Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

L'Associazione nazionale dei magistrati contro il ddl di riforma giudiziaria del ministro della Giustizia Mastella

04 luglio 2007

I giudici sono scesi sul piede di guerra contro il ministro che dovrebbe tutelare il loro lavoro, il ministro della Giustizia Clemente Mastella. Infatti, la Giunta esecutiva dell'Anm, l'Associazione nazionale magistrati, si è dimessa per protestare contro il disegno di legge della riforma della giustizia licenziato ieri dalla commissione Giustizia del Senato, e da oggi nell'aula di Palazzo Madama. Le dimissioni sono state accettate con voto unanime da parte del consiglio direttivo centrale della stessa Anm.

Sul ddl di riforma dell'ordinamento giudiziario l'Anm ha espresso una valutazione fortemente critica definendolo in alcuni punti ''inaccettabile''. Non solo, l'Anm teme che al Senato possano essere introdotti elementi ulteriormente ''peggiorativi'' e in quel caso proclamare lo sciopero sarebbe una scelta inevitabile. Infatti, il parlamentino dell'Anm ha deciso di non scioperare e ha convocato una seconda seduta per martedì 10 luglio. Proprio il tema dello sciopero è stato al centro del dibattito che si è svolto al consiglio direttivo centrale dell'Anm: contro si sono espressi esponenti di Magistratura democratica e di Movimento per la giustizia, a favore i rappresentanti di Magistratura indipendente.
Hanno invece annunciato una nuova raffica di scioperi gli avvocati penalisti, che già da ieri fino a giovedì si asterranno dalle udienze, e incroceranno nuovamente le braccia dal 16 al 21 luglio. Anche loro protestano contro il testo di riforma dell'ordinamento giudiziario. ''La Giunta dell'Unione delle Camere Penali Italiane - è detto in una nota - rileva che sono ampiamente confermate le critiche ad un ordinamento giudiziario che la maggioranza è pervicacemente determinata a portare all'approvazione, con un metodo da contratto nazionale collettivo di lavoro tra governo e magistrati''. Secondo i vertici delle Camere Penali, il provvedimento ''aggrava la vigente struttura burocratica e autoritaria dell'ordinamento giudiziario''.

Come se la provocazione dei giudici e la protesta degli avvocati non fossero abbastanza, sul ddl è scoppiata anche la polemica all'interno del governo. Per il ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, da sempre dalla parte dei magistrati, il ddl Mastella è un inciucio e l'Italia dei valori non la voterà. ''Si profila un nuovo inciucio al quale noi non partecipiamo e voteremo contro - ha detto Di Pietro -. E' un testo modificato per accontentare i desideri della Cdl, punire i magistrati e giustificare i reati dei notai eccellenti. Sulla materia giudiziaria c'è una maggioranza anomala e di comodo tra centrosinistra e centrodestra, partiti e parlamentari che preferiscono trovare una soluzione ai loro problemi piuttosto che a quelli dei cittadini''. Comunque, ha però precisato il ministro: ''Sulla riforma della giustizia non faremo cadere il governo''.
La replica del Guardasigilli non si è fatta attendere: ''Non è vero: non c'è stato inciucio. Il problema è politico ed è nelle mani del presidente Prodi'', ha risposto Mastella. ''Se c'è stato un inciucio allora vi hanno partecipato anche i rappresentati dell'Italia dei valori al Senato. Se l'Idv voterà contro so già quale sarà la mia decisione: riferirò a Prodi e al capo dello Stato''.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

04 luglio 2007
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia