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L'estate delle ''ALGHE TOSSICHE''. Dalla Liguria alla Sicilia, l'alga che sta ''complicando'' l'estate italiana

07 agosto 2006

Un'estate complicata per i bagnanti di tutta Italia. Le alghe continuano a mettere a rischio i villeggianti e soprattutto la salute delle acque, mentre proseguono gli esami per identificare quale sia l'origine dei microrganismi. Secondo Silvio Greco, commissario dell'Icram (l'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare), l'alga tossica che ha colpito Genova, Palermo (l'ultima segnalazione dalla spiaggia di Aspra, nel capoluogo siciliano) e Fregene potrebbe essere la stessa.
E se l'alga non bastasse, i mari italiani sono invasi anche dalle meduse. L'ultimo avvistamento viene dalla Liguria, lungo la Riviera dei Fiori, da Ventimiglia a Savona, ma l'allarme riguarda anche altri Paesi. Il versante mediterraneo della Spagna, ad esempio, è stato invaso da 60 milioni di meduse. ''Segnali di stress'', li definisce Greco, che intravede l'origine dei problemi anche nel riscaldamento dell'acqua, ''con 29 gradi perfino nel Canale di Sicilia''.

Per quanto riguarda l'alga tossica, ieri i campioni prelevati dall'Icram nel mare genovese sono stati portati a Roma, e da oggi iniziano le analisi per stabilire lo scenario nel quale si è sviluppata. Sempre oggi, Greco sarà a Genova per partecipare a una riunione sull'alga tossica. ''Ha camminato - spiega il commissario - mi sono arrivate segnalazioni anche dalla Spagna e dalla Francia. Sono notizie da verificare ma non mi meraviglierebbe''.
L'Ostreopsis ovata, la microalga che ha colpito Genova, Palermo e con ogni probabilità anche Fregene, ''prolifera in acque di passaggio delle grandi navi e a forte impatto antropico, proprio come lo sono i tratti di mare italiano interessati''. Una delle ipotesi più certe ''resta infatti quella che l'alga sia stata introdotta nel Mediterraneo dalle acque di sentina delle navi''. E' un'alga tropicale, presente un po' ovunque nei mari caldi e temperati del mondo.
Quel che adesso è importante, ha spiegato Greco, è ridurre la capacità riproduttiva di quest'alga, ''e questo riguarda prima di tutto la gestione corretta dei depuratori e di tutte le attività che insistono sulla fascia costiera''.

In quanto alle meduse, il problema, ha spiegato l'esperto, è diffuso in tutti i nostri mari. Le prime segnalazioni sono arrivate dalle coste tirreniche della Sicilia, da Mondello fino a Messina, poi via via anche dalle Egadi, di fronte a Trapani, per poi allargarsi al Lazio, all'Argentario, in Toscana e, in questi giorni anche in Liguria, soprattutto nelle acque di sei comuni sulla Riviera dei Fiori.
''Si tratta della Nocticula pelagia, o medusa luminosa - ha spiegato Greco - provvista di lunghi filamenti''. Ma niente panico: le sostanze rilasciate dalle meduse sono termolabili, ovvero scompaiono con il calore, quindi ''sono più fastidiose che pericolose''.
Sia le alghe che le meduse, comunque, sono ''segnali che riguardano un problema di equilibrio. Quando una specie è così esuberante - ha concluso Greco - c'è sicuramente un problema di equilibrio e l'attenzione deve essere massima''.

Fonte: Repubblica.it

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07 agosto 2006
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