accesso dall'esterno.
Le indagini hanno consentito di verificare che esistono livelli di crollo, databili fino all'inizio del II secolo a.C., che si sovrappongono e che ci consentono di affermare che chi abitò la Rocca utilizzò pietra da costruzione cavata in situ, creando nuovi spazi attraverso il recupero di materiale di crollo degli edifici precedenti; ritrovamenti che, secondo il tecnico archeologo Alessandro Corretti dimostrano, insieme ai materiali utilizzati, che si è trattato di un investimento importante per la città realizzato con un'ottima qualità tecnica di costruzione. Lo scavo ha, inoltre, confermato che questa zona della Rocca fu interessata da un incendio nella prima età ellenistica ma che gli abitanti hanno continuato ad abitarvi, ricostruendo gli edifici e non spostandosi.
"Anche questa ultima campagna di scavo ha fornito dati significativi che riconducono al culto di Demetra e Kore e permettono di inserire a pieno diritto i contesti della terrazza inferiore nel quadro di un santuario urbano di Demetra e Kore, in cui gli spazi sacri si uniscono a magazzini di cereali, come spesso in Sicilia, è testimoniato a Monte Adranone, a Morgantina. Si tratta di un ulteriore importante passo nella ricerca scientifica all'interno dell'area del Parco", dichiara Rossella Giglio, direttrice del Parco archeologico di Segesta cui, dal 2019 compete la gestione del sito.
L'area archeologica di Entella, dove si sono concentrati gli scavi, si trova a 545 metri sul livello del mare ed è zona d'interesse di studio da parte della Scuola Normale di Pisa sin dal 1985. "I risultati di questa missione rappresentano un ulteriore passo nella ricerca scientifica che conduce il Parco di Segesta dal 2019 - spiega ancora Rossella Giglio - un percorso che mira alla valorizzazione dei siti di Entella, Salemi, Poggioreale e Custonaci attraverso gli scavi e lo studio scientifico condotto in collaborazione con Università e Istituti di ricerca”.