L'Europa unita contro la violenza di genere
Il Parlamento Ue approva la protezione per le vittime di violenza di genere
Le vittime di stalking, molestia o violenza di genere che hanno ottenuto protezione in uno Stato membro potranno usufruire di una protezione equivalente se si trasferiscono o viaggiano in un altro Stato, senza dover adempiere a formalità che richiedono tempo, grazie a una nuova legge approvata mercoledì dal Parlamento.
La nuova norma di diritto civile, approvata dal Parlamento europeo, completa l'Ordine di protezione europeo, che già assicura una protezione analoga nell'ambito del diritto penale.
Il regolamento, che si applicherà direttamente in tutti gli Stati membri, garantirà che la protezione accordata in uno Stato membro sia mantenuta quando la vittima viaggia o si trasferisce in un altro Stato membro. Semplificherà inoltre la procedura di richiesta di protezione, eliminando tutte le attuali formalità intermedie.
"Dobbiamo far sì che la richiesta di protezione sia più semplice per le vittime, in modo che siano protette quando viaggiano o si trasferiscono in un altro Stato membro", ha dichiarato la co-relatrice Antonyia Parvanova. "Assicurare che le vittime della violenza di genere siano in grado di ottenere in tutta l'UE servizi di assistenza specializzata da funzionari adeguatamente addestrati, rappresenta una parte importante di questa protezione".
"Vogliamo fare in modo - ha dichiarato il co-relatore Antonio López-Istúriz - che tutte le vittime possano ottenere protezione e anche spostarsi liberamente in tutta l'Unione europea. Questo ci permetterà di rafforzare lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell'Unione. Sono orgoglioso che siamo in grado di offrire un futuro migliore e più sicuro in particolare alle donne e ai bambini".
Questo regolamento in materia civile, che copre le minacce all'integrità fisica e psichica delle persone, comprese le minacce alla libertà personale, alla sicurezza e all'integrità sessuale, completa la direttiva in materia penale sull'Ordine di protezione europeo. Insieme, i due strumenti copriranno la più ampia gamma possibile di misure di protezione adottate dagli Stati membri.
Per garantire che la protezione sia riconosciuta ed eseguita in tutta l'UE, il regolamento contiene un certificato multilingue standard, che fornisce tutte le informazioni essenziali. L'utilizzo di questo certificato deve mantenere i costi di traduzione al minimo, per far sì che - nella maggior parte dei casi - non vi siano costi aggiuntivi per la persona protetta.
Una volta approvato dal Consiglio dei Ministri, il regolamento si applicherà a decorrere dall'11 gennaio 2015. La Danimarca non parteciperà. Il regolamento è stato approvato con 602 voti a favore, 23 contrari e 63 astensioni. [Fonte: Aise]