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L'energia della Sicilia: da quella ''ecocompatibile'' del sole e del vento a quella ''eco-incognita'' dei rifiuti e del gas

21 gennaio 2008

















Sole, vento e all'orizzonte, guardando verso un ipotetico domani, l'energia prodotta dai termovalorizzatori e quella dei rigassificatori.

E' la Sicilia dell'energia, quella ecosostenibile che sarà prodotta dai parchi eolici e fotovoltaici, e quella ''eco-incognita'' che potrebbe venir fuori dai termovalorizzatori (promessi a Cuffaro da Prodi e che dovrebbero sorgere a Bellolampo (PA), Casteltermini (AG), Paternò (CT) e Augusta (SR)) e dal rigassificatore di Porto Empedocle, fortemente voluto dall'Enel e dal presidente della Regione...
E' la Sicilia dell'energia, che potrà divenire una sorta di ''Terra promessa'' solo se le scelte energetiche saranno quelle adatte a non scatenare ''emergenze'' e ''allarmi'' e che si rivolgano ad un tempo futuro, tenemdo in considerazione quanto dobbiamo lasciare ai ''nostri figli''.

In Sicilia, entro i prossimi quattro anni, saranno istallati circa venti parchi fotovoltaici che produrranno 300 megawatt di energia, grazie a un project financing da un miliardo e 800 milioni di euro, che sarà realizzato da “Enel.si”. "L'azienda - ha annunciato l'ingegnere Umberto Magrini, responsabile Ingegneria e attività dirette di Enel.si, alla presentazione del progetto avvenuta la settimana scorsa a Catania - che è leader a livello nazionale con una quota di mercato del 40%, si avvarrà di un pool di qualificati concessionari locali per la realizzazione degli impianti".
Il 15% dell'investimento è assicurato dalla International Energy Intelligent spa, società catanese guidata da Antonio Pogliese che ha curato il project financing, mentre il restante capitale è di un pool di banche con capofila Mediocredito centrale Unicredit.
A regime, la rete di impianti sparsi nell'isola produrrà circa 300 megawatt, contro quella attuale che si ferma a un megawatt. Una produzione che equivale al fabbisogno di circa 150 mila famiglie. Nei prossimi mesi, verranno aperti i primi due cantieri di Belpasso (Catania) e di Lentini (Siracusa), rispettivamente di 7 e 25 megawatt e che costeranno 190 milioni di euro. Quello nel siracusano sarà uno dei più grandi impianti fotovoltaici d'Europa.
Antonio Pogliese, dell'International Energy Intelligent spa, ha sottolineato come "il polo fotovoltaico diventa strategico, anche in riferimento agli accordi internazionali a partire dal Protocollo di Kyoto. La fattibilità della realizzazione di impianti fotovoltaici - ha aggiunto - è conseguenza che a Catania  si sono create le condizioni per il monitoraggio di importanti operazioni di finanza strutturata".
Umberto Magrini ha inoltre sottolineato come gli impianti non avranno un forte impatto ambientale: "Sono - ha spiegato - filari bassi e pannelli fissi''.

Insomma, una grande operazione che sembra veramente inserirsi nel ''nuovo presente'' che sa guardare il ''futuro necessario''.
In Sicilia, comunque, non è una novità la realtà dell'energia rinnovabile. Il Gruppo Moncada Costruzioni di Agrigento, ad esempio, è il quinto produttore italiano di energia eolica, e lo scorso 9 gennaio ha avuto approvato dal Consiglio dei Ministri dell'Albania il progetto per la costruzione e l'esercizio di un elettrodotto sottomarino, tecnicamente una linea di interconnessione privata (cosiddetta merchant line), da installare fra la costa italiana e quella albanese, della capacità di 500 MW ed alla tensione di 400 kV. L'elettrodotto, per un investimento di 240 milioni di euro, avrà una lunghezza di 145 km, di cui 14 km interrati nel suolo italiano, 1 km nel suolo albanese e 130 km sottomarini, e sarà posto sul fondale del Canale d'Otranto, tra Valona e Brindisi Sud, sino a circa 900 metri di profondità. La linea, destinata all'import/export di energia con la Penisola Balcanica, favorirà l'importazione in Italia dell'energia eolica che il Gruppo Moncada genererà sul suolo Albanese. L'impianto di produzione energetica, già autorizzato a dicembre scorso dal Governo Albanese, con la sua potenzialità di 500 MW costituirà la più grande centrale eolica mai costruita in Europa, con un investimento di 750 milioni di euro.

Dunque una realtà consolidata, che sembra però offuscarsi quando si prendono in esame la questione riguardante i quattro termovalorizzatori (bocciati già una volta dal ministero dell'Ambiente e osteggiati dagli ambintelisti perché, sostengono questi ultimi, si tratterebbe di progetti antiquati e che metterebbero a repentaglio la salute della popolazione) che il governo ha promesso alla Regione dopo l'emergenza rifiuti in Campania. Una realtà che diventa ancora più oscura quando si parla del rigassificatore che l'Enel vorrebbe costruire lungo la costa Agrigentina (a Porto Empedocle), un'opera gigantesca (sia come dimensioni che come costi) per la quale sembra non esistano tutte le opportune garanzie affinché si abbia la certezza che la grande costruzione non rappresenti un rischio sia per l'incolumità della gente che dei luoghi, battezzati dall'Unesco ''patrimonio dell'umanità''.
Sulle incognite attorno al rigassificatore di Porto Empedocle riportiamo un articolo molto interessante di Massimo Giannetti (clicca qui per leggerlo).

I colossi dell'energia bramosi attorno allo scrigno siculo... (Guidasicilia, settembre 2007)

 

 

 

 

 

 

 

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21 gennaio 2008
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