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L'Epifania tutte le feste porta via. E l'albero di Natale?

Giusto qualche idea per riutilizzare il vostro vero albero di Natale... dopo Natale

05 gennaio 2012

Qualcuno li ripianta, altri li smaltiscono secondo le indicazioni del proprio comune, c'è chi li destina al compostaggio e chi trova soluzioni fantasiose. Finite le feste, chi ha scelto di mettere i regali di Natale sotto un abete vero si pone il problema di cosa farne, un po' perchè l'albero non può essere gettato come un rifiuto qualsiasi, e un po' per contenere l'impatto ambientale. Secondo i dati dell'Aidaa, l'Associazione italiana difesa animali ed ambiente, nel 2011 sono stati almeno un milione gli abeti veri utilizzati come alberi di Natale; un'usanza che ha comportato, negli ultimi 10 anni, la distruzione di oltre 12 milioni di alberi, tanti quanti può contenerne una foresta grande come la riserva piemontese della Val Grande. Ma per chi non ha saputo resistere alla tentazione di addobbare un abete vero, l'imperativo è almeno di smaltirlo, conservarlo o riutilizzarlo nel migliore dei modi.

Una delle soluzioni più fantasiose è stata messa in campo nel New Hampshire, dove gli abeti usati durante le feste vengono trasformati in casette per i pesci. Ecco come: i biologi del New Hampshire Fish and Game Department hanno immerso una sessantina di alberi di Natale nelle acque del lago Harrisville Pond perché arricchiscano l'habitat naturale ai pesci.
Per restare in Italia, sono molti i comuni che organizzano raccolte di abeti natalizi usati. Ad esempio a Roma, per il settimo anno consecutivo l'Ama organizza la campagna di raccolta gratuita di abeti di Natale dal 7 al 16 gennaio, coinvolgendo 11 centri di raccolta dislocati in tutta la città e 128 punti mobili di raccolta gratuita dei rifiuti ingombranti. Obiettivo: restituire gli alberi alla natura grazie alla collaborazione del Corpo Forestale dello Stato che selezionerà gli abeti da ripiantate ad Arcinazzo Romano, mentre quelli scartati finiranno nell'impianto Ama di Maccarese e trasformati in compost.
A Torino, con l'iniziativa "Non buttate via l'albero di Natale" il comune ha deciso di raccogliere l'appello di Coldiretti e Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, che consigliano gli alberi di Natale naturali, a patto che non vadano sprecati: i cittadini che non possono conservare l'abete possono usufruire di uno spazio all'interno del vivaio comunale, con l'aiuto e l'assistenza dei giardinieri comunali. La raccolta si apre il 9 gennaio per concludersi il 14: in questi giorni, i giardinieri selezioneranno gli alberi verificandone le condizioni fitosanitarie. Quelli sani potranno essere messi a dimora nelle aree verdi della città, gli altri verranno trasformati in materiale organico utile per creare uno strato protettivo al di sotto delle piante in fase di piantamento.
Ad Appiano il 10 e il 12 gennaio gli abeti verranno raccolti e portati all'impianto di compostaggio "Katzental" (basta lasciarli sul ciglio della strada nelle zone indicate, privi di addobbi o neve sintetica per non compromettere il compostaggio). A Trento, in accordo con il gestore della raccolta rifiuti, è stato convenuto che gli alberi di Natale possano essere smaltiti conferendoli nei Centri di raccolta materiali, oppure collocandoli presso il mastello o il bidone dell'organico, rispettando la giornata di raccolta. Grazie all'accordo tra il comune di Grosseto e il consorzio forestale dell'Amiata, sotto la vigilanza del Corpo Forestale dello Stato, gli abeti con radici in vaso si possono consegnare al centro di raccolta comunale per essere poi reimpiantati in montagna.

Anche i privati scendono in campo, come nel caso dell'iniziativa "Compostiamoci bene" dell'azienda svedese Ikea. Dal 5 al 12 gennaio, chi riporterà indietro l'abete assieme allo scontrino, riceverà in cambio un buono sconto. Per ciascun albero restituito, Ikea donerà 3 auro alla campagna "Compra una foresta!" del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Qualche consiglio per chi, invece, vuole conservare l'abete. In casa, bisogna tenerlo lontano dalle fonti di calore, in luoghi luminosi e freschi e le radici devono essere sempre tenute umide. Se si vuole provare a piantarlo all'aperto, bisogna ricordato che il Codice civile vieta la piantumazione di alberi ad alto fusto a meno di tre metri dai confini della proprietà. Occhio al cartellino che accompagna la pianta al momento dell'acquisto, potrebbe essere presente la scritta "pianta non destinata al rimboscamento". Quelli artificiali, invece, devono essere portati nei centri di raccolta aziendali o utilizzando le postazioni mobili dislocate nei i municipi della città. [Adnkronos]

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05 gennaio 2012
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