L'infinito esodo verso la Sicilia
I venti di guerra in Siria e la difficile situazione mediorientale, spingono alla fuga centinaia di persone
Sono complessivamente 293 gli ultimi migranti, prevalentemene di nazionalità siriana, di cui 124 uomini, 58 donne, 111 minori, arrivati con due sbarchi nella tarda serata di ieri ad Augusta, nel Siracusano. Gli extracomunitari, dopo essere stati rifocillati, visitati ed identificati, sono stati accompagnati nelle strutture di accoglienza di Siracusa e Priolo Gargallo.
Duecentosette migranti, compresi 6 bambini e 35 donne, di cui 2 in avanzato stato di gravidanza, di presunta provenienza nigeriana, siriana e ghanese, sono sbarcati la notte scorsa a Lampedusa. Erano stati soccorsi e salvati da un pattugliatore della guardia costiera e dalla nave Bettica della Marina militare a 50 miglia a sud di Lampedusa in zona Sar Maltese. Le operazione erano scattate dopo una segnalazione arrivata ieri sera alla centrale operativa della Guardia costiera una telefonata dalla Libia da numero fisso, che riferiva delle presenza di un barcone in legno con motore in avaria, fornendo anche il numero di un telefono satellitare in possesso di uno dei migranti che erano sul natante. A bordo sono state trovate 4 persone malate e sono state inviate sul posto due motovedette classe 300 della Guardia costiera di Lampedusa con a bordo i medici del Cisom (Corpo italiano soccorso ordine di Malta) per prestare i primi soccorsi ai migranti, che sono stati poi condotti a Lampedusa.
Un secondo barcone in difficoltà a 60 miglia da Lampedusa, con 212 persone a bordo, è stato soccorso la notte scorsa dal pattugliatore della marina militare Bettica, in navigazione nel canale di Sicilia nell'ambito del dispositivo di presenza e sorveglianza. Quattro migranti, con il supporto di due motovedette delle Capitanerie di Porto sono stati trasportati a Lampedusa per essere ricoverati. La nave Bettica, con a bordo 168 uomini, 32 donne e 8 bambini soccorsi, si dirige verso le coste orientali della Sicilia per il successivo sbarco dei migranti previsto per le 18.
Sono 423 i migranti ospiti del centro d'accoglienza di Lampedusa (Agrigento) dopo i salvataggi di stanotte. Una famiglia di 4 persone, padre, madre e due figli piccoli, è stata caricata su una motovedetta della capitaneria di porto e trasferita a Lampedusa. Dal centro d'accoglienza di Lampedusa, al momento, non sono previsti trasferimenti verso altre sedi.
Sono 27 i barconi partiti dalla Libia il mese di agosto verso le coste italiane. Secondo le stime della delegazione in Libia dell'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr), sono state complessivamente 3.044 le persone salite a bordo: di nazionalità eritrea, etiope e somala. La guardia costiera libica, aggiunge Unhcr, avrebbe inoltre intercettato un ulteriore numero non identificato di barconi al largo della costa libica e i sopravvissuti a bordo sono stati in seguito detenuti per aver lasciato il paese illegalmente.
E a Siracusa si è recato in visita il ministro dell'Interno Angelino Alfano per incontrare, assieme al capo della polizia, Alessandro Pansa, i prefetti siciliani e fare il punto sui flussi migratori e sulle condizioni di accoglienza degli immigrati. La città aretusea, in particolare, è diventata, con gran parte della sua provincia (soprattutto Portopalo di Capo Passero), la nuova frontiera degli sbarchi di migranti irregolari. Dall'inizio dell'anno sono 65 gli sbarchi verificati si sulle coste siciliane per un totale, ad oggi, 6.920 arrivi. Nelle ultime settimane si sono intensificati gli arrivi di profughi siriani.
