L'ex Cirielli non salva più Previti
Via libera della Camera sulla legge su recidiva e prescrizione con l'emendamento proposto dall'Udc
Un paio di giorni fa l'Udc con chiarezza e determinazione aveva lanciato, agli alleati del Polo, l'ultimatum sull'emendamento alla riforma della prescrizione, la legge ex Cirielli, conosciuta da tutti come legge ''salva-Previti'', in Aula ieri per il voto finale.
''Se ce lo respingono - aveva annunciato la parlamentare Erminia Mazzoni, responsabile Giustizia dei centristi - senza motivazioni tecniche avremmo delle difficoltà oggettive a votare la legge...''.
La proposta di modifica dei centristi esclude il taglio della prescrizione per i processi già in Appello e in Cassazione, a partire da quello che vede imputato l'onorevole Previti.
Quella dell'Udc è una proposta che ''spazza via i dubbi che questa legge sia stata fatta per tutelare imputati eccellenti'' ha detto il segretario dell'Udc Lorenza Cesa. Un emendamento che ''conferma la bontà degli obiettivi di questa legge, ma vuole ridurre l'effetto estintivo e soprattutto evitare la violazione del principio di uguaglianza tra imputati'' ha detto la Mazzoni che ha aggiunto: ''L'abbiamo presentato perché è rispondente a tutti i dubbi posti in merito alla legittimità della ex-Cirielli e lo abbiamo fatto con ancora più convinzione leggendo le reazioni che l'annuncio di questa proposta di modifica ha scatenato...''.
La modifica proposta dall'Udc, che fa diventare la legge da ''salva-Previti'' a ''non salva-Previti'', ha fatto infuriare il diretto interessato: ''Una legge solo contro di me. Mi sembra che l'emendamento proposto dall'Udc sulla ex Cirielli - ha sostenuto Cesare Previti - suoni più o meno in questi termini: la legge è giusta e come tale va varata nell'interesse di tutti gli italiani, belli e brutti, bravi e intelligenti, stupidi e ignoranti, eccellenti e poveri cristi, il tutto a condizione che ne resti escluso Cesare Previti. La trovata lava-coscienze - ha aggiunto Previti - consiste in un emendamento che dovrebbe escludere dall'applicazione della nuova legge i processi pendenti in appello e in Cassazione e, quindi, guarda caso, proprio i miei. Il ragionamento è semplice: una volta che non 'salva' più Previti, la legge diventa così magicamente giusta. Francamente - conclude l'esponente di Fi - un percorso di tal genere fa orrore a qualunque coscienza civile''.
Anche il ministro alla Giustizia Roberto Castelli aveva attaccato l'Udc (''Gli emendamenti andrebbero fatti tutti insieme''), posizione condivisa pure da Gianfranco Fini ("E' una buona legge [...] Se vi sono degli aspetti che generano dei dubbi discutiamone,ma cerchiamo comunque di trovare un'intesa all'interno della maggioranza").
Nonostante tutto, ieri sera la Camera ha dato il via libera all'ex Cirielli modificata dall'emendamento dell'Udc. Dopo una seduta tesa, il testo è stato approvato dall'aula di Montecitorio. Il provvedimento torna ora al vaglio del Senato per il sì finale.
E il commento del già irritato Previti, intervenuto in aula, è stato ironico e minaccioso: ''Sono grato all'Udc per aver presentato l'emendamento, anche se si arriva così al paradosso che una legge accusata di essere 'ad personam' si è trasformata in una legge 'contra personam unam' ''. Previti ha quindi aggiunto che chiederà a Forza Italia ''di presentare un emendamento che elimini la previsione degli arresti domiciliari, per chi ha più di 70 anni, e ripristini il carcere, in modo che nessuno osi sospettare che Cesare Previti si sia venduto. Se sarà necessario, continuerò a combattere la mia battaglia dal carcere''. ''Sono convinto - ha concluso l'ex ministro della Difesa, nonché ex avvocato del premier Berlusconi, e imputato nei processi Sme e Imi-Sir e in attesa rispettivamente dei giudizi d'appello e di Cassazione - che la mia innocenza sarà riconosciuta nel merito, però lasciate stare il mio nome''.