L'idea di Crocetta per Turismo e Cultura
I cambi nella giunta regionale: al Turismo Antonio Presti, alla Cultura Maria Rita Sgarlata
Al posto di Franco Battiato all’assessorato al Turismo Crocetta vorrebbe Antonio Presti, il mecenate amico personale del presidente e ideatore della Fiumara d'Arte. Per i Beni Culturali, al posto di Zichichi Crocetta avrebbe indicato il nome di Maria Rita Sgarlata, siracusana del 1962 e già candidata con il Megafono, laureata in Lettere Classiche all’Università degli Studi di Catania e specializzata in Archeologia Medievale presso la Scuola Nazionale di Archeologia a Roma.
Le stessa Sgarlata, che ha subito accettato l’incarico e ne attende l'ufficialità, racconta il suo curriculum e le sue esperienze professionali. "Dopo anni di precariato, dal 2000 sono finalmente diventata ricercatrice nel settore Archeologia Cristiana e Medievale presso l’Università degli Studi di Cassino e nel 2007 sono rientrata a Catania, afferendo al Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università. Oltre che nella Università di appartenenza, dove tengo i corsi per la laurea triennale e magistrale, ho tenuto lezioni e seminari presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana a Roma, Università degli Studi di Foggia e Università di Parigi (Sorbonne-Paris IV). Con le Università di Parigi, Helsinki e Murcia ho siglato accordi per co-tutele nell’ambito di dottorati di ricerca e accordi bilaterali Erasmus. Ho partecipato e diretto scavi e indagini archeologiche a Paphos (Cipro), nell’area del Rif (Marocco settentrionale), a Siracusa e in altre città siciliane. Ho curato l’allestimento di mostre, in particolare nel 2007 a Tunisi nel Museo Nazionale del Bardo sul cristianesimo tra Sicilia e Africa e nel 2008 a Catania su "Agata santa. Storia, Arte e Devozione". Ho pubblicato tre monografie e numerosi articoli e contributi in riviste e atti di convegni nazionali e internazionali [...] Il ruolo che mi ha dato più soddisfazione è, ancora oggi, quello che ricopro dal 1996 perché mi impegna in un’opera costante di tutela e di valorizzazione del patrimonio archeologico cristiano, in qualità di ispettrice per le Catacombe della Sicilia Orientale della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e perché mi ha resa sensibile ai temi della difesa del paesaggio da un eccessivo consumo del suolo e dal degrado, consapevole della necessità di recuperare la vocazione turistico-culturale del nostro territorio attraverso scelte sostenibili e non più condizionate dagli speculatori. Il mio impegno civico degli ultimi anni a Siracusa è andato in questa direzione".
Titubante e preoccupato dalla nomina invece, Antonio Presti che, razionalmente non avrebbe alcuna intenzione di accettare la proposta di Crocetta. "No, non posso abbandonare tutto ciò per cui ho speso la mia vita e ho creato con il mio patrimonio personale".
Ma il pressing dell’amico Rosario che tra l’altro ha scelto come sua fissa dimora proprio l’hotel Altelier sul Mare di Castel di Tusa, che è di proprietà di Presti, con l’aumentare delle ore è sempre stato più insistente. Dopo il "licenziamento" di Battiato e di Zichichi, una personalità come quella di Presti, conosciuto e apprezzato, per tutto ciò che nel campo della cultura è riuscito a fare, noto in tutto il mondo, sarebbe proprio ciò che ci vuole.
E Antonio Presti questo lo sa bene. D’altronde, già una volta ha ceduto alle pressioni di Rosario Crocetta, accettando di candidarsi al Senato nella lista "il Megafono", al secondo posto dopo Beppe Lumia. Contrariamente alle previsioni, però, seggio ne è scattato uno solo. Ma una cosa è fare il senatore, un’altra è assumere ruolo e compiti di un governo regionale. Doversi districare tra leggi, circolari, regolamenti e delibere per uno spirito come il suo, proteso alla contemplazione dello spirito e della spiritualità che emanano le opere che ha voluto nella Fiumara d’Arte, arricchendo un territorio depresso e dimenticato, sarebbe davvero difficile.
"Che fine farà la Fiumara se accetto la poltrona di assessore?", si è più volte chiesto. Non solo non avrebbe più il tempo per occuparsene, ma si esporrebbe al conflitto d’interesse nel caso in cui qualche finanziamento pubblico dovesse arrivare per un qualsiasi motivo. "Io sono uno che ha speso tutto il suo patrimonio per la Sicilia, per tutta la Sicilia".
Presti, come è noto, è anche il promotore di un progetto per la rivitalizzazione sociale del quartiere Librino di Catania; a Palermo ha creato il progetto "Io sono il fiume Oreto dell’Umanità". E tante altre idee ha e intende realizzarle in giro per tutta l’Isola. Per il Mecenate, l’idea di dovere abbandonare o mettere in secondo piano le sue creature, per le quali si è battuto contro tutti e contro tutti, lo fa stare male. Eppoi, versosimilmente, non vuole che si dica che è diventato assessore regionale, grazie alla grande amicizia che lo lega al presidente della Regione, Crocetta.
"Tutti mi chiedono - continua a ripetere il presidente della Regione - di nominare Antonio Presti assessore proprio per le sue caratteristiche. Spero che alla fine dica di sì". E il presidente della Regione, dopo l’intensa giornata romana di ieri, trascorsa tra il ministero della Coesione territoriale e quello del Welfare, dopo un breve passaggio in presidenza, è tornato proprio a Castel di Tusa, nell’hotel Atelier sul Mare dove va appena può, perché in quel luogo trova la serenità.
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]