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L'influenza suina si allarga

L'Organizzazione mondiale della sanità ha alzato il livello di allerta: ''Preoccupazione ma niente allarme''

28 aprile 2009

Le notizie che arrivano dal Messico non sono buone. Il bilancio dei morti a causa dell'influenza suina  peggiora di ora in ora: secondo l'ultimo bollettino del ministero federale della Sanità messicano sarebbero 152 le vittime, tutte tra i 25 e i 50 anni di età.
Josè Angel Cordova
, ministro della Sanità messicano, ha reso noto che al momento le persone ricoverate con sintomi del virus A/H1N1 sono 1.650. "Siamo nel momento più critico, ci saranno altre vittime", ha aggiunto il ministro, che non ha nascosto la gravità del problema. Si tratta di una malattia, ha assicurato Cordova, che "può essere curata". Nel precisare che tutti gli Stati nei quali è suddiviso il territorio nazionale registrano casi di virus, il titolare della sanità messicana ha sottolineato: "Le dosi di farmaci di cui disponiamo sono sufficienti. Sono in arrivo, ha aggiunto, altre 400 mila dosi che saranno messe a disposizione delle farmacie".

LA 'PAZIENTE ZERO' - Sarebbe cominciato tutto da Adele Maria Gutierrez Cruz, messicana, 39 anni, ricoverata ai primi di aprile all'ospedale di Oaxaca con una grave polmonite che, raccontavano all'epoca i suoi familiari, si portava dietro da almeno una settimana. Secondo il quotidiano messicano 'Debate', lei è la 'paziente zero': nella donna si sarebbe verificata la mutazione del virus da quello della banale influenza al responsabile della febbre suina. La paziente è morta e allora è scattata l'allerta degli epidemiologi dell'Organizzazione mondiale della sanità. La donna presentava un quadro clinico simile a quello della Sars. Radiografie ed esami eseguiti in ospedale hanno fatto propendere i medici verso una polmonite atipica: campioni delle sue secrezioni bronchiali, sangue e feci sono stati inviati a un laboratorio specializzato per individuare il tipo di polmonite. Nel giro di poche ore, però, le condizioni della donna si sono complicate e non c'è stato nulla da fare. E' stato nel notificare il suo decesso che i camici bianchi hanno evidenziato che si trattava di influenza, ma non del classico malanno di stagione. Non si trattava nemmeno dell'aviaria partita da Hong Kong nel '97 e poi diffusasi nel sud-est asiatico. Dai test emergeva un virus nuovo, sconosciuto, sottolineavano i medici nel rapporto.
Il 13 aprile sono stati prelevati dalla donna, ormai morta, frammenti di fegato e di polmone: una parte è stata inviata all'Istituto di diagnosi ed epidemiologia di Città del Messico, l'altra parte ha volato fino al Canada, da dove è arrivato il verdetto che si trattava di un virus nuovo. Per la conferma ufficiale è stato necessario che i Centers for Disease Control degli Usa ratificassero il caso lo scorso 16 aprile.

QUANDO SCATTA IL SOSPETTO DI INFLUENZA SUINA - Malattia respiratoria febbrile acuta, cioè febbre oltre i 38 gradi, e positività a una serie di test ad hoc. Questi gli elementi che devono far scattare il sospetto di febbre suina in un paziente che si presenta in ospedale o dal medico.
A indicare le linee guida temporanee ai centri di sorveglianza internazionali, "in attesa di ulteriori sviluppi", è l'Organizzazione mondiale della sanità. "Per comprendere lo spettro di severità della malattia causata della febbre suina - precisa l'Oms - la descrizione dei casi clinici che presentano sintomi riconducibili all'influenza dovrà includere sia le forme di entità media sia quelle più gravi, come le infezioni del tratto respiratorio inferiore, ad esempio la polmonite. In più, dovranno essere riportate anche infezioni asintomatiche confermate dagli esami di laboratorio. Fra i test da effettuare la coltura virale e la Pcr quantitativa in tempo reale. Attenzione dovrà essere prestata in presenza di un aumento di quattro volte degli anticorpi specifici del virus A H1N1. Si potrà confermare un caso attraverso la positività di uno o più di questi esami".
"Potranno rientrare fra i casi sospetti o confermati - spiega l'organizzazione - anche quelli relativi a pazienti che presentano malattie clinicamente compatibili o che sono deceduti a seguito di una patologia respiratoria acuta non spiegata. I Paesi che dovessero identificare gruppi differenti di malati, lo dovranno comunicare immediatamente all'Oms", che sul suo sito dà anche indicazioni sulle corrette modalità di segnalazione degli eventuali casi.

L'INFLUENZA SUINA HA COLPITO LE BORSE - Brutta giornata per la borsa di Tokyo dove l'indice Nikkei ha siglato la sua peggiore chiusura in quasi un mese. Il risultato è l'effetto dei timori per la diffusione del contagio dell'influenza da suini che secondo gli analisti potrebbe avere ulteriori ripercussioni sull'economia globale già provata dalla recessione. Proprio le preoccupazioni per la diffusione del virus avevano fatto registrare una chiusura in rosso, lunedì sera, per i listini newyorkesi. In forte difficoltà i titoli delle compagnie aeree, con Continental a -16%, Delta a -14%, United a -14% e American Airlines a -13%. Le Borse europee avevano manifestato invece un certo nervosismo, ma alla fine gli indici dei principali mercati avevano conservato il segno "+", grazie anche al balzo in avanti dei titoli farmaceutici.

IL VIRUS A/H1N1 HA ATTRAVERSATO L'OCEANO - Intanto il virus ha attraversato l'oceano e, dopo gli Usa, si registrano i primi casi di contagio in Europa: uno in Spagna e due in Scozia. In questa situazione l'Oms ha innalzato il livello di allerta da 3 a 4 in una scala di 6. Secondo la classificazione dell'Oms, nella fase 4 il virus compie un passo in avanti nella capacità di scatenare una pandemia, ma non ne indica ancora l'arrivo. L'Oms ha raccomandato ai governi di intensificare gli interventi per fronteggiare il diffondersi del virus ma per ora non consiglia né restrizioni ai viaggi né la chiusura delle frontiere. Per avere un vaccino efficace occorreranno dai quattro ai sei mesi, avverte l'Organizzazione che non ha ancora elementi sufficienti per valutazioni più accurate sul possibile evolversi della situazione.
Da più parti, a cominciare dall'amministrazione americana e dalle autorità italiane, si cerca di frenare l'allarmismo. L'Unione europea ha già preso i primi provvedimenti: viaggi sconsigliati nelle aree a rischio di Messico e Stati Uniti e una riunione d'emergenza dei ministri della Sanità convocata per giovedì prossimo. L'esame della situazione è stato fatto dai capi delle diplomazie dei 27 a Lussemburgo, dove Franco Frattini ha annunciato un'inziativa della presidenza italiana del G8 per assicurare un coordinamento tra gli otto Grandi, la Ue e i Paesi emergenti.

IL RISCHIO IN ITALIA - "In Italia i rischi sono insignificanti". Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha nuovamente ribadito che per l'Italia "i rischi sono davvero insignificanti". Ma intanto l'unità di crisi al ministero del Welfare è al lavoro e sono state messe in campo precise misure di prevenzione, con un rafforzamento dei controlli anche per quanto riguarda gli aerei e le navi provenienti da zone a rischio. Il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio ha comunque fornito un primo dato rassicurante: sono negativi i controlli sui primi cinque viaggiatori italiani che, tornati da zone a rischio per l'influenza dei suini, con alcuni sintomi, si sono sottoposti in Italia ad accertamenti. Presso il ministero, rassicura il governo, sono stoccate 40 milioni di dosi di farmaci antivirali. Oggi pomeriggio il ministro del Welfare Maurizio Sacconi riferirà in aula al Senato.
Inoltre, contro una possibile pandemia di febbre suina, "stiamo già studiando una strategia vaccinale da mettere in atto in caso di necessità", ha detto ieri il sottosegretario Fazio. "Ci dobbiamo infatti preparare da un punto di vista strategico a un'eventuale esplosione della pandemia", ha precisato.
La Croce Rossa Italiana ha attivato anche due task force "specializzate nel triage di passeggeri in arrivo negli aeroporti italiani da Paesi potenzialmente a rischio. In caso di attivazione, la struttura è in grado di intervenire nel giro di 24 ore". Le task force, costituite due anni fa in collaborazione con il Ministero della Salute, sono formate da staff e volontari della Croce Rossa Italiana che hanno avuto una formazione specifica. Le strutture "hanno il compito di vigilanza sanitaria nei confronti di passeggeri ed equipaggi in arrivo nel territorio nazionale, per garantire una prima barriera di isolamento, l'osservazione dei casi sospetti, un primissimo isolamento sanitario ed il triage dei pazienti da avviare alle strutture sanitarie". "Il canale sanitario - hanno spiegato ancira dalla Croce Rossa - è composto da tre tende pneumatiche 12x8m e da tre tende pneumatiche 7,5x5,5. Il percorso prevede una tenda di sala d'attesa, una tenda per le visite, una struttura per l'osservazione (8 posti letto) e una successiva struttura di ricovero in isolamento sanitario attrezzata con respiratore, monitor e defibrillatore. La Croce Rossa Italiana, inoltre, collabora con il ministero del Welfare nella gestione delle scorte di farmaci antivirali ed è pronta ad attivare il suo network di soccorsi in caso di una pandemia".

SICILIA SOTTO CONTROLLO - "Non c'è nessun caso sospetto di influenza suina in Sicilia e la situazione è assolutamente sotto controllo". L'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, ha tranquillizzato i cittadini siciliani dopo l'allarme mondiale legato all'influenza suina. La situazione viene comunque monitorata costantemente e già l'assessore Russo ha allertato tutte le aziende del servizio sanitario regionale affinché venga prestata attenzione alla popolazione proveniente dalle aree ritenute a rischio. Dal servizio veterinario dell'assessorato viene inoltre precisato che la trasmissione del virus dell'influenza suina non avviene attraverso l'assunzione di carne di maiale, il cui consumo quindi è assolutamente sicuro. "Il Ministero della Salute - ha specificato l'assessore Russo - si è attivato con iniziative atte alla sorveglianza del virus sul territorio nazionale e l'assessorato regionale collaborerà pienamente per tutte le iniziative che saranno ritenute opportune".
L'Assessorato alla Sanità, dal 2003, dispone di un sistema di sorveglianza su tutto il territorio regionale per individuare precocemente la circolazione dei virus influenzali di tipo A e cioè lo stesso che colpisce i maiali alle vie respiratorie.

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Adnkronos Salute, Corriere.it, La Siciliaweb.it]

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28 aprile 2009
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