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L'assassino suicida del Virginia Tech Institute aveva premeditato tutto. Alla Nbc il suo video-testamento

19 aprile 2007

Si chiamava Cho Seung-Hui, sudcoreano di 23 anni, e anche lui come le decine di studenti che ha ucciso studiava al Virginia Tech Institute. Cho non era sconosciuto alla polizia, in passato infatti era stato tenuto d'occhio dalla polizia ed era stato anche ricoverato in una clinica psichiatrica. Nel 2005 era finito sotto indagine per avere infastidito alcune studentesse. Due compagne di università si rivolsero al posto di polizia per raccontare dello strano comportamento di Cho. Gli agenti indagarono, ma le ragazze non vollero andare avanti per vie legali. La questione però finì sul tavolo dei responsabili della disciplina al politecnico. E Cho fu portato in una clinica psichiatrica a causa di alcune su tendenze ''suicide''.

Tendenza che si potevano ravvisare, certo col senno di poi, in alcuni testi teatrali da lui scritti che avevano lasciato inorriditi alcuni compagni di corso per la loro violenza. Due di questi testi sono stata recuperati e pubblicati online da ''The Smoking Gun'' e ''Aol News''.
Lucinda Roy, co-direttrice del programma di scrittura creativa, ha affermato di aver avuto Cho in una classe di poesia nell'autunno del 2005 e di aver cercato di lavorare a stretto contatto con il giovane sudcoreano perché era preoccupata per i suoi comportamenti e per i temi dei suoi testi. ''Certe volte, nei racconti, la gente rivela delle cose ed è difficile capire se si tratti di fantasia o di veri e propri progetti'' ha affermato Roy. L'insegnante ha aggiunto di aver anche informato le autorità. ''Mi hanno risposto che c'erano troppi ostacoli per poter intervenire''.
Alcune scene scritte dal giovane sudcoreano due anni fa sembrano quasi prefigurare quello che poi sarebbe accaduto. In un racconto, intitolato ''Richard McBeef'', il protagonista è un ragazzo di 13 anni che accusa il suo patrigno di pedofilia. Il giovane alla fine viene ucciso. In un altro racconto, intitolato ''Mr. Brownstone'' alcuni studenti affrontano un insegnante. E uno dei due dice: ''Mi piacerebbe proprio ucciderlo''.

Pare proprio che nella mente di Cho tutto fosse già stabilito, tutto studiato nei minimi dettagli. Insomma, la tragedia accaduta tre giorni fa non è stato un momento di furia cieca ma qualcosa che, in qualche modo il giovane omicida aveva già 'sceneggiato' il massacro.
Circostanza che trova ulteriore conferma nell'allucinante video-testamento che Cho Seung-Hui è riuscito ad inviare alla Nbc News nel lasso di tempo tra le due sparatorie nel campus.
''Non doveva finire così. Poteva essere evitato. La decisione è stata vostra. Adesso avete le mani piene di sangue''. Così parla Cho in uno passaggi del video. ''Avevate miliardi di possibilità e strade che non avete preso - prosegue lo studente sudcoreano -. Mi avete messo all'angolo e mi avete dato una sola possibilità. La decisione è stata vostra. Adesso avete sulle vostre mani sangue che non potrete mai lavare''. Nel video non compaiono immagini della strage ma solo vaghi riferimenti e frasi come ''cose come questa non dovrebbero accadere''.
Nel messaggio registrato davanti alla telecamera, lo studente sudcoreano esprime la propria ammirazione per i due autori della strage al liceo di Columbine definendoli ''martiri'' e mescola riferimenti religiosi con l'attacco a quello che definisce ''l'edonismo che lo circonda''. ''Grazie a voi muoio come Gesù Cristo, per salvare le persone più deboli - dice Cho nel video-testamento -. Quando è arrivato il tempo di farlo, l'ho fatto''. Nella ripresa lo studente compare anche armato di due pistole, di un martello e di un coltello. ''Non sono stato costretto a farlo. Avrei potuto andarmene. Avrei potuto scappare. Ma no, non scapperò più - dice Cho nel video -. Devo farlo, non per me, ma per i miei figli, per i miei fratelli e le mie sorelle. Immaginate cosa prova chi si sente umiliato e messo su una croce? Le vostre Mercedes non erano abbastanza? I vostri gioielli non erano sufficienti? I vostri depositi bancari? La vostra vodka e il vostro cognac non bastavano? Non bastavano per riempire il vostro bisogno di edonismo? Avevate tutto''.

Alla Nbc Cho ha inviato 23 filmati ed una serie di foto. Secondo i giornalisti della Nbc, non tutti i documenti sono stati registrati tra le due stragi. Anzi, dimostrando una vera e propria determinazione, a Cho sono stati necessari almeno sei giorni per preparare il suo ''testamento multimediale''. Il pacco invito alla Nbc avrebbe dovuto infine arrivare un giorno prima: Cho ha sbagliato sia l'indirizzo sia il codice postale dell'emittente, a New York. 

Il giovane sud coreano ha usato due pistole differenti per compiere la più grave strage 'solitaria' della storia degli Usa. La prima l'aveva comprata il 13 marzo scorso in un negozio di armi di Roanoke, in Virginia, per 571 dollari (371 euro e spiccioli), con i quali ha comprato anche 50 proiettili. A raccontarlo il proprietario del negozio che gliela venduta. ''Mi sento malissimo al pensiero di avergliela venduta'', ha commentato. ''Sembrava uno studente di college modello'' ha detto inoltre l'esercente, sottolienando che la transazione era legale in tutto e per tutto. Cho ha pagato con la carta di credito e ha lasciato il negozio con la pistola e le munizioni. ''Non c'era nulla che facesse pensare che potesse fare qualcosa di strano''.
A un mese dal primo acquisto, sempre secondo le leggi della Virginia, è possibile comprare una seconda arma. Il ragazzo lo ha fatto acquistando l'altra pistola la settimana scorsa via internet.

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19 aprile 2007
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