L'azienda petrolifera Eni ha annunciato il taglio di 400 posti di lavoro nel Petrolchimico di Gela (CL)
Il Petrolchimico di Gela (CL) sarà ''alleggerito'' del33% della forza lavoro, che tradotto significa il licenziamento di ben 400 dipendenti.
Ad annunciarlo è stata l'Eni durante la trattativa sindacale nell'ambito della vertenza per il potenziamento degli assetti produttivi e occupazionali dello stabilimento gelese.
La delegazione aziendale ha confermato gli investimenti programmati per i prossimi quattro anni che ammontano a 600 milioni di euro, per miglioramenti e ottimizzazioni nella raffineria, ma ha spiegato che tali interventi produrranno centinaia di esuberi, ai quali si devono aggiungere i 120 posti di lavoro di Polimeri Europa (l'azienda dell'Eni che a Gela produce materie plastiche) che verranno meno con la chiusura dell'impianto ''Etilene 2''.
Il progetto dell'azienda petrolifera è stato respinto dai sindacati che hanno sospeso immediatamente le trattative, minacciando lo sciopero generale del petrolchimico e invitando la delegazione aziendale a ritornare sui suoi passi.
L'Eni, con una nota, ha poi annunciato: ''La trattativa sindacale per l'area del Petrolchimico di Gela già iniziata molti mesi fa, è ancora aperta e ancora oggetto di reciproco confronto. Si tratta di un progetto quadriennale 2007-2010 con un investimento di 600 milioni di euro - prosegue la nota - per il complessivo ammodernamento della raffineria di Gela volto a far conseguire alla medesima un livello di competitività comparabile con le migliori raffinerie in Europa. La chiusura dell'impianto 'Etilene 2' del sito è conseguenza della sua vetustà, obsolescenza e ridotta dimensione''.
Per l'azienda petrolifera: ''Tale chiusura non determinerà carenza di materia prima agli impianti di Polietilene, in quanto questi saranno riforniti tramite la 'pipeline' (gasdotto), dall'impianto etilene di Priolo (SR), dove esiste capacità produttiva inutilizzata. Sul piano occupazionale, i riflessi della fermata dell'impianto 'Etilene 2' - prosegue ancora la nota - non saranno traumatici, ma saranno gestiti con strumenti di gestione ordinaria, compresa la riallocazione immediata del personale disimpegnato nelle altre attività Eni del sito''.