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L'avvocato del 17enne indagato per la morte dell'ispettore Filippo Raciti: ''Su Raciti ci hanno dato ragione''

16 marzo 2007

''Riconvocando un funzionario di polizia e il medico legale nominato dalla Procura per verificare le nostre contestazioni all'ordinanza di arresto ci è stata data indirettamente ragione''. Lo ha affermato il legale del diciassettenne indagato per l'uccisione dell'ispettore Filippo Raciti, l'avvocato Giuseppe Lipera, incontrando i giornalisti nel suo studio all'indomani della decisione del Gip di respingere la sua richiesta di scarcerazione del minorenne.
Il medico legale e il funzionario di polizia, contrariamente a quanto indicato in un primo tempo, non sono stati riconvocati dal Gip, ma dalla Procura della Repubblica per i minorenni, che ha allegato le nuove dichiarazioni nel parere negativo alla scarcerazione depositato nella segreteria del Giudice per le indagini preliminari.
''Il medico legale Giuseppe Ragazzi - ha detto il penalista - 'autointerpretandosi' ha precisato che nell'autopsia, quando ha scritto che l'impatto è avvenuto 'parecchi minuti prima' della morte, voleva dire 'anche alcune ore prima'. Inoltre un funzionario di polizia ha spiegato che l'orario delle telecamere di sorveglianza dello stadio Massimino non era esatto, perché avanti di cinque minuti e questo torna a fare rendere compatibili le riprese dello scontro con la presenza in Curva Nord dell'ispettore di polizia''.

L'avvocato Lipera si è chiesto ''come mai quest'ultimo particolare non sia stato precisato nell'informativa della polizia'' prima della sua richiesta di scarcerazione. ''Si vede - ha osservato il legale - che i nostri appunti erano validi''. ''Per noi - ha aggiunto - resta valida la dichiarazione di assoluta innocenza del minorenne perchè non c'è alcuna prova dell'impatto tra la lamiera e l'ispettore Raciti''.
''Su questo caso ci vogliono i riflettori accesi perché l'opinione pubblica deve capire quello che sta accadendo, i cittadini devono potere valutare. La sensazione - ha aggiunto il penalista - è che si sta cercando un capro espiatorio. Mi sembra di vivere la favola Il lupo e l'agnello di Fedro. Tutto quello che sta accadendo ci lascia perplessi''.
Per il padre del diciassettenne ''in Italia non c'è legge''. Questa la sua affermazione incontrando i giornalisti nello studio legale Lipera . ''Ci stiamo chiedendo - ha aggiunto l'uomo - per quale scopo si cerca in tutti i modi di incolpare mio figlio del delitto. Questi magistrati io proprio non li capisco''.

Il medico legale di parte Giuseppe Caruso, presente alla conferenza stampa, ha contestato la ricostruzione del collega nominato dai pm: ''C'è stata una rottura di 4 costole di Raciti che hanno prodotto la lesione al fegato per pressione - ha sostenuto - e questo procura dolori lancinanti. La morte in questo caso avviene dopo 15-20 minuti l'inizio dell'emorragia epatica''.
Il caso sarà trattato lunedì prossimo davanti al Tribunale per il riesame per i minorenni di Catania.

Gli orari delle riprese filmate sono compatibili con la presenza in Curva Nord dell'ispettore Raciti perchè l'orologio delle telecamere era avanti di 7-8 minuti; non ci sono dubbi sull'identificazione della vittima nello scontro che rimane l'unico di rilievo al quale ha partecipato; l'impatto con lo sportello della polizia è stato ininfluente; e il medico legale ha precisato che tra la lesione al fegato e la morte possono passare anche delle ore. Sono le argomentazioni con le quali l'altro ieri il Giudice per le indagini preliminari Alessandra Chierego ha motivato il rigetto della richiesta di scarcerazione presentata dai legali del diciassettenne indagato per l'omicidio.
''Per quanto attiene alla condotta lesiva da parte del minorenne - ha scritto tra l'altro il Gip nel provvedimento - questa appare puntualmente ricostruita nell'ordinanza di arresto nonostante il vuoto di immagini di circa sei secondi. Le testimonianza, inoltre, inducono a ritenere che la lamiera abbia in un primo momento urtato contro la vittima e solo dopo allontanata dalla soglia del cancello della Curva Nord ricomparendo così nel campo di ripresa dell'altra telecamera''.

Fonte: La Sicilia del 15 Marzo 2007

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16 marzo 2007
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