L'Associazione Città del Vino chiede al governo uno sportello unico sul vino
Tra Federalismo e Comuni
Un progetto in cui l'associazionismo dei Comuni potrebbe assumere un ruolo importante di cerniera tra enti locali e produttori.
La legge costituzionale n. 3/2001 prevede un nuovo assetto istituzionale dello Stato e l'attribuzione ai Comuni, secondo il principio della sussidiarietà, dell'esercizio delle funzioni amministrative fondamentali. Il 27 maggio 2003 il Parlamento ha approvato la cosiddetta legge "La Loggia" che delega il governo ad emanare un decreto che definisca le funzioni fondamentali dei Comuni, l'autonomia finanziaria e la modifica del testo unico degli enti locali vigente (legge Bassanini n. 267/2000).
L'Associazione Nazionale Città del Vino chiede al governo di puntare sulla realizzazione di uno sportello unico del vino per semplificare la burocrazia in campo vitivinicolo. Uno sportello unico che, al pari degli sportelli unici già esistenti in Italia, agevoli il rapporto tra mondo vitivinicolo e istituzioni, concentrando in un solo ufficio l'adempimento di tutte le pratiche che riguardano le imprese vinicole. L'Associazione chiede inoltre che sia assegnato un preciso ruolo all'associazionismo dei Comuni, il quale potrebbe rappresentare uno strumento molto utile per semplificare i rapporti Stato-Regione-Province-Comuni nel settore della vitivinicoltura.
Nel nuovo testo unico degli enti locali è quindi necessario prevedere un esercizio delle funzioni fondamentali dei Comuni nel settore dello sviluppo economico che sia affidato all'associazionismo comunale e provinciale, con possibilità di attribuzione di risorse umane e finanziarie.