"L'obiettivo è coniugare accoglienza e sicurezza. Siamo un popolo accogliente - ha detto Alfano - ma al tempo stesso non permetteremo che gli sbarchi possano mette a repentaglio la sicurezza della nostra città. Ho riunito qui i prefetti di tutta la Sicilia perché la Sicilia sta pagando come ogni anno un costo altissimo alla vicenda della immigrazione. Ritengo che il Governo debba porre un occhio di attenzione speciale a questa Isola". "Oggi la Sicilia ha un'emergenza nella emergenza che è qui, a Siracusa, diventata il terminale di vicende che si verificano sull'altra sponda del Mediterraneo e che vedono come protagonista la Siria. Noi pensiamo che Siracusa meriti un'enorme gratitudine da parte del nostro Paese per l'umanità che ha riscatto al sistema di accoglienza. Qui è stato rappresentato il cuore buono del nostro Paese e siamo grati al presidente Napolitano che ha voluto ricordare quanto si è verificato qui che ha dimostrato agli occhi del mondo la capacità di accoglienza".
"La questione siriana sta dando un profilo del tutto nuovo alla nostra conoscenza passata delle dinamiche migratorie. Abbiamo accertato - ha aggiunto - che i siriani pagano da 12 a 20 mila dollari per passare in Italia, molti di loro hanno cospicui conti correnti in altri Paesi Europei, vengono muniti di tablet, hanno un alto livello di scolarizzazione. Questo tipo di migrazione è quella che oggi sta investendo soprattutto la sponda sud orientale della Sicilia, cioè Siracusa, Catania e in parte Ragusa, e va affrontata in termini molto chiari. La Sicilia non è solo frontiera italiana ma europea. Vengono a Siracusa o Portopalo di Capo Passerò non per le meravigliose spiagge di questa zona ma per andare altrove. Ed allora la questione della frontiera va affrontata in sede europea con la necessaria schiettezza: l'Europa non può chiedere tanto e dare poco. Altrimenti - ha concluso - diventa un'Europa difficilmente comprensibile. Il negoziato sul regolamento di Dublino andrà posto in termini assolutamente forti perché va assolutamente cambiato".
LE MISURE - "Faremo un più celere esame delle domande di protezione internazionale rafforzando le commissioni territoriali, amplieremo il sistema dello 'Sprar', cioè della protezione dei richiedenti asilo con un potenziamento ulteriore che porterà a 16 mila il numero dei soggetti che possono essere accolti in ambito nazionale e stiamo anche rafforzando il sistema di collocazione dei minori non accompagnati in ambito di comunità. Aggiungo che mi sembra molto importante la diminuzione dei tempi di permanenza nei centri di identificazione e di espulsione".
Nell'incontro di questa mattina nella prefettura siracusana il capo della polizia ed i prefetti siciliani hanno anche messo a punto un piano di monitoraggio degli sbarchi "che essenzialmente deve far si che da essi non derivino profili di rischio per la cittadinanza - ha spiegato ancora il ministro dell'Interno - Non consentiremo mai che gli sbarchi possano costituire un elemento di rischio per la sicurezza del nostro Paese".
"Se il dato del 2013 sui migranti dovesse confermarsi anche in futuro penso che il nostro Paese dovrà affrettarsi ad una gestione di una vicenda che non può considerarsi l'emergenza di un anno bensì qualcosa di strutturale. Noi siamo pronti a questo cambio ed in tal senso l'ampliamento a 16 mila posti del sistema di protezione dei richiedenti asilo sia in questa direzione. I cittadini extracomunitari non possono rifiutare di farsi fotosegnalare. Se non si vogliono fare fotografare è perché hanno l'obiettivo di andar via dai centri dove vengono accolti in Italia. Inoltre - ha ribadito - dovremo intervenire per modificare il regolamento di Dublino perché possano giungere benefici per la riunificazione dei nuclei familiari e da questo potrebbe venire un alleggerimento della pressione sul nostro Paese. Abbiamo fatto un'analisi provincia per provincia in Sicilia, ognuna ha una propria specificità".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]