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L'assessore-sindaco di Milano-Salemi

Vittorio Sgarbi ha vinto il ricorso contro il licenziamento da assessore alla cultura del Comune di Milano...

29 luglio 2008

Come tutti oramai sapranno, Vittorio Sgarbi, oggi sindaco del comune siciliano di Salemi, era fino a qualche tempo fa assessore alla cultura del comune di Milano. Dall'incarico di assessore meneghino Sgarbi fu licenziato direttamente dalla prima cittadina Letizia Moratti a causa di un'incompatibilità che ben presto si sviluppò tra i due. Una storia che risale a due mesi fa, quando la Moratti con un blitz improvviso convocò Sgarbi nel giorno del suo compleanno (8 maggio) e lo licenziò in tronco. Queste le motivazioni: mancanza di rispetto nei confronti della giunta, mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini e mancanza di lealtà nei confronti della stessa Moratti.

Sgarbi per quel licenziamento in tronco fece ricorso al Tar della Lombardia, e mentre i giudici del tribunale amministrativo regionale leggevano le carte per decidere la legittimità del ricorso presentato dal polemico critico d'arte quest'ultimo diventava sindaco della ridente cittadina in provincia di Trapani.
Bene (diciamo), Il Tar della Lombardia oggi ha dato ragione a Sgarbi che ha già annunciato che venerdì sarà a Milano per l'ultima riunione della giunta prima della pausa estiva. "Certo che ci sarò e vedrete che spettacolo. L'atto della Moratti è illegittimo e moralmente esecrabile".

Ma cosa succederà adesso? Vittorio Sgarbi ritornerà ad essere assessore alla cultura del Comune di Milano o rimarrà a fare il sindaco del Comune di Salemi? O tenterà di ricoprire entrambe le cariche?
Da un canto il Comune di Milano avrebbe due strade possibili da percorre. O il ricorso al Consiglio di Stato con la richiesta di sospensiva immediata. O, molto più realisticamente, un nuovo atto di revoca, motivato fin nelle virgole. In questo caso si impedirebbe a Sgarbi di fare il suo show in giunta venerdì prossimo. "Riscrivano pure la revoca - ha attaccato subito il sindaco di Salemi - ma a questo punto io faccio una causa milionaria al Comune perché per tre mesi mi hanno impedito di fare legittimamente il mio lavoro". "Alla Moratti manca la grammatica della democrazia - ha aggiunto Sgarbi -. E' un grave sgarro politico. Non si può cacciare un assessore senza una ragione".

Comunque, Sgarbi dice che non abbandonerà Salemi ma che sta "studiando le possibili compatibilità e incompatibilità". Insomma, lui è sicuro di poterne uscire "viottorio(so)" (è proprio il caso di dirlo) dalla Lombardia alla Sicilia.
In ogni caso la sua vendetta già ce l'ha pronta. Sta scrivendo un libro dal titolo (provvisorio) più eloquente che mai: "Clausura a Milano. Da Suor Letizia a Salemi (e ritorno)", che verrà pubblicato da Bompiani a metà ottobre. "E' la frase tra parentesi che è importante - conclude l'assessore-sindaco di Milano-Salemi - perché io a Milano ritornerò: o come assessore alla Cultura o come presidente della Provincia". Le elezioni sono l'anno prossimo.

Ma, cosa ne pensano i cittadini di Milano? E quelli di Salemi ai quali è stato prospettato e promesso un futuro degno di una grande capitale?

[Informazioni tratte da Adnkronos.com e Corriere.it]

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29 luglio 2008
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