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L'errore evidente

Sopralluogo del presidente Pietro Ciucci sul viadotto crollato: "Errori nella progettazione o nella realizzazione"

07 gennaio 2015

Il presidente dell'Anas Pietro Ciucci è arrivato stamattina sul viadotto Scorciavacche, nel palermitano, dopo il cedimento di parte del piano stradale sulla Palermo-Agrigento avvenuto tra il 29 e il 30 dicembre, per verificare cosa sia avvenuto.
"Evidentemente c'è stato un errore. Un errore in fase di progettazione o di esecuzione. Noi abbiamo avviato un'inchiesta interna per cercare di trovare i responsabili. Gli errori umani purtroppo possono verificarsi ma li abbiamo gestiti in maniera prudente e cautelativa".
Sulle eventuali responsabilità, Ciucci ha aggiunto: "Non siamo a 'Rischiatutto', non posso anticipare io il lavoro del procuratore, anche perché potremo entrare in cantiere solo dopo che verrà dissequestrato".

"È successa una cosa che non doveva succedere. È una cosa grave, come ha detto il procuratore di Termini Imerese. Sono qui per rendermi conto di quanto è successo. La strada - ha spiegato Ciucci - verrà ripristinata dalla società che ha eseguito i lavori. Il danno è quantificato in 200 mila euro che sarà tutto a carico dell'impresa che ha eseguito l'opera. Sono stati gli stessi tecnici della ditta e i nostri dell'Anas a capire che stava franando il tratto di strada".
"Ho disposto la chiusura - ha sottolineato il presidente dell'Anas - sapendo che avrei fatto una brutta figura. Ne ero consapevole. Ma si dovevano tutelare i nostri utenti e non c'è stato alcun tentennamento sulla decisione da prendere".

Sul caso domenica aveva tuonato il premier Matteo Renzi che aveva detto: "Ho chiesto ad Anas il nome del responsabile: è finito il tempo degli errori che non hanno mai un padre. Pagheranno tutto". Ciucci commenta: "Il tweet di Renzi? Dice cose condivise, l'ho già detto. Noi stiamo perseguendo e individuando le responsabilità. Chi è responsabile pagherà perché così funzionano le regole". Ciucci ha tenuto a precisare che il tweet del premier "non è esatto nel punto in cui dice 'fortunatamente non è successo niente', perché noi abbiamo chiuso quel tratto molto prima che potesse succedere qualsiasi cosa. Pur sapendo il 30 pomeriggio che avrei rischiato una brutta figura chiudendo questo viadotto, io l'ho chiuso".
Sollecitato sull'argomento dimissioni, il presidente dell'Anas ha ribattuto: "Non vedo perché dovrei dimettermi. Il ministro Lupi, il premier Renzi e il ministro Padoan, sanno che il mio incarico e a loro disposizione in qualsiasi momento. Del resto, non è da pochi mesi che lavoro per il governo".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo]

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07 gennaio 2015
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