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L'attuale procuratore capo di Palermo, Pietro Grasso, verso la nomina a procuratore nazionale antimafia

Grasso, unico candidato dopo l'esclusione di Caselli, ricoprirà il posto che fu di Pier Luigi Vigna

28 settembre 2005

Il posto di procuratore nazionale antimafia sta per tornare ad essere occupato.
Nessuno ricopriva questa carica dal 1 agosto scorso, da quando Pier Luigi Vigna andò in pensione.
Dopo lo stallo creato dalla norma della riforma dell'ordinamento giudiziario che ha posto limiti di età per gli incarichi direttivi, tagliando fuori dalla 'corsa' Giancarlo Caselli, la Commissione Incarichi Direttivi del Csm ha proposto l'attuale procuratore capo di Palermo, Pietro Grasso, come unico candidato alla successione di Vigna.
E a ricoprire la maggiore carica della magistratura antimafia, andrà proprio Pietro Grasso.
La candidatura dovrà essere approvata dal ministro della giustizia, Roberto Castelli, poi sarà il plenum di Palazzo dei Marescialli a dire la parola finale nominando il nuovo 'super procuratore'.
La decisione è stata presa con cinque voti a favore e l'astensione del togato di Magistratura Democratica, Giovanni Salvi.

Una decisione quella di ieri che era stata seguita da diverse polemiche. Prima dell'estate infatti, la commissione per gli incarichi direttivi del Csm aveva proposto per la successione di Vigna, a pari merito, due candidature alternative: quella di Grasso e quella del Procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli. Ma quest'ultimo è finito fuori gioco per effetto di una norma della riforma dell'ordinamento giudiziario che ha stabilito che non possono ricoprire incarichi direttivi di merito i magistrati che, come Caselli, hanno già compiuto 66 anni. Contro lo spirito di questa norma che, secondo le correnti di sinistra della magistratura, è stata fatta apposta per escludere Caselli dalla Procura nazionale antimafia, ieri in commissione Salvi si è astenuto.
E' stati lo stesso Salvi a spiegare le ragioni che lo hanno spinto ad astenersi dal voto per Grasso: ''Tra coloro che legittimamente concorrevano per l'incarico di procuratore nazionale antimafia, il mio voto sarebbe andato al dottor Giancarlo Caselli, che però è statoescluso dal concorso''. ''La procedura per la nomina a procuratore nazionale antimafia - ha denunciato Salvi- ha subito vicende che, credo, non hanno precedenti, per le esplicite aggressioni pubbliche che hanno segnato uno dei candidati. Queste aggressioni hanno accompagnato la modificazione per via legislativa (e addirittura con decreto legge) dei requisiti di partecipazione al concorso''.

La procedura di nomina, comunque, potrebbe chiudersi in tempi brevissimi se il ministro della giustizia farà arrivare subito il suo sì al Consiglio.''Appena arriverà il concerto del ministro - assicura Nino Marotta, presidente della Commissione (Udc) - chiederemo che la pratica sia inserita all'ordine del giorno del plenum''.

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28 settembre 2005
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