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L'aumento dei fondi fantasma

I "residui attivi" della Regione siciliana: alterano l'avanzo di cassa utilizzato per coprire nuove spese

30 giugno 2012

Tecnicamente si chiamano "residui attivi". Si tratta di entrate di vario tipo iscritte in bilancio ma in realtà non in cassa e che dunque finiscono per "drogare" l'esercizio contabile.
A fine 2011, la Ragioneria generale della Regione siciliana ha quantificato questa voce in 15,73 miliardi di euro, una cifra "monstre" che invece di diminuire continua a salire.
Tra i "residui attivi" sono finiti altri 400 milioni di euro, con un incremento del 2,3% rispetto al dato consolidato di fine 2010. Scritture contabili che, seppur cartolari, influiscono sulla determinazione dell'avanzo, anche quest'anno utilizzato dal governo della Regione per coprire nuove spese, e dunque creando altro debito, seppur fantasma.
Sebbene il problema sia ben noto dal 2000, quando è entrato in vigore il nuovo sistema contabile proprio con lo scopo di gestire al meglio queste partite, la Regione non riesce a mettere un punto su queste partite, anche per un farraginoso sistema di rapporti con gli uffici dell'amministrazione dello Stato che gestisono alcune entrate regionali, come quelle tributarie, sulle quali Palazzo d'Orleans non ha competenza diretta.

I numeri sui residui attivi e su quelli passivi (somme scritte in bilancio ma non pagate) sono contenuti nella relazione depositata in commissione Bilancio dell'Ars dal ragioniere generale Biagio Bossone e dall'assessore all'Economia, Gaetano Armao.
"In particolare" a fine 2011, scrivono Armao e Bossone, i residui attivi di parte corrente si sono attestati a poco più di 8 miliardi, con un aumento del 3% rispetto all'esercizio precedente, mentre i residui in conto capitale (fondi Ue e altro) sono pari a 7,3 miliardi, con una diminuzione dello 0,19%. Inoltre alla voce "accensione di prestiti" risulta un residuo attivo di 303 milioni "pari alla differenza tra quanto accertato, pari a 954,7 mln, per la contrazione con la Cassa Depositi e prestiti del mutuo autorizzato dall'art. 1 comma 2 della legge regionale 7/2011, e finalizzato a spese di investimento e quanto incassato, pari a 651,4 mln nel corso dell'esercizio finanziario 2011". Fondi che potrebbero persino non arrivare, perchè, si legge nella relazione "l'incasso residui attivo è connesso all'attivazione degli intertventi previsti dalla citata normativa".

Rispetto agli anni precedenti, dalla relazione si evince che nel 2011 c'è stato un andamento negativo degli indicatori: diminuzione delle riscossioni (1,1 mld a fronte di 1,7 mld del 2010), riduzione dei residui eliminati (127 mln contro 260 mln) aumento dei residui attivi finali (15,7 mld rispetto a 15,3 mld dell'esercizio precedente). L'indice di smaltimento è passato dal 17,97% del 2009 all'8,50% del 2011 (13,34 nel 2010), mentre l'indice di accumulazione è in crescita del 2,33% (0,99% nel 2010) e quello di consistenza è balzato a 51,39 punti (48,06 nel 2010).
Per quanto riguarda le varie categorie, i residui alle "entrate tributarie" sono pari a 3,4 mld, mentre il saldo dei residui 'altre entrate erariali extratributarie' è di 2 mld. Un quadro che potrebbe non essere definitivo. "Si è provveduto a chiedere la sollecita trasmissione, da parte dei rispettivi uffici periferici, dei dati contabili delle entrate erariali di pertinenza regionale rimaste da riscuotere al 31 dicembre 2011 - scrivono Armao e Bossone - nonché ogni altra documentata notizia utile inerente la consistenza dei residui attivi, avendo cura di evidenziare eventuali partite insussistenti o inesigibili per le quali siano state avviate e concluse le rituali procedure di annullamento. A tutt'oggi non è pervenuta alcuna informazione da parte dei competenti uffici finanziari statali".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

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30 giugno 2012
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