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L'ayatollah Khamenei sta dalla parte di Ahmadinejad

Nel corso della preghiera del venerdì ha detto: ''Il popolo ha scelto colui che voleva''

19 giugno 2009

"L'Iran ha bisogno di calma". Lo ha detto la Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, nel corso della preghiera del venerdì a Teheran. Khamenei ha aggiunto: "Il popolo ha scelto colui che voleva", mettendo di fatto il proprio imprimatur sul contestato risultato del voto alle elezioni presidenziali.
Quello del capo religioso è un intervento che era molto atteso e che è stato seguito con attenzione e soddisfazione anche dal presidente Mahmoud Ahmadinejad, seduto in prima fila al raduno convocato all'università. Prima che Khamenei iniziasse a parlare, i presenti hanno scandito per circa cinque minuti slogan a favore della Rivoluzione Islamica.

"L'Iran ha bisogno di calma - ha puntualizzato Khamenei -, è difficile trovare la giusta via quando si è agitati". E' la prima volta che la guida spirituale del Paese interviene per la prima volta dopo le manifestazioni degli ultimi giorni dell'opposizione. "I nemici dell'Islam hanno da sempre tentato di indebolire i cuori dei musulmani - ha aggiunto - solo con la serenità interiore sarà possibile prendere una decisione giusta. Ora l'Iran ha bisogno di questa serenità interiore". "La nave iraniana ha resistito a tante tempeste e a molti avvenimenti - ha detto ancora Khamenei -. Sono convinto che questo popolo sarà in grado di raggiungere tutti gli obiettivi posti. La Rivoluzione Islamica ha attraversato molte crisi, superandole con successo. Negli ultimi trent'anni ha superato situazioni che avrebbero messo in crisi qualsiasi altro sistema". E ancora: "Il paese andrà avanti facendo tesoro dell'esperienza della Rivoluzione Islamica. Il caos politico non ci deve sviare dai nostri obiettivi e dobbiamo pensare che il dibattito politico è una cosa normale per chi ha fede. Ma non dobbiamo arrivare al caos politico come accaduto in altri paesi".

Ieri a Teheran le proteste dei sostenitori del candidato presidenziale dichiarato sconfitto Mir Hossein Moussavi, contro le frodi elettorali, sono continuate. La rete pro Moussavi ha invitato i manifestanti a riunirsi davanti all'ufficio di rappresentanza dell'Onu per poi proseguire verso una piazza del centro di Teheran. Moussavi ha proclamato per ieri un giorno di lutto, in memoria degli almeno sette manifestanti che sono stati uccisi. Ai manifestanti è stato chiesto di marciare in silenzio, dato che non vi è bisogno di ripetere la richiesta di annullare il voto. Ripetuti appelli sono stati fatti ad evitare slogan d'insulti contro il presidente Mahmoud Ahmadinejad, la cui contestata rielezione ha provocato l'accusa di estesi brogli.

Intanto, Ibrahim Yazdi, che nel governo iraniano ad interim del 1979 è stato vice primo ministro e ministro degli Esteri, è stato prelevato dal suo letto di ospedale e condotto in carcere dalle autorità di Teheran. Lo hanno riferito alla Cnn i familiari di Yazdi, che vivono negli Stati Uniti, spiegando che l'arresto sarebbe avvenuto l'altro ieri e che l'uomo 76enne è malato di tumore e ha bisogno di un monitoraggio continuo. Yazdi è segretario generale di un gruppo di opposizione, il Movimento per la Libertà in Iran, e il suo arresto sembra legato all'attuale situazione politica nel Paese. "Sapevamo che questa era una possibilità", ha dichiarato alla Cnn la figlia dell'attivista, Lily Yazdi, che vive in California. La donna ha ricordato che solo il giorno prima le autorità iraniane avevano arrestato suo zio Mohandas Tavassoli, anche lui coinvolto nel Movimento per la Libertà in Iran, e ha riferito il racconto di sua madre su un'incursione di paramilitari Basij nella loro casa a Teheran.
Una volta resisi conto che Yazdi non si trovava nell'abitazione, si sono diretti in ospedale. Secondo la nipote di Yazdi, Atefeh Yazdi, l'arresto sarebbe legato ad alcune dichiarazioni rilasciate dal nonno, che dopo le elezioni del 12 giugno aveva dato per imminente un'altra rivoluzione in Iran.

Ibrahim Yazdi era uno stretto collaboratore dell'ex Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ruhollah Khomeini. Ha assunto di recente posizioni liberali che gli sono valse l'inimicizia dell'attuale governo. Sul sito del Movimento per la Libertà in Iran si legge che l'obiettivo del gruppo è "portare libertà, indipendenza e democrazia alla nazione iraniana, sulla base di un'interpretazione moderna dei principi islamici". Il movimento ha dato notizia ieri dell'arresto di Yazdi insieme ad altri 15 membri del gruppo, prelevati dalle loro abitazioni in tutto l'Iran.

[Informazioni tratte da Corriere.it Adnkronos/Aki/Ign]

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19 giugno 2009
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