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L'Eni non si è presentata

La Commissione Attività produttive dell'Ars si è riunita per discutere del futuro dello stabilimento di Gela, ma...

23 luglio 2014

La commissione Attività produttive dell'Ars, su richiesta del Movimento 5 Stelle, si è riunita ieri mattina in Sala Rossa, a Palazzo dei Normanni, per discutere del futuro dello stabilimento Eni di Gela (Cl), ma all'incontro non si sono presentati i rappresentanti dell'azienda. Un'assenza, questa, criticata dal presidente della commissione Bruno Marziano (Pd) che ha parlato di un "immotivato e incomprensibile sgarbo istituzionale".
"Hanno mandato un fax poco fa, dicendo che era già stato inviato il 18 luglio - ha detto Marziano, incontrando i giornalisti a margine della riunione - qui non facciamo vertenze, proprio per questo l'Eni avrebbe dovuto partecipare a questo tavolo: la politica ha il diritto, ma anche il dovere di occuparsi degli investimenti di un'azienda così importante in Sicilia".
Nel fax i responsabili dell'Eni hanno comunque comunicato la disponibilità a partecipare a un nuovo incontro all'Assemblea regionale.

Alla riunione in commissione ha partecipato, fra gli altri, alcuni deputati, rappresentanti sindacali e di Confindustria e l'assessore alle Attività produttive Linda Vancheri: "La discussione in terza commissione è importante - ha detto - ma poi la commissione non dovrà portare avanti il tavolo come se fosse una vertenza, le istituzioni devono essere 'garanti', non bisogna confondere i ruoli".
In merito all'assenza dei rappresentanti dell'azienda all'incontro, Vancheri ha detto: "Eni presenterà il piano industriale il prossimo 30 luglio a Londra, è un piano internazionale che riguarda anche la Sicilia e la raffineria di Gela. L'assenza di oggi è stata comunicata con un fax, sono certa che dopo la presentazione del piano industriale ci saranno altre occasioni di confronto".

Secondo Francesco Cappello, capogruppo M5S all’Ars, l’assenza di Eni "è il risultato di decenni di politica servilistica nei confronti dei grossi gruppi imprenditoriali che hanno fatto nell’isola il bello e cattivo tempo, con comportamenti che definire arroganti e prepotenti è solo un eufemismo". Cappello ha continuato dicendo: "Crocetta pretenda chiarezza e inchiodi i petrolieri alle loro responsabilità, ma lo faccia subito. I tempi eterni della politica fanno a pugni con i bisogni della gente che  rischia il posto di lavoro. Non dimentichi al contempo, il presidente, di difendere le esigenze dell’ambiente e di pretendere seri piani di bonifica".

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23 luglio 2014
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