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L'incontro segreto

La Repubblica parla di un vertice segreto Monti-Camusso sull'Art.o 18. Il governo e la Cgil smentiscono, il quotidiano ribadisce

13 febbraio 2012

Un incontro segreto. Un faccia a faccia per sbloccare la trattativa. E dare uno sbocco alla riforma del mercato del lavoro. Dopo quasi tre mesi dal suo insediamento a Palazzo Chigi, Mario Monti ha deciso di parlare faccia faccia con il segretario della Cgil, Susanna Camusso. Ottenendo un primo compromesso sulle misure che l'esecutivo varerà entro marzo. Il premier sta studiando una soluzione che consenta al governo di presentare all'Unione europea e ai mercati una "moderna" riforma del lavoro. E ai sindacati tutti, compresa la Cgil, di non dover salire sulle barricate. Una mediazione che salvaguardi la sostanza dell'articolo 18 e al tempo stesso le esigenze del mondo occupazionale che rischia di diventare sempre più asfittico se non interviene proprio su quella stessa norma.
FACCIA A FACCIA IN "CAMPO NEUTRO" - Il presidente del Consiglio e il capo della Cgil non si erano mai parlati faccia a faccia. Lo hanno fatto per la prima volta nei giorni scorsi. Un lungo colloquio prima che il presidente del Consiglio partisse per gli Stati Uniti. Un confronto serrato, diretto. Che si è chiuso con qualcosa di più una stretta di mano. Non un testo definitivo o un documento, ma la disponibilità reciproca a chiudere nei tempi stabiliti un'intesa. All'interno di un perimetro composto da alcune direttrici principali: una normativa che "sospenda" e non cancelli l'articolo 18 per chi esce dal "precariato". E una "interpretazione" meno rigida del principio di "giusta causa" da parte dei tribunali del lavoro. L'incontro è stato richiesto dal capo del governo. E si è svolto in "territorio neutrale".

Questo l'inizio dell'articolo di Claudio Tito pubblicato ieri da Repubblica.

"Nessun incontro segreto sull'articolo 18". E' il contenuto di una nota congiunta di Palazzo Chigi e Cgil sulle indiscrezioni di Repubblica. Nella nota, si legge che "nei giorni scorsi non vi è stato nessun incontro né colloquio tra il Presidente del Consiglio Mario Monti e il segretario generale della Cgil Susanna Camusso".
A questa precisazione la Cgil ha fatto seguire su Twitter una nota molto dura nella quale la notizia riportata da Repubblica viene definita "una grave invenzione assolutamente infondata". "Le nostre posizioni sull'articolo 18 sono note e stranote. Qualcuno vuole far saltare confronto?", si chiede la confederazione. "Prima due fondi di Scalfari, ora una notizia falsa in prima pagina - lamenta ancora il sindacato - Chi vuole forzare la mano? Noi non subiremo pressioni improprie. Ci chiediamo perché Repubblica sia scesa a queste bassezze. Chi vuole boicottare il confronto sul lavoro?". "Momento molto difficile per il Paese. Monti ha un compito arduo ma la Cgil non dirà sì a tutti i provvedimenti a prescindere dalle proprie idee", scrive ancora la Cgil su Twitter, aggiungendo: "E' anzi arrivato il momento di imporre la crescita in Italia e cambiare politica in Europa. Il governo Monti è d'accordo?", si chiede il sindacato di Corso d'Italia.
Repubblica ribadisce comunque la sua ricostruzione, sottolineando di aver appreso la notizia dell'incontro e dei suoi contenuti da fonte certa.
Sarcastica la Cisl, a lungo al centro delle critiche della Cgil per il suo rapporto privilegiato con l'ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. "Speriamo sia vero l'incontro segreto tra Camusso e Monti. Fa sorridere che taluni discutano sottobanco quello che altri fanno sotto la luce del sole", ha commentato su Twitter il sindacato guidato da Raffaele Bonanni.

Per Sergio Cofferati, ex segretario generale della Cgil, l'articolo 18 "va preservato così com'è". Si può intervenire, invece, affiancando "norme volte a semplificare e a ridurre i tempi del contenzioso legale - ha spiegato Cofferati alla Adnkronos -, a volte tra la denuncia del lavoratore e la sentenza passano tempi assurdi, quattro o cinque anni".
Per Cesare Damiano, capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera: "Le soluzioni si devono trovare nel confronto tra governo e parti sociali, non attraverso le interviste o le illazioni giornalistiche. Abbiamo fiducia che quel tavolo sia in grado di trovare un positivo punto di incontro".

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Adnkronos/Ign]

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13 febbraio 2012
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