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L'assassino di Filippo Raciti ha le ore contate. Ricostruita l'aggressione di venerdì sera ripresa da una telecamera

07 febbraio 2007

AGGIORNAMENTO
Altri due giovani sono stati fermati nell'ambito delle indagini sui disordini in occasione della partita Catania-Palermo: uno di loro è di Forza Nuova e ha ammesso che si trovava allo stadio, nei pressi della porta della curva nord, dove si sono verificati gli assalti alla polizia. Sono accusati di violenza e resistenza al pubblico ufficiale.
Questa mattina erano stati fermati quattro ultras minorenni identificati dall'esame delle immagini riprese dall'impianto di videosorveglianza dello stadio ''Angelo Massimino''.

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Gli ultimi arresti, per l'assurdità successa venerdì scorso allo stadio ''Massimino'' di Catania, sono scattati la notte scorsa. Sono stati arrestati altri quattro minorenni. Sono indagati per resistenza aggravata continuata. Sono stati tutti identificati attraverso la visione di filmati e foto dei disordini. Durante la notte agenti della squadra mobile e della Digos della Questura hanno continuato a compiere perquisizioni e accertamenti.

E proprio dall'attenta visione dei filmati e delle foto, la polizia sembra aver ricostruito e individuato chi quella sera del 2 febbraio, durante il derby Catania-Palermo, uccise l'ispettore capo Filippo Raciti.
Un fotogramma dove un ultrà catanese si scontra proprio con l'ispettore Raciti. Una traccia importante che potrebbe portare all'identificazione dell'ultrà che ha aggredito con una mazza o una spranga di ferro l'ispettore della squadra mobile di Catania. Si tratterebbe di un minorenne, il suo volto è parzialmente coperto ed è ''compatibile'' con uno degli ultimi nove fermati dalla squadra mobile ieri notte in un quartiere alla periferia di Catania, un ultrà già noto alle forze dell'ordine con precedenti specifici.
''Ma quello non sono io'', ha risposto il fermato agli investigatori che, davanti a quella ''prova'' speravano in una confessione che avrebbe potuto risolvere il caso. Ma così non è stato, fino a tarda notte, anche se gli investigatori sono convinti che proprio tra gli ultimi quattro fermati ci sarebbe il ragazzo che avrebbe colpito a morte il loro collega. Saranno comunque le prossime ore a stabilire se quel filmato potrebbe rappresentare la svolta delle indagini.

Comunque ''il cerchio si è ristretto'', conferma un investigatore e l'assassino del poliziotto potrebbe avere le ore contate. Gli inquirenti cercano teppisti anche negli ambienti di destra di Forza Nuova. ''Ma allo stato attuale non c'è nessun fermo per omicidio'', ha affermato il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catania, Ignazio Fonzo.
Intanto gli investigatori hanno ricostruito nei dettagli, grazie al rapporto di un poliziotto che era accanto a Raciti nel momento degli scontri, quel che è accaduto quella sera: ''Filippo stava scortando con altri colleghi la colonna di tifosi del Palermo, circa 800 a bordo di una decina di pullman, e quando i tifosi rosanero sono stati fatti entrare allo stadio è cominciata la prima sassaiola. C'erano anche dei carabinieri che hanno lanciato dei lacrimogeni, nel frattempo dallo stadio erano usciti altri tifosi catanesi armati di spranghe e bastoni, col volto mascherato, e nel tentativo di farli rientrare Raciti ed altri colleghi si sono trovati tra due fuochi con i tifosi catanesi che attaccavano dallo stadio e dalla strada''. Durante questa fase, quando Raciti è entrato all'interno dello stadio, da dietro una porta sono sbucati alcuni tifosi che lo hanno aggredito violentemente. ''L'ispettore - racconta il poliziotto - si è accasciato e mentre lo stavamo soccorrendo hanno continuato a lanciarci bombe carta esplose vicinissime''.

- ''Paradisi, il portiere ostaggio degli ultrà'' (Malcom Pagani, ''il manifesto'')

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07 febbraio 2007
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