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L'Ars dice no al Ponte definitivamente

L'Assemblea regionale siciliana ha approvato la mozione anti ponte sullo Stretto

23 gennaio 2013

L'Assemblea regionale siciliana ha approvato la mozione che impegna il governo della Regione "a porre in essere tutte le iniziative volte alla revoca in via definitiva del progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e alla contestuale destinazione delle somme ad infrastrutture che valorizzino il territorio siciliano e che siano volano per lo sviluppo e la sostenibilità del nostro territorio".

La mozione, presentata dal Pd, con primo firmatario Fabrizio Ferrandelli, è stata approvata col voto favorevole del centrosinistra e del Movimento Cinque Stelle, che ha presentato tre emendamenti accolti dal governo e passati al voto d'aula. A favore anche il deputato del Pdl Vincenzo Vinciullo, che a differenza degli altri parlamentari del centrodestra che hanno abbandonato l'aula al momento del voto, è rimasto e ha votato a favore della mozione.
"Sono soddisfatto per l'esito della votazione. A vincere, questa volta, è stata la Sicilia". Questo il commento di Fabrizio Ferrandelli, segretario della commissione Territorio e ambiente. "Nonostante l'acceso dibattito - ha aggiunto - ha vinto il buon senso. Bisognava archiviare l'idea del ponte come unico collegamento con il resto dell'Italia e pensare piuttosto a reali modelli di sviluppo compatibili con le esigenze territoriali e più rispondenti alle sfide del momento e alle reali necessità del territorio". "Sono certo - ha concluso il deputato - che adesso il Governo regionale recepirà anche questa mozione e farà quanto in suo potere per revocare definitivamente il progetto e sciogliere la società Messina Ponte, oltre alla contestuale destinazione delle somme a infrastrutture che valorizzino il territorio siciliano e che siano volano per lo sviluppo e la sostenibilità del nostro territorio".

Dicevamo che alla votazione non hanno partecipato i rappresentanti dell'opposizione che hanno abbandonato l'Aula, dopo che il Parlamento non aveva approvato la proposta della Lista Musumeci di rinviare il voto sulla mozione chiedendo la presenza del governatore Rosario Crocetta, rappresentato in aula dall'assessore Nino Bartolotta. Intervenendo, Nello Musumeci ha sollevato il problema dell'articolo 21 dello Statuto inserito in uno dei tre emendamenti dei deputati M5S che prevede lo scioglimento senza costi aggiuntivi della società Stretto di Messina Spa: Musumeci ha ricordato che non esistono le norme di attuazione della legge che concede al governo della Regione la rappresentanza del potere centrale dello Stato e dunque non potrebbe commissariare la società Stretto di Messina.

Da parte sua, per l'assessore alle Infrastrutture della Regione siciliana, Nino Bartolotta, il Ponte sullo Stretto "non figura tra le priorità del governo regionale". "Non si tratta di una posizione preconcetta o ideologica - ha spiegato -, ma riguardo l'opera rimangono criticità anche sulla sostenibilità economica, mentre la conferenza dei servizi non ha ancora messo la parola fine ai rilievi per il rilascio della Via-Vas".
Il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, dopo la votazione della mozione che di fatto chiede lo stop definitivo alla realizzazione dell'infrastruttura, si è riservato, sentiti i capigruppo, "di approfondire la questione delle penali" nel caso di revoca del progetto del Ponte sullo Stretto. Ardizzone ha annunciato la costituzione di una commissione d'indagine e di studio proprio per valutare le penali, che si aggirerebbero attorno ai circa 800 milioni di euro, dovute alle modifiche delle clausole dei contratti.

Continuano a puntare i piedi, invece, le opposizioni di centrodestra. Per Salvino Caputo, vice presidente della commissione Attività produttive: "La Sicilia ha bisogno di importanti infrastrutture per migliorare i collegamenti attualmente carenti che limitano lo sviluppo economico della regione. Non si può impedire di realizzare un'importante opera che garantirebbe un sistema di collegamenti moderno e competitivo solo per il paventato pregiudizio ai cetacei. Se non realizziamo le infrastrutture - ha concluso Caputo - la Sicilia rischia di rimanere indietro rispetto alle economie nazionali e internazionali e soprattutto senza un adeguato sistema di infrastrutture".

La soddisfazione di Legambiente Sicilia - "Accogliamo con soddisfazione il voto dell'Ars che ribadisce il fatto che la Sicilia non ha bisogno di progetti faraonici, inutili e dannosi. Secondo i sostenitori del ponte, questa infrastruttura sarebbe stata essenziale per completare il corridoio Berlino-Palermo. Peccato che, negli ultimi decenni, è cambiato radicalmente il modo in cui gli uomini si muovono: ha prevalso la variabile tempo". Lo ha detto Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia, commentando l'approvazione della mozione all'Ars. "E ancora, chi può essere davvero convinto - ha aggiunto - che nel terzo millennio per spostare merci e persone dal Nord Europa si debba puntare ancora sulla gomma? Per il futuro sarà più conveniente spostare le merci via nave e gli uomini si sposteranno, per i tragitti medio lunghi, prevalentemente in aereo, tendenza peraltro in corso da due decenni. Il ponte sullo Stretto è stato solo, fino ad oggi, una gigantesca occasione di spreco di denaro pubblico. Speriamo - ha concluso Fontana - che il voto di oggi faccia calare il sipario su questa sciagurata idea".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

 

 

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23 gennaio 2013
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