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L'emergenza rifiuti è ancora dietro l'angolo

I lavoratori dell'Amia di Palermo pronti a un nuovo stato di agitazione. Allarme rifiuti anche nel catanese

24 giugno 2009

I sindacati di Cgil, Cisl e Uil di Palermo, in mancanza di "risposte in tempi brevissimi", proclameranno lo stato di agitazione dei lavoratori addetti alla raccolta rifiuti, dell'Amia e di tutti gli Ato della provincia di Palermo. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Calà, Mimmo Milazzo e Antonio Ferro hanno inviato ieri una nota al prefetto Giancarlo Trevisone.

Le parti sociali denunciano "la mancanza di risposte sugli impegni assunti in Prefettura, che riguardavano in modo particolare gli interventi in tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori, gli investimenti relativi ai mezzi e alle infrastrutture, gli stipendi dei lavoratori Amia, che dovranno essere pagati al massimo entro il 30 giugno". Per quanto riguarda la "situazione drammatica" degli altri Ato, Cgil-Cisl-Uil chiedono da giorni incontri alle istituzioni, a partire dalla Prefettura. "Ma non riceviamo nessuna convocazione mentre apprendiamo dai giornali che sono stati attivati tavoli istituzionali dove si discute senza conoscere difficoltà e punti di vista del mondo del lavoro - polemizzano Calà, Milazzo, Ferro -. La politica parolaia che assume impegni e non li mantiene e che ha gestito in modo disastroso, non solo l'Amia di Palermo, ma anche buona parte delle società di gestione degli Ato della provincia di Palermo è l'unica responsabile della situazione di degrado e di emergenza che oggi stiamo vivendo".

E la raccolta procede già a rilento: dopo l'intervento straordinario dei primi di giugno, con i mezzi messi in campo da Protezione civile e Ato per togliere dalle strade le seimila tonnellate di rifiuti che si erano accumulate, le falle nella macchina organizzativa dell'Amia tornano a pesare. Metà dei mezzi sono di nuovo fermi mentre i cassonetti, oltre cinquemila quelli divorati dalle fiamme e dall'incuria, non sono stati sostituiti.
"Lavoriamo in perenne emergenza - denuncia Dionisio Giordano della Cisl - metà dei mezzi sono fermi e la discarica di Bellolampo è al collasso. Se entro il 30 non saranno pagati gli stipendi, come promesso, torneremo a incrociare le braccia. Ma non si dica a quel punto che è per colpa dei lavoratori che non hanno senso di responsabilità".

E' allarme spazzatura anche nella provincia di Catania - Il rischio emergenza rifiuti torna anche nella provincia di Catania: è ripresa infatti la protesta dei lavoratori del Consorzio Simco che opera in regime di convenzione con Ato3 Simeto Ambiente che gestisce la raccolta della spazzatura in 18 Comuni con assemblee e uno sciopero proclamato per giovedì prossimo. La protesta, che non interessa il capoluogo etneo, è attuata contro i mancati pagamenti degli stipendi di maggio e dell'anticipo della quattordicesima. "Gli accordi previsti - spiega Corrado Tabbita Siena segretario Fp Cgil - prevedevano fondi disponibili per 800 mila euro, necessari a coprire circa l'80 per cento dello stipendio dei lavoratori. Ad oggi questi presupposti sono stati disattesi, gli enti preposti sono disposti a coprire solo il 60-65 per cento della somma prevista. Questo per i lavoratori significa ennesimo rifiuto. Per questa ragione continueremo - annuncia il sindacalista - con le assemblee resta confermato lo sciopero". 

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica/Palermo.it, La Siciliaweb.it]

- "Trasformare il rifiuto in risorsa" (Guidasicilia.it, 23/06/09)

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24 giugno 2009
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