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L'esotica ed insidiosa meta

I viaggiatori che amano luoghi esotici e lontani devono fare i conti con tutta una serie di insidie per la salute

16 agosto 2011

Una bibita fresca al momento dell'aperitivo può rivelarsi una 'bomba' per la salute dei viaggiatori esotici. Proprio come una puntura d'insetto o una notte di fuoco senza precauzioni. A mettere in guardia gli italiani che hanno optato per una vacanza esotica è Walter Pasini, direttore del Centro di Travel Medicine and Global Health di Rimini e presidente della Società italiana di medicina del turismo: "Basta informarsi prima sui rischi per la salute nelle località prescelte, eseguire la corretta profilassi o le vaccinazioni raccomandate e - raccomanda all'Adnkronos Salute - seguire semplici regole di comportamento, per limitare al massimo i rischi". "Questo vale anche per mete esotiche più vicine, come ad esempio l'Egitto. La prima raccomandazione è infatti quella di valutare i rischi sanitari di ogni Paese. Il problema è che spesso il viaggiatore moderno, anche se più consapevole, cede a una componente irrazionale, sulla spinta della voglia di vacanza e dell'allergia alle regole. Così si sente protetto e ignora i rischi, sia a tavola che, ancor di più, nel caso di incontri romantici".

Ma iniziamo con ordine. "Occhio a cibo e acqua - raccomanda Pasini - questo vuol dire curare l'igiene delle mani, mangiare cibi ben cotti, evitando verdura cruda e frutta che non può essere sbucciata al momento. Accertarsi sempre che l'acqua sia potabile e nel dubbio bere da bottiglie confezionate, evitando assolutamente il ghiaccio. Senza distrarsi neanche al momento dell'aperitivo". In agguato c'è la fastidiosa e debilitante maledizione di Montezuma, oltre ad altre forme diarroiche e febbrili, e al vero e proprio avvelenamento da cibo. "Un'eccezione alla regola degli alimenti crudi è la ciguatera, un'intossicazione alimentare causata dall'ingestione di cibi di origine marina anche cotti, in particolare pesce di grossa taglia, come il barracuda, in zone come i caraibi e le Hawaii. Dà sintomi neurologici, con allucinazioni e inversione della sensazione caldo-freddo - spiega - Ed è dovuta al fatto che il pesce grosso ha mangiato pesci piccoli nutritisi con un'alga contaminata da biotossine. Si tratta di un problema serio, che a volte si ripresenta e si riacutizza dopo mesi, se si assumono alcuni alimenti".

Occhio poi al colera, "che oggi si manifesta anche in forme subdole. Il vaccino è utile e protegge anche dall'E. coli enterotossica, causa frequente di diarrea del viaggiatore". Molto importante, sottolinea Pasini, il capitolo delle malattie trasmesse dalle punture d'insetti. "Come la malaria, la febbre gialla, la dengue, la chicungunya (con casi registrati anche in Italia, nel ravennate, nel 2007) e il virus del Nilo occidentale. La parola d'ordine - dice - è proteggersi dalle punture: indossando abiti di colore chiaro, evitando profumi, uscite al crepuscolo e all'alba e, nelle situazioni più estreme, usare le zanzariere sopra il letto e i repellenti sulle parti scoperte".
Per la malaria, "la malattia più nota e temuta, è bene chiedere allo specialista la chemioprofilassi più adatta per il Paese di destinazione, anche perché in Asia (Filippine e Indonesia) si sta diffondendo un nuovo Plasmodium (nolesi), dunque è bene informarsi e proteggersi. Senza trascurare il vaccino per le zone a rischio di febbre gialla e di encefalite giapponese".
E ancora: "Non dimenticare le informazioni salvavita sul sesso: i rischi vanno da Hiv a Papillomavorus, da sifilide a gonorrea. Dunque è bene non dimenticare mai il preservativo. E non lasciarsi andare alla componente irrazionale tipica della vacanza. Il rischio di contrarre una malattia trasmessa sessualmente tra i viaggiatori internazionali è sicuramente elevato". In aiuto dei globe trotter arriva Internet: "Online - conclude Pasini - si possono trovare tante informazioni corrette e garantite, per inquadrare il Paese prescelto e avere un'idea dei rischi per la salute e dei metodi di prevenzione disponibili. Fra i siti, oltre al nostro (www.travelmedicine.it), consiglio quello dell'Organizzazione mondiale della sanità (www.who.int) e dei Centers for Disease Control and Prevention americani (www.cdc.gov)".

 

 

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16 agosto 2011
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