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L'Homo Sapiens arrivò in Sicilia attraversando un ponte…

Una striscia di terra collegava la Sicilia alla Calabria: la scoperta di un gruppo di ricercatori

18 settembre 2013

Circa ventimila anni fa il tanto discusso ponte sullo stretto di Messina sarebbe stato inutile. A quel tempo le terre erano emerse e c'era un ponte naturale. E questo permise all'Homo Sapiens di attraversarlo comodamente a piedi. Resti di Homo Sapiens e di un mammifero simile al cavallo sono stati infatti ritrovati nella grotta di San Teodoro in Sicilia e hanno permesso di datare con esattezza il periodo delle terre emerse.
Queste le conclusioni a cui sono giunti, dopo due anni di lavoro che li hanno visti impegnati nello studio dei fondali e delle coste dello Stretto di Messina, ricercatori coordinati da Fabrizio Antonioli, geomorfologo marino dell'Enea.
Allo studio hanno partecipato anche le università La Sapienza di Roma, Federico II di Napoli, e le università di Palermo, Messina, Trieste, l'Australian National University, di Canberra in Australia, il Max Planck Institute di Lipsia in Germania, l'Iamc-Cnr di Napoli, e l'Ispra di Roma.

Un lavoro che ha visto l'integrazione delle competenze di esperti di diverse discipline. Il risultato getta nuova luce sulla presenza dell'Homo Sapiens in Sicilia che potrebbe aver sfruttato il passaggio del ponte naturale che, per circa 1.500 anni, c'è stato tra l'isola e il resto del continente.
La Sella, questo il nome del passaggio oggi sommerso da 81 metri di mare, permise anche ad alcune specie di animali di attraversare lo Stretto e quindi di popolare la Sicilia. La presenza, nel braccio di mare che separa le due terre, di forti correnti valutate intorno ai 16 nodi, ossia 4 volte maggiori di quelle attuali, rende inverosimile ogni ipotesi che l'Homo Sapiens in periodi antichi possa aver attraversato lo stretto a nuoto o con l'utilizzo di natanti rudimentali.

Con l'emersione di un ponte continentale fra l'Europa e la Sicilia, "in un periodo compreso tra 27mila e 17mila anni fa, si può ora spiegare come mai la migrazione sulle coste siciliane di Homo Sapiens e di alcuni grandi mammiferi con poca capacità a nuotare, sia avvenuta con ritardo rispetto all'Europa" ha affermato Fabrizio Antoniolo nel presentare la ricerca. "La Sella sommersa nello Stretto di Messina, ha costituito per l'Homo Sapiens l'unica possibilità di collegamento tra l'Italia peninsulare e la Sicilia" ha detto ancora Antonioli. Secondo i ricercatori, inoltre, questo passaggio naturale fra la Sicilia e la Calabria ha fatto arrivare sull'Isola anche mammiferi oggi scomparsi come l'Equus hydruntinus, i cui resti risalenti a circa 22 mila anni fa, sono stati rinvenuti dagli scienziati nella grotta di San Teodoro, nei pressi di Messina.

Per arrivare a queste conclusioni, gli scienziati si sono serviti del calcolo delle variazioni del livello del mare e dell'analisi integrata dei dati più recenti raccolti in differenti discipline come la geologia marina, la tettonica, la geofisica, la modellistica oceanografica, la paleontologia e l'antropologia. "Con questo studio molti dei nostri ricercatori hanno tradotto competenze sul nucleare, sul clima o sull'energia in conoscenza in settori differenti della scienza" ha detto il Commissario dell'Enea, Giovanni Lelli, intervenendo alla conferenza. "L'Enea ha messo a disposizione le sue tecnologie per questo importante studio - ha detto ancora Lelli - che ha visto coinvolte molte discipline scientifiche perché dobbiamo fare di tutto per accrescere il livello culturale del nostro Paese".

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18 settembre 2013
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