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L'archivio Genchi non è più sotto sequestro

Il Tribunale del Riesame ha deciso di dissequestrare l'archivo del super consulente palermitano

11 aprile 2009

Il Tribunale del Riesame di Roma ha annullato ieri il sequestro dell'archivio di Gioacchino Genchi, il vicequestore ora sospeso che per anni ha lavorato come consulente di numerosi uffici giudiziari italiani. L'annullamento riguarda sia il sequestro relativo al reato di abuso d'ufficio sia quello per accesso abusivo a un sistema informatico e violazione della legge sulla privacy.
"Esaminata la richiesta di riesame - si legge nel dispositivo dell'ordinanza del collegio presieduto da Francesco Taurisano - del decreto di perquisizione con conseguente sequestro emesso, l'11 marzo 2009 (ed eseguito il 13 - Leggi), dal pubblico ministero presso il tribunale di Roma nei confronti di Gioacchino Genchi, persona nei cui riguardi si investiga per le provvisorie incolpazioni di abuso d'ufficio continuato come descritte sotto i capi 1 e 2, annulla il decreto". Dello stesso tenore l'altra ordinanza per le ulteriori contestazioni.

"Abbiamo dimostrato al Riesame che l'attività di Genchi - ha detto l'avvocato della difesa Fabio Repici - era assolutamente lecita. Alcune delle consulenze erano state delegate anche dalla procura di Roma che ora ha messo sotto indagine il mio assistito. Si è trattato di un sequestro illegittimo".
"Sono contento come può essere contento un uomo che ha sempre creduto nella giustizia. La mia sofferenza per quanto subìto è stata soppiantata dalla tragedia che ha afflitto la popolazione abruzzese". Così Gioacchino Genchi ha commentato il provvedimento del Tribunale del Riesame.
"Nei dati che mi avevano sequestrato - ha aggiunto Genchi - ci sono files riservatissimi che riguardano indagini in corso promosse da varie procure compresa quella di Roma ed ancora da varie procure calabresi, di quella di Catania e altre procure siciliane".

Nel cosiddetto archivio vi sarebbero consulenze che riguardano indagini per stragi e reati di omicidio. "Il mio operato era assolutamente legittimo - ha concluso Genchi - come lo era quello dei magistrati di Catanzaro e di Salerno per i quali stavo lavorando e ho continuato a lavorare anche dopo il sequestro".

[Informazioni tratte da AGI, La Siciliaweb.it]

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11 aprile 2009
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