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L'informazione sul web adesso è più libera

Lo storico e saggista Carlo Ruta è stato assolto con formula piena dall'accusa di diffamazione a mezzo stampa e stampa clandestina

12 maggio 2012

L'informazione sul web è salva. La sentenza di Cassazione del 10 maggio 2012 da questo momento istituisce l'alveo in cui dovranno muoversi i legislatori della Repubblica. Il Parlamento, se non vuole cadere anche in questa materia nel discredito generale, non potrà più sottrarsi all'onere di garantire, con una legge chiara, la libertà d'informazione e di espressione in rete.
Il Supremo Collegio emette così una sentenza molto attesa e pone fine a cinque anni di dispute dottrinarie e "infuocati" dibattiti sulla natura dei blog giornalisitici e sulla loro clandestitinità in caso di non registrazione presso l'apposito registro delle testate editoriali del Tribunale, assolvendo lo storico e giornalista siciliano Carlo Ruta accusato di diffamazione a mezzo stampa e stampa clandestina. Dunque i blog (anche giornalistici) non rientrano nei prodotti editoriali della legge sull'editoria, non devono essere registrati e non sono stampa clandestina.

La III Sezione della Corte di Cassazione presieduta da Saverio Felice Mannino, con la relazione del magistrato Santi Gazzara e la presenza del sostituto procuratore generale Aldo Policastro, ha deciso giovedì in udienza pubblica sullo scottante caso degli obblighi di registrazione come testata telematica dei blog e sulla natura di stampa clandestina dei blog non registrati.
La vicenda ha tratto origine dal caso di Carlo Ruta, giornalista e saggista siciliano, condannato nel 2008 dal tribunale di Modica per il reato di stampa clandestina, pronuncia confermata poi nel 2011 dalla Corte di appello di Catania (LEGGI).
Il giornalista curava saltuariamente un blog denominato Accade in Sicilia, che forniva un informazione sui fenomeni mafiosi presenti sul territorio siciliano che, a un certo punto era divenuto oggetto di una querela per diffamazione da parte di un Magistrato sentitosi offeso da alcuni scritti presenti sul blog.
Il tribunale di Modica aveva ritenuto in primo grado che il blog del saggista fosse una vera e propria testata giornalistica, e che, pertanto, da un lato dovesse considerarsi "prodotto editoriale" secondo quanto previsto dalla legge n. 62/2001, dall'altro, proprio in quanto "stampa periodica", dovesse essere registrato presso il Tribunale competente. La Corte d'appello di Catania aveva, come si è detto, confermato il tutto.

All'udienza in Cassazione, svoltasi il 10 maggio nell'Aula della terza sezione, il Sostituto procuratore generale aveva concluso per la responsabilità del Ruta, dichiarando fra l'altro "la Corte d'appello ha ben deciso" evidenziando come in realtà la normativa sulla stampa fosse un paracadute per i blogger che si fossero trovati a subire un sequestro in quanto la legge sulla stampa, come è noto, proteggerebbe le pubblicazioni con un regime di sequestrabilità costituzionalmente previsto.
La natura "giornalistica" del blog di Ruta valeva a differenziare, secondo la pubblica accusa, lo stesso blog dai forum e dalle chat, che la stessa terza sezione della Cassazione, con il medesimo relatore del caso, aveva invece nel 2008 escluso dal campo di applicazione del prodotto editoriale.
La difesa dello storico, rappresentata dall'avvocato Giuseppe Arnone, ha invece evidenziato l'illogicità dell'equiparazione (e della conseguente responsabilità per stampa clandestina di chi non registra il proprio blog) fra testate giornalistiche e blog che, di fatto, obbligherebbe migliaia di blogger a registrarsi presso la cancelleria del tribunale competente.
Durante l'arringa il difensore di Ruta ha anche svelato di aver ricevuto una comunicazione dall'On. Giuseppe Giulietti, relatore della norma sull'editoria del 2001, che gli avrebbe confermato che i blog non rientrano, né intendevano essere inclusi, nella nozione di prodotto editoriale, e che ciò risultava evidente dalla lettura della relazione preparatoria alla legge sull'editoria, ricevendo peraltro, come risposta dal presidente del Collegio, l'invito ad attenersi al concetto giuridico di "prodotto" editoriale risultante dalla norma, l'unico elemento in grado di essere valutato, secondo il Presidente, dal Collegio.

Il testo di questa sentenza, che nasce da un procedimento penale unico nel suo genere in tutto l'Occidente, è un patrimonio prezioso per il Paese, ed è importante che ispiri una legge in grado di tutelare con pienezza la libertà di informazione e di ricerca attraverso lo strumento del web. Il Parlamento, in tutte le sue aree, sa a questo punto qual è il suo compito e in quale alveo dovrebbe scorrere la normativa che sarà emanata sulla comunicazione in rete. La massima corte di giustizia con il suo pronunciamento ha chiuso di fatto un'epoca di equivoci e ha posto fine alle mezze misure. L'informazione sul web adesso è più libera. È quindi una vittoria di tutti, del Paese, della democrazia.
La dichiarazione di Carlo Ruta: "Questa sentenza di Cassazione è degna della tradizione del nostro Paese, che ha dietro di sé una cultura giuridica di prim'ordine. Mi preme di ringraziare per prima cosa tutti coloro che hanno sostenuto fino all'esito conclusivo questa campagna di libertà. A loro il web deve davvero tanto. Sono passati oltre sette anni, e questa sentenza, determinante per il destino della comunicazione in rete, ripaga i sacrifici fatti e l'impegno di tutti. D'ora in poi possiamo dirci davvero più liberi".
Dopo la lettura della sentenza, l'avvocato Arnone, che ha difeso Carlo Ruta e i diritti dell'informazione sul web con un'arringa complessa e argomentata, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Oggi la Corte di Cassazione, accogliendo le mie argomentazioni, ha scritto una pagina storica in ordine ai valori della libertà di pensiero e d'informazione, anche in relazione ai nuovi strumenti di trasmissione del pensiero. Ancora una volta la massima Corte si è dimostrata ben più avanzata e liberale dei giudici di merito. Giustizia quindi è stata fatta nel modo più alto".

[Fonte: www.fulviosarzana.it - Studio Legale Roma Sarzana & Associati]

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12 maggio 2012
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