L'Enac delusa dal Governatore siciliano
Sull'antenna anti wind-shear: "Da Lombardo ci aspettavamo un maggiore appoggio"
Il presidente dell'Enac Vito Riggio, dopo le polemiche sulla realizzazione dell'antenna per prevenire il fenomeno del wind-shear, si dice "deluso" dal comportamento del Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo: "Mi sarei aspettato che dopo la pronuncia dell'Istituto superiore della sanità, il governatore non continuasse a parteggiare per una semplice preoccupazione, nella quale vedo peraltro una chiusura localistica che può diventare molto pericolosa".
"L'unica spiegazione che mi dò di tutta questa vicenda - ha aggiunto Riggio - è quella per cui, probabilmente, il terreno sdemanializzato fosse stato in qualche modo promesso al Comune per attività pubbliche. Ricordo - ha sottolineato Riggio - che ad esempio la Provincia avrebbe dovuto realizzarvi un acquario. In ogni caso sarebbero compatibili entrambe le cose, visto che il radar occuperà 400 metri su ben 35 ettari. Peraltro non si capisce perchè il radar debba essere dannoso per la salute a Palermo e non per esempio a Linate dove funziona da anni".
Il presidente dell'Enac dà la sua disponibiltà al confronto solo a determinate condizioni: "Abbiamo un anno di tempo per ragionare - ha detto -. Sono pronto a confrontarmi se qualcuno porterà elementi significativi contro i dati dell'Istituto superiore della Sanità. Non si continuino a produrre paure o preoccupazioni ma dati scientifici". Riggio non tralascia anche temi importanti come "l'ammodernamento in chiave ambientale degli aeroporti italiani". "Per dare seguito a questo progetto - spiega - saranno necessarie molte risorse per questo dopo sette anni stiamo sbloccando gradualmente le tariffe, in particolare sono già attivi i nuovi contratti di programma per Palermo, Bologna, Pisa, Bari con i quali partiranno i primi aumenti tariffari che l'Enac vede finalizzati ad investimento di tipo ambientale".
Su una possibile contrazione degli scali aerei, Riggio evidenzia: "Abbiamo proposto di ridurre gli aeroporti aperti al traffico commerciale dagli attuali 47 a 37". Una misura che non dovrebbe interessare la Sicilia, dove aggiunge: "È preclusa la possibilità di nuove 'avventure', compresa l'ipotesi circolata nei mesi scorsi di aprire un aeroporto in provincia di Agrigento, per il quale l'ultima proposta a nostra conoscenza è quella per una struttura privata". Sulla querelle che ancora accompagna l'apertura dello scalo di Comiso il presidente dell'Enac conclude: "È tutto pronto, si attende di chiarire chi dovrà pagare i servizi, fino ad allora non potremo certificarlo. Se si superasse subito questo ostacolo qualcosa potrebbe cominciare a muoversi già dalla prossima estate".
[Informazioni tratte da Italpress, Corriere del Mezzogiorno]
- Stop all’antenna wind-shear a Isola (Guidasicilia.it, 15/12/10)