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L'esemplificatore Calderoli in Sicilia per parlare di federalismo fiscale

Roberto Calderoli: ''Non potevo mancare questa tappa in Sicilia''

03 settembre 2008

Il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, è stato ieri a Palermo per incontrare il governatore siciliano, Raffaele Lombardo, e con lui discutere del disegno di legge per il federalismo fiscale. "Non potevo mancare questa tappa in Sicilia, sono qui con 40 di febbre ma volevo incontrare il presidente Raffaele Lombardo perchè è stato il primo fra tutti a interpretare la riforma sul federalismo non come una misura a perdere ma come una occasione di conquiste", ha detto il ministro leghista. 

Sono state tre le proposte che il presidente della Regione Siciliana ha avanzato al ministro leghista: la salvaguardia delle specificità autonomiste, il trasferimento di fondi equivalenti alle imposte sulla fabbricazione di prodotti petroliferi pari a circa 8-10 miliardi di euro, la fiscalità di vantaggio per attrarre nuovi investimenti.
"La salvaguardia dello Statuto, le risorse equivalenti alle accuse petrolifere e la fiscalità, di vantaggio che abbiamo offerto al Governo per una valutazione nell'ambito del Disegno di legge sul Federalismo Fiscale, per noi sono di importanza fondamentale", ha detto Lombardo, in conferenza stampa, a palazzo d'Orleans, al fianco di Calderoli.
Per quanto riguarda la riforma Federalista Lombardo la ritiene "una svolta che può avviare un percorso per noi virtuoso e che può fare giustizia rispetto ai vizi dell'assistenzialismo". "La Sicilia - ha continuato Lombardo - può conquistare una serie di opportunità. Vogliamo che il nostro Statuto si rafforzi, che venga attuato in tutte le sue parti e non omologato a quelli delle Regioni ordinarie".

E' senza dubbio la richiesta sulle accise petrolifere il punto attorno al quale la Regione dovrà insistere maggiormente con lo Stato. Il comma 2 dell'articolo 36 dello Statuto impedisce infatti che le accise sulla produzione vengano incassate dalla Sicilia, a differenza di quanto avviene nelle altre regioni a Statuto ordinario. Anziché la strada di una modifica statutaria, che comporterebbe tempi lunghi, il Governo Lombardo punta a ottenere dallo Stato una somma equivalente alle accise non incassate: si tratta di circa 8-10 miliardi di euro.
Lombardo ritiene, inoltre, che la fiscalità di vantaggio sia prevista solo per le regioni del Mezzogiorno, "come una sorta di compensazione". "Non avrebbe senso - ha sostenuto il Governatore - applicarla anche in Piemonte".

Il ministro Calderoli al momento ha dato garanzie solo su uno dei tre punti: la salvaguardia dello Statuto.
"Per quanto riguarda le accise petrolifere - ha detto il ministro per la Semplificazione - ne parlerò domani (oggi per chi legge, ndr) con il ministro Tremonti per capire se la richiesta della Regione Sicilia è compatibile con l'articolo V".
Calderoli ha invece dato massima apertura alla fiscalità di vantaggio: "Già tre anni fa Tremonti aveva avviato un percorso con il commissario europeo per l'economia". Per Calderoli la fiscalità di vantaggio dovrebbe in qualche modo servire a compensare i fondi strutturali corrisposti dall'Ue alle regioni dell'Obiettivo 1, fondi che però non saranno più corrisposti a partire dal 2013.

Il ddl sul federalismo fiscale arriverà in Consiglio dei ministri per un esame preliminare prima del 18 settembre, data in  cui è prevista la conferenza unificata per l'approvazione definitiva del testo. Calderoli ha parlato di "tappe forzate" del disegno di legge che "come vuole Tremonti - ha detto - deve essere approvato assieme alla manovra finanziaria, essendo un collegato". La parte relativa alla fiscalità di vantaggio, che comunque sarà oggetto di trattativa con Bruxelles, sarà eventualmente contenuta in decreti legislativi "per i quali le tappe non sono così forzate".
Calderoli ha inoltre concordato con la Regione siciliana un monitoraggio di tutte le norme dello Statuto autonomista che sono rimaste inattuate. Questo screening sarà effettuato dai tecnici dell'Assemblea regionale. "L'obiettivo - ha spiegato il presidente dell'Ars, Francesco Cascio, anche lui presente all'incontro - è mettere in atto le norme di attuazione degli articoli dello Statuto che finora non sono stati attuati".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it]

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03 settembre 2008
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