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L'elogio dell’Uovo, immancabile alimento prima, dopo e durante la Pasqua

Di gallina, di struzzo, decorate, di ciocccolato o di vetro, l’importante è che ci sia l’uovo

10 aprile 2004

Uova, uova, uova e ancora uova! Pasqua, quindi uova. Quando se non adesso?
Sode per la colazione, dipinte a mano per abbellire case e tavole, consumate in ricette tradizionali o in prodotti artigianali e industriali: saranno circa 60 milioni le uova 'ruspanti' consumate nel solo giorno di Pasqua dagli italiani. E' quanto stima la Coldiretti, sottolineando che si tratta di un numero superiore ai circa 40 milioni di pezzi previsti per le uova di cioccolata.
E’ la conferma, dunque, che la tradizione delle uova 'naturali' resiste nel tempo e piatti come "Vovi e Sparasi" in Veneto, "Torta Pasqualina" in Liguria, "Scarcedda" in Basilicata e "Pupi cu l’ova" in Sicilia continuano a rimanere presenti sulle tavole della Pasqua. Negli ultimi 30 anni - precisa la Coldiretti - i consumi nazionali di uova sono aumentati raggiungendo i 13 miliardi di pezzi all'anno e anche il peso medio delle uova italiane che oggi si aggira attorni ai 63 grammi (+12,5%) rispetto ai 56g del 1968.
Novità in arrivo per le uova di gallina che -sottolinea la Coldiretti- hanno rinnovato la gamma delle tipologie e il proprio styling. La sorpresa della Pasqua 2004 è il nuovo sistema di etichettatura obbligatorio che consente di distinguere tra l'altro la provenienza e il metodo di allevamento grazie ad un codice dettagliato. Uova non più solo di gallina, esistono anche quelle di quaglia, di pernice, di tacchina, di papera e di anatra. Confezioni che si adeguano ai tempi moderni con sole 2 uova, per 'single'.
E' una tradizione, quella dell'uovo come simbolo di rinascita che - ricorda la Coldiretti - risale al 1176 alla corte di re Luigi VII, e tramandata dai persiani che le usavano 5 mila anni fa come segno 'portafortuna'.

Ma, nella società del consumo bisogna stare sempre con gli occhi aperti e in particolar modo nei periodi topici come quelle delle festività, quindi il Codacons, mette in guardia: Attenti alle uova con 'finto' cioccolato. Quelli, insomma prodotti con grassi vegetali in aggiunta o al posto del burro di cacio, con un sapore meno buono e causa dell'aumento del colesterolo.
L'allarme sulle uova di Pasqua 'taroccate' arriva proprio dal Codacons, che invita a controllare bene anche le colombe che possono avere ingredienti geneticamente modificati. Il Codacons consiglia quindi di verificare bene l'etichetta prima dell'acquisto del dolce pasquale. Un uovo di cioccolato deve contenere cacao in polvere e burro di cacao, se invece contiene 'grassi di sostituzione', l'invito dell'associazione dei consumatori è di ''abbandonare subito l'uovo''. La colomba, per superare l'esame del Codacons, deve avere uova e non albume in polvere, mentre il burro deve essere almeno pari al 16% e non deve essere sostituito dalla margarina. Gli stessi canditi non devono essere in quantità inferiore al 15%. Il latte invece è facoltativo, ma comunque non deve essere in polvere. Il Codacons comunque invita a ''non fare incetta di uova e colomba perché comunque da martedì i prezzi scenderanno e che comunque le uova costano molto di più delle tavolette di cioccolato''.

Inoltre, dopo la scoperta da poco fatta in Inghilterra, magari vale la pena spendere qualche euro in più per acquistare un uovo di vera cioccolata. Infatti, secondo uno studio riportato sul giornale scientifico britannico New Scientist la cioccolata fa molto bene ai nascituri soprattutto se la madre è sotto stress. Come dire: "Che in questa Pasqua le donne incinte mangino uova di cioccolata in quantità!".
La ricerca condotta da Katri Raiekkoenen dell'universitaàdi Helsinki in Finlandia ha coinvolto oltre 300 donne: durante la gravidanza le volontarie hanno descritto il loro livello di stress e la quantità di cioccolata che consumavano. Sei mesi dopo la nascita dei bambini queste stesse donne hanno poi descritto il comportamento dei loro bebè, soprattutto quanto il loro piccolo fosse pauroso, capace di calmarsi, o prono a sorrisi e risate.
Lo studio ha rivelato che i bambini nati da donne che avevano mangiato cioccolata quotidianamente durante la gravidanza erano 'reagenti positivamente' ossia sorridevano e ridevano di più rispetto a quelli nati da donne che non avevano ceduto alle tentazioni della gola. Bambini nati da donne stressate che consumavano cioccolata regolarmente avevano inoltre meno paura di situazioni nuove rispetto a quelli nati da madri stressate che si astenevano dalla cioccolata.
Sebbene gli scienziati non possono eliminare la possibilità che la cioccolata e il comportamento dei bebè siano collegati con altri fattori, ipotizzano che gli effetti osservati possono essere prodotti da sostanze chimiche presenti nella cioccolata che provocano il buon umore nella madre e che viene passato al nascituro nel grembo.

Quindi, che dire di più se non… Uova, uova e ancora uova

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10 aprile 2004
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