L'Associazione Spartacus di Termini Imerese scrive al pentito Antonino Giuffré
ed ha anche un sito internet per facilitare le denunce di chi lavora nel sommerso
Viene dall'Associazione Spartacus di Termini Imprese, un'associazione che opera per contribuire a "spezzare le catene della schiavitù del terzo millennio, contro il lavoro nero, la mafia, per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il presidente dell'associazione Antonino Ferrara, ha inviato una lettera aperta al pentito Antonino Giuffrè, ex boss del mandamento di Caccamo e ora collaboratore di giustizia.
"Le invio questa mia lettera - scrive Ferrara, inaugurando l'inedita prassi di un interrogatorio di un collaboratore compiuto direttamente da un esponente della società civile - perchè mi possa togliere qualche dubbio. In questi ultimi anni sono stati arrestati parecchi mafiosi di grosso calibro, tra i quali anche lei. Però, nonostante il pentitismo diffuso tra molti di voi, non mi sono accorto - mi perdoni se possa apparire distratto - di un sincero e fermo attacco a Cosa Nostra".
E ancora.
"Chi, dopo la sua cattura, tiene le fila di Cosa nostra? Chi gestisce lo spaccio della droga nel comprensorio Termini, Caccamo e dintorni? Chi è il boss del pizzo? Chi sono i politici ed i partiti vicini a Cosa nostra".
Ferrara, che nei mesi scorsi ha aperto anche un sito internet per facilitare le denunce di chi lavora nel sommerso, prosegue: "Signor Giuffrè, dalle sue dichiarazioni rese nei vari interrogatori, notiamo nulla o poco di nuovo. Ma a noi cittadini onesti non serve più sapere come viene; combinato un mafioso (ormai su questo argomento ci sono centinaia di libri). Noi vogliamo invece sapere altro da lei e dagli altri mafiosi pentiti. Tutti noi abbiamo il diritto di conoscere chi, dopo la sua cattura, tiene le fila di Cosa nostra; chi gestisce lo spaccio della droga nel comprensorio Termini, Caccamo e dintorni; chi è il boss del pizzo; chi sono i politici ed i partiti vicini a Cosa nostra".