L'Assemblea regionale siciliana ha approvato la riforma sanitaria
Le aziende ospedaliere della Sicilia saranno ridotte da 29 a 17
Dopo una maratona durata fino all'alba, l'Assemblea regionale siciliana ha approvato tutti i singoli articoli della riforma sanitaria. Oggi pomeriggio l'approvazione definitiva del nuovo sistema in cui si articolerà la sanità in Sicilia. La riforma riduce le aziende sanitarie e ospedaliere da 29 a 17, mentre i distretti saranno guidati da due direttori: uno sanitario e uno amministrativo.
Nel lungo e complesso dibattito che si è sviluppato a Sala d'Ercole, per l'esame dei singoli articoli del provvedimento e degli emendamenti presentati da parlamentari di tutti i gruppi, si sono anche ripetute le votazioni a scrutinio segreto. Il confronto è stato caratterizzato da momenti di particolare vivacità quando, in particolare, il deputato del Pdl Giuseppe Limoli aveva chiesto di votare a scrutinio segreto sulla sua proposta di istituire un'azienda ospedaliera a Caltagirone. Questa, se approvata, avrebbe ulteriormente accentuato il clima di tensione che si era venuto a creare, tanto è vero che è sceso direttamente in campo il presidente della Regione il quale ha rivolto un vibrato appello a tutti i deputati. "Vi scongiuro - ha dichiarato Lombardo - votiamo e dotiamoci di questa legge; ne va dell'immagine della Sicilia; l'impianto della riforma non va distrutto approvando emendamenti non compatibili con gli obiettivi da raggiungere".
Posto in votazione, l'emendamento Limoli è stato bocciato a scrutinio segreto con 59 voti contrari e 22 favorevoli.
E dopo che l'Ars ha completato l'esame degli articoli del disegno di legge, il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, hanno potuto esprimere la loro grande soddisfazione. "Una riforma ampiamente condivisa - ha detto Lombardo - come è giusto che sia per le riforme di sistema. E' venuta fuori un'ottima sintesi, altro che compromesso al ribasso come ha detto qualcuno. Questa legge è fortemente innovativa e credo che il sistema sanitario regionale si candidi adesso come uno tra i migliori di tutta Italia".
Per l'assessore Russo "è un'ottima riforma frutto dello slancio che ha contraddistinto il lavoro dell'Assemblea, impegnata in un vero e proprio tour de force: sono proprio convinto che dall'Aula esce un vero vincitore, il cittadino che, grazie a questa riforma, potrà avere le risposte necessarie ai suoi bisogni di salute". "La riforma - ha aggiunto Russo - è stata veramente sofferta. Sono passati nove mesi da quando abbiamo cominciato a parlarne: spesso ho usato la metafora del parto, oggi posso dire che è nata una creatura forte e vitale, figlia di un grande progetto riformista di questo governo".
Il governatore ha poi aggiunto: "Riduciamo fortemente il numero delle aziende, realizzando le premesse per forti risparmi e, al tempo stesso, abbiamo dato una razionalizzazione al sistema riuscendo ad armonizzare i vari spunti che erano emersi dal confronto parlamentare". "E' vero - ha detto ancora Lombardo - ci sono stati anche momenti di pathos, ma alla fine ha prevalso il senso di responsabilità. Voglio ringraziare l'assessore Russo per la passione e la capacità con cui è riuscito ad arrivare all'ambizioso traguardo finale ma un grazie va a tutti i capigruppo parlamentari che hanno mostrato un grande senso di responsabilità".
Secondo l'assessore Russo "adesso possiamo continuare a lavorare per una sanità migliore con la certezza di avere uno strumento importante come questa legge". Russo ha ricambiato i ringraziamenti a Lombardo, "il cui convinto appoggio è stato fondamentale nei momenti più difficili". "Ora guardo con ancora più fiducia alle prossime scadenze - ha concluso - a fine mese ci sarà la verifica del 'tavolo ministeriale' alla quale ci presenteremo con le carte in regola, con l'orgoglio di una regione che ha fatto fino in fondo il proprio dovere e che chiede solo quello che le spetta".
L'amarezza del sindaco di Caltagirone - "Sono amareggiato: la notte scorsa all'Ars si è consumato un autentico scippo al nostro territorio. Autore indiscusso il presidente della Regione Raffaele Lombardo, protagonista di una sceneggiata dall'esito, purtroppo, già scritto". Queste le affermazioni del sindaco di Caltagirone, Francesco Pignataro, dopo l'ufficializzazione del declassamento dell'Azienda Gravina a presidio ospedaliero. "Quello venuto fuori dai lavori dell'Assemblea è un grande aborto - ha aggiunto Piagnataro - con una realtà importante come la nostra (450 posti letto, oltre 1000 operatori e lavori in corso per 30 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti investimenti per 17 milioni di euro nell'ospedale di Militello) ridotta a mero presidio e costi sociali enormi per gli utenti del Calatino, che saranno costretti a ulteriori migrazioni". "Il declassamento di un ospedale dalle caratteristiche strutturali e logistiche come il nostro - conclude il sindaco di Caltagirone - rappresenta un caso di grave sperpero di risorse, che fa a pugni con le sbandierate misure di contenimento della spesa".
[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, SiciliaInformazioni.com]