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L'emergenza sbarchi a Lampedusa non si ferma

Nell'isola continuano ad arrivare migranti e nel Cpa si rischia di nuovo l'allarme rosso

04 agosto 2008

Stamani a Lampedusa sono sbarcati 63 somali, tra cui dieci donne, condotti nel porto da una motovedetta della Guardia Costiera. Potrebbe trattarsi di uno dei due gruppi avvistati ieri nel Canale di Sicilia e diretti verso l'isola. La nave militare e le unità della Guardia di Finanza impegnate in questi controlli da ieri sera, non hanno ancora individuato i due barconi.
La prima imbarcazione era stata segnalata da un peschereccio che ha indicato via radio la presenza di un barcone con un'ottantina di migranti diretti verso Lampedusa.
Sono così 973 gli immigrati presenti nel centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa. Fra loro vi sono 47 minorenni e 98 donne. Il dato è stato aggiornato dopo l'ultimo sbarco di stamani di 67 migranti e la partenza di ieri di 38 persone. La struttura può ospitare 850 extracomunitari.
Per quanto riguarda la seconda imbarcazione, si trattava di gommone con a bordo una trentina di extracomunitari intercettata dalla guardia costiera a circa 40 miglia dalla costa sud-orientale della Sicilia.

Sempre questa mattina, ventotto immigrati, tra cui due donne, presumibilmente somali, sono stati fermati intorno alle 7 in prossimità del porto di Pozzallo, nel Ragusano, dai finanzieri della sezione operativa navale di Palermo. La segnalazione era giunta alle 2,30 dal gruppo aeronavale della Gdf di Messina, che aveva ricevuto la notizia dalle autorità maltesi. I migranti, imbarcati su un natante in vetroresina, che si è arenato sul lungomare, in località Raganzino, sono in buono stato di salute e sono stati condotti nel centro di prima accoglienza di Pozzallo.
E ci sarebbero in arrivo altri barconi. Uno con circa 80 persone è stato segnalato a sud di Lampedusa. Lo si apprende dalla sala operativa della guardia costiera di Palermo che ha ricevuto segnalazioni che però devono essere verificate.
Nel frattempo sono arrivati i 70 avieri a Lampedusa che prenderanno il posto dei carabinieri impegnati nel controllo degli spazi esterni del centro di primo soccorso e accoglienza dell'isola. Il provvedimento è inserto nel pacchetto sicurezza appena varato dal governo e che entra in funzione da stamani.

Sabato sera la senatrice della Lega, Angela Maraventano, che è anche vice sindaco di Lampedusa, ha messo in atto una protesta, all'indirizzo del leader libico Gheddafi, per bloccare gli sbarchi: per sei ore ha fatto uno sciopero della fame a bordo di una barchetta posizionata all'ingresso del porto dell'isola. Poi è tornata indietro dicendo di aver ricevuto rassicurazioni dal ministro Maroni "che saranno rispettati i patti fra il governo libico e quello italiano per il pattugliamento congiunto in mare".
Lo sciopero della Maraventano, in mare a bordo di un gommone, ha avuto il sostegno del sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis. "Motivi di salute mi impediscono di unirmi alla protesta - ha detto la scorsa settimana De Rubeis -. E' tempo che qualcosa cambi, da troppo tempo la nostra comunità si sobbarca i costi legati alla presenza massiccia di questi disperati. Mi riferisco - ha puntualizzato -, oltre che al ritorno mediatico negativo per l'isola, anche ai problemi pratici, come quello del sistema fognario che va in tilt o del rifornimento idrico, assicurato da due navi, ma che non basta quando il centro di prima accoglienza si riempie. Noi - ha concluso - vogliamo un segnale forte da parte del Governo che controbilanci le spese vive che i lampedusani quotidianamente affrontano a causa dell'emergenza immigrazione, vogliamo dei contributi speciali e una legge ad hoc per la nostra isola".

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04 agosto 2008
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