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L'innocenza

Caso Ruby. Ieri, all'udienza preliminare, i legali di Nicole Minetti hanno chiesto il proscioglimento

14 luglio 2011

Nicole Minetti non era la "tenutaria" del "bordello", il traffico di ragazze presso la residenza del premier Silvio Berlusconi, ma "una delle tante". Per questo, la difesa della consigliera regionale lombarda ha chiesto per la sua assistita il non luogo a procedere "perché il fatto non sussiste o per non avere commesso il fatto".
Ma l'avvocato Pier Maria Corso va oltre. Negli atti presentati dalla procura milanese "non c'è traccia" del bacio saffico tra Nicole Minetti e Ruby, citato dal procuratore aggiunto Pietro Forno (LEGGI). Questo dimostra, incalza il legale, che "la procura ha depositato atti incompleti, in lesione delle garanzie di difesa".
Intorno al presunto bacio saffico tra Karima El Mahroug e Nicole Minetti (episodio raccontato ai magistrati da Ruby, ndr) si è giocata buona parte dell'udienza preliminare tenuta ieri mattina in tribunale. Per l'avvocato della Minetti si tratta di invenzioni. Il legale ha consegnato al giudice una fotocopia in cui sono ritratte due ragazze che hanno partecipato alle feste ad Arcore in atteggiamento affettuoso e, nella parte sottostante, due donne ritratte in un bacio saffico da un pittore inglese. "Questo per voi è un reato?".
L'avvocato Corso, inoltre, ha messo in dubbio la credibilità di Ruby: "La procura ha scelto di non sentire le ragazze presenti ad Arcore - ha affermato il difensore -. Scelta giusta o sbagliata che sia, ha comportato che l'accusa si sia basata sulle intercettazioni e Ruby, nelle telefonate, afferma plurime verità. Per esempio dice di essere stata sentita dai pm 32 volte, quando è stata ascoltata 4 o 5... vogliamo credere a questa persona?". Dalle intercettazioni, ha rilevato il legale, "risulta che ognuna delle ragazze giocava in proprio. Era una ruota che girava, c'è chi è stata in auge prima e chi dopo... un testimone dice che era come un night club...".

Per tutti questi motivi, insomma, il gup Maria Grazia Domanico dovrebbe dichiarare la nullità dell'avviso di conclusione delle indagini, quindi della richiesta di rinvio a giudizio degli imputati, e annullare l'udienza preliminare in corso. La difesa di Nicole Minetti, inoltre, ha presentato al Gup anche la questione di incompetenza territoriale, già sollevata dalla difesa di Emilio Fede nella scorsa udienza (LEGGI).
Tutte queste le richieste avanzate ieri al Palazzo di Giustizia di Milano dai difensori di Nicole Minetti, accusata con Lele Mora ed Emilio Fede di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile.
In breve, secondo i difensori della Minetti, "non esistono argomenti per sostenere l'accusa e se la prova manca non è il dibattimento il luogo in cui va cercata". I pm infatti nelle scorse udienze hanno chiesto il rinvio a giudizio per i tre imputati. Il gup ieri ha fissato un'udienza per il 3 ottobre, data per la quale sono previste le repliche. Non è detto dunque che quel giorno il giudice riesca ad entrare in camera di consiglio per la decisione e probabilmente dovrà fissare un'altra udienza.
Dal canto suo, Silvio Berlusconi, lunedi prossimo non sarà presente all'udienza del processo sul caso Ruby che lo vede imputato per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile: quel giorno il premier sarà in tribunale a Milano per assistere all'udienza del processo Mills, in cui è accusato di corruzione in atti giudiziari dell'avvocato inglese. Lo ha indicato il legale di Berlusconi, Piero Longo.

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Corriere.it]

 

 

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14 luglio 2011
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