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L'emergenza siciliana e il piano anti-povertà

In attesa del tavolo tecnico a Roma per illustrare "l'emergenza in Sicilia"

14 maggio 2012

"La Sicilia è in una situazione di emergenza e occorre fare squadra su tutti i fronti. Essere per la prima volta tutti a un tavolo, mondo produttivo, sindacati, rappresentanti delle istituzioni, per avviare un'azione condivisa è un primo risultato straordinario".
Il senatore del Pd Enzo Bianco ha incontrato tre dei 52 parlamentari siciliani che hanno aderito all'iniziativa dell'esponente del Pd sottoscrivendo la lettera-appello bipartisan al presidente del Consiglio, Mario Monti, lo scorso 15 marzo (LEGGI). Alla riunione erano presenti anche il sindaco e il presidente della Provincia di Catania, Raffaele Stancanelli  e Giuseppe Castiglione, rappresentanti di associazioni di categoria e sindacati.
Vari e "fondamentali" i temi che saranno al centro dell'incontro previsto per giovedì, a Roma, tra i parlamentari e il ministro della coesione territoriale Fabrizio Barca, che il governo ha indicato come interlocutore privilegiato dei parlamentari siciliani che hanno deciso di fare "squadra" e chiedere attenzione per la Sicilia.

"Abbiamo ascoltato il mondo dell'impresa e del lavoro - ha osservato Bianco - raccogliendo anche le istanze venute fuori dalla protesta del 1 marzo scorso a Palermo. Il governo ha mostrato sensibilità e attenzione al nostro appello e giovedì al ministro Barca presenteremo innanzitutto i 7 'nodi' su cui intervenire messi a punto dal mondo produttivo e del lavoro, ma anche un documento sui precari storici "degli enti locali perché certamente è una questione che deve essere risolta".
Dai promotori dell'iniziativa c'è anche "la richiesta di risposte veloci e concrete, perché rischia di esplodere un 'bomba sociale' e non ci si può permettere di perdere tempo".

Dal governo il "piano anti-povertà": 2,3 miliardi per il Sud - Intanto, nei giorni scorsi il governo ha presentato il piano anti-povertà per il Sud. Gli interventi interessano imprese, giovani e anziani. Le risorse vengono dalla riprogrammazione per un valore di 2,3 miliardi di euro dei fondi per il Mezzogiorno.
Per la competitività e innovazione delle imprese la fase II del piano del governo di Azione Coesione investirà circa 900 milioni di euro. L'obiettivo, si legge nel documento approvato dal Cdm, è rifocalizzare il sostegno alla crescita e migliorare la qualità della vita in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania.
Nell'ambito dell'inclusione sociale, il governo ha deciso di investire 400 milioni per la cura dell'infanzia. I risultati attesi da questo intervento sono 18 mila nuovi posti nido entro il 2015.
Il governo sceglie quindi di puntare sui giovani e con la fase II del Piano Azione Coesione prevede alla voce "giovani" interventi per 220 milioni di euro mirati alla lotta alla dispersione scolastica, al no profit per i giovani del Mezzogiorno, allo sviluppo dell'autoimpiego e imprenditorialità, ad iniziative per l'apprendistato e per quella condizione giovanile dei "senza studio e senza lavoro". Sulla lotta alla dispersione scolastica nel Mezzogiorno, l'iniziativa del governo che sarà coordinata dal Ministero dell'interno, riorienta circa 77 milioni di euro concentrando gli interventi in oltre 100 micro aree ad alto tasso di dispersione. Le linee d'azioni prevedono sia la costruzione di piccoli impianti sportivi che la creazione di reti fra scuola ed altri soggetti pubblici. Circa 37,6 milioni, invece, saranno ritagliati per sollecitare il "No profit dei giovani nel Mezzogiorno" da attivare attraverso bandi di gara per la promozione, il sostegno e il finanziamento di iniziative promosse ed attuate da enti del Terzo Settore.
Oltre 50 milioni invece saranno riorientati invece a favore dell'apprendistato e per consentire l'uscita dalla condizione giovanile 'né allo studio né al lavoro'. Il programma si prefigge di aumentare l'effettiva opportunità di accedere a un'esperienza lavorativa per i giovani, di aumentare l'occupazione giovanile e la parteicpaizone dei giovani al mercato del lavoro, di aumentare la consapevolezza da parte delle imprese del valore della risorsa giovani.
Il piano del governo per il Mezzogiorno prevede poi 330 milioni di euro di investimento nella 'voce' relativa all'assistenza domiciliare integrata agli anziani per l'inclusione sociale. Tra gli obiettivi dell'intervento il miglioramento dei servizi socio-assistenziali esistenti con la creazione di nuovi a complemento del raggiungimento del target del 3,5% al 2015 di anziani presi in carico.

Gli interventi decisi dal governo pongono "l'equità in primo piano" e aiutano a "creare circuiti partecipativi di inclusione", ha sottolineato il premier Mario Monti nella conferenza stampa di presentazione del piano. "Lavoriamo per far crescere in Italia un'economia sociale di mercato altamente competitiva. Il rigore non è certo finito, ma vogliamo dare il senso di una respirazione sociale e civile". Monti quindi ha spiegato: "Il rigore che abbiamo chiesto al Paese non è stato un cedimento a logiche e politiche decise da altri e in altri luoghi, ma è esattamente l'opposto, cioè l'invito a condividere uno scatto di orgoglio, di assunzione di responsabilità in Italia da parte degli italiani per un futuro migliore. Ci sono molti modi nel mondo contemporaneo per diventare colonie di altri Paesi o nel sistema internazionale: noi amiamo il sistema internazionale, siamo protagonisti attivi dell'Europa, condividiamo le regole dell'Europa, ma vogliamo tenere lo stesso grado di autonomia e di decisione responsabile nel quadro europeo che hanno gli altri Paesi e che eravamo sul punto di perdere". Il premier ha ribadito che l'Europa "deve agire per promuovere di più la crescita". Ma "l'Europa - ha sottolineato ancora Monti - a saperla leggere, dà margini di crescita e lavoro che non sono utilizzati e conosciuti".
Anche il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, è intervenuta per spiegare il senso degli interventi varati in Cdm. "Bisogna aiutare le regioni meridionali a spendere meglio. Spesso o non sono capaci di farlo o lo fanno male. E invece è cruciale per lo sviluppo del Sud aiutarle a spendere meglio".

[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it, Adnkronos/Ign]

- Sconti per chi assume al Sud (Guidasicilia.it, 12/05/12)

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14 maggio 2012
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