L'Europa condanna le politiche immigratorie dell'Italia
"Sbagliate o controproducenti" le misure prese in questi ultimi anni dall'Italia per gestire i flussi migratori
L'Europa guarda, e scuote la testa. Questo ultimo, tragico naufragio a Lampedusa arriva il giorno dopo la grave condanna del Consiglio europeo sulle politiche immigratorie dell'Italia.
Ieri Strasburgo, ancora una volta, aveva giudicato "sbagliate o controproducenti" le misure prese in questi ultimi anni dall'Italia per gestire i flussi migratori. Un rapporto approvato all'unanimità dalla commissione migrazioni dell'assemblea parlamentare del Consiglio sottolinea che quanto fatto sinora non ha messo "l'Italia in grado di gestire un flusso che è e resterà continuo".
Il rapporto critica in particolare i ritorni forzati di immigrati in paesi, come la Libia, dove rischiano la tortura, se non la vita, la gestione dei Cpt, la decisione di dichiarare continuamente lo stato d'emergenza per "adottare misure straordinarie al di la dei limiti fissati dalle leggi nazionali e internazionali". Nel testo si afferma poi che "a causa di sistemi di intercettazione e di dissuasione inadeguati", l'Italia si è di fatto trasformata in una calamita per l'immigrazione, in particolare per gli immigrati che cercano una vita migliore all'interno dell'area Schengen. E come se non bastasse nel documento si afferma che alcune delle scelte fatte dalle autorità italiane "rischiano di minare la fiducia nell'ordine legale europeo e nella Convenzione di Dublino".
Infine, nel testo viene evidenziato che la strada seguita dall'Italia "non ha aiutato a convincere gli altri paesi membri della Ue a condividere la responsabilità" per i flussi in arrivo sulle coste italiane. Nel testo, che l'assemblea dovrà discutere e votare in plenaria nei prossimi mesi, si chiede all'Italia di adottare una politica corrente che permetta al Paese di gestire in modo efficiente immigrati, richiedenti asilo e rifugiati.
Secondo l'autore del rapporto, il britannico Christopher Chope, "l'Italia ha le risorse per farlo e solo facendolo potrà assicurarsi il sostegno e la solidarietà dei paesi europei